Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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Farsi lieto e sereno
Come da' raggio ripercorso speglio.
Indi fisso nel Ciel l'antico volto:
Concedine (dicea). Signor verace^
Ch'il tuo fedele in pace,
Dal gran pondo ornai se 'n vada sciolto.
Vegga la mortai gente
E la celeste ancora
Dell'infinito Amore
Ammiri il mondo e '1 cielo.
Ecco splendere in ciel quel di giocondo
bramato tanto e sospirato tanto,
che dalle colpe sue risorga il mondo.
Freme ne' regni dell'eterno pianto
l'empio Satan, l'ingannator serpente,
Sotto virgineo pie co' il capo infranto.
Lodi l'eccelso Re la mortai gente
Rimbombi del gran nome il suono altero,
cada il sole, o splenda in oriente.
Sovra tutti i viventi ha Dio l'impero,
splendon le glorie sue sovr'ogni stella,
Il tutto ingombra in ogni parte intero.
E pur nel grembo umil di Verginella
Chiudesi lui, cui mille e mille mondi
Forano e mille cieli augusta culla.
Abissi impenetrabil, profondi,
Viva vampa d'Amor, che si t'accendi,
Onde disceso sei, dove t'ascondi ?
Narralo tu Signor, che sol l'intendi.