Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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Le gloriose mura e gli aurei tempi,
Ove, mia cara sposa.
Regina regnerai tranquilla e lieta^ 205
Qual già vivesti in Creta.
Arianna.
Signor, dell mi concedi,
Abbandonando il mio natio terreno,
Che d'un sospiro almeno
La rimembranza onori: 210
So ben che son tue pene i miei dolori,
Ma, dal materno seno
Verginella disciolta,
Non posso ogni sospir tenere a freno.
Te^eo.
Ben la nobil vittoria 215
Del Minotauro estinto^
Ben dolce è la memoria
Del cieco laberinto;
Ma s'il bel volto tuo lieto non miro,
Ogni gloria, ogni palma, 220
Ogni dolcezza al cor si fa martiro.
Un amoroso affetto
Arianna.
Del mio tradito padre,
De l'ingannata madre
Mi sforza a sospirar, signor diletto: 225
Ma pur raffrena il duolo
Il tuo gentil aspetto^
E di tua nobil fé l'alma consolo.
Teseo.
Lasciar le patrie rive
Non può senza dolore 230
Chi dentr'il sen non ha di ferro il core :
Ma pur, vergine bella,
Prendi conforto omai;