Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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Nel Trivulziano 1006, già ricordato, col titolo Per Maschere,
non finito^ si leggono quattro stanze, evidentemente il primo getto
di queste:
Benché povere slam di gemme e d'ostro,
Né ci adorni vestir pomposo altero.
Ma qual conviensi all'umil'esser nostro
Povera gonna^ fia pur sempre vero
Quel che con l'armi ancor sarà dimostro
A qual si voglia ardito cavaliere,
Che di vera beltà semplice e pura
A noi più largo don fece natura.
A questa tengono dietro le due ultime del testo precedente e
quindi la seguente:
Invida gelosia mai non ne rode
Né tra' dolci d'amor sparge il suo fele;
De' nostri amanti alcun giammai non s'ode
Spargere il ciel di gridi e di querele;
Sciolto d'ogni timor tranquilla gode
La bella Ninfa il suo pastor fedele,
Che dov'arde d'amor scambievol foco.
Sdegno pianto e timor non trova loco.