Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

Che nel celeste seno
Di pietate e d'amore
Fiamme destò si vive e si cocenti,
Ohe si vedea nel volto arderli il core ;
E 'n suon più che mortale, 1025
Che ben lo palesar celeste prole.
Queste sciolse dal cor dolci parole :
Sgombra ogni duol che la bell'alm'accora :
Non fu degno di te terreno amante.
Servo di tua beltà, t'ama e t'adora 1030
—
Figlio immortai de l'immortal Tonante.
Al dolce suon de l'infiammate note
Tacque modesta e chinò a terra il ciglio,
E d'un vago vermiglio,
Più bel che rosa, colori le gote. 1035
> Coro.
Oh silenzio cortese,
Quanto tacito più, vie più facondo !
Nunzio secondo.
Ben da quel Dio giocondo
Fùr del muto parlar le voci intese,
E quella man di tante palme altera 1040
Nuda le porse, et ella
Con la man bella in un gli diede il core.
Fortunata bellezza.
Coro.
Bellezza al ciel gradita,
Perch'un Dio ti raccolga, un uom ti sprezza. 1045
Arder l'onde e l'arene,
E d'amoroso zelo
Nunzio secondo.
Videsi in quel momento arder il cielo :
V. 1024. La stampa araerle.
V. 1042. La stampa le diede.
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