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Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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.<br />

APPENDICE.<br />

Nello stesso coql. Magliabechiano II. IX. 45 dal quale è tratta la<br />

Mascherata degli Acciecati <strong>del</strong> Rinuooini fatta il 25 febbraio 1596, si leggono<br />

anche le seguenti (co. 234-237) che furono fatte nel carnevale <strong>del</strong>-<br />

l'anno medesimo, la prima <strong>del</strong>le quali è particolarmente notevole poiché<br />

ci dà notizia di una composizione musicale <strong>del</strong> celebre Luca Bati,<br />

andata, come tant'altre, perduta.<br />

Mascherata de le Fiamme d'Amore andata a' dì 26 di febbraio 1595.<br />

Numero 18 coppie a cavallo con 4 staffieri per ciascuno, con musica<br />

SUL Carro composta da Luca Bati e la mascherata da Gin o<br />

G in OR i<br />

Qual da percossa viva pietra altjente<br />

Trasser vostr' occhi il foco.<br />

Quasi focil, da '1 nostro petto fuore,<br />

Che n'arse, e no'l erodeste, a poco a poco,<br />

Celato un tempo, esca amorosa il seno;<br />

Ma, deh, s'or trasformati in fiamma ardente<br />

Siam mercé vostra, o belle Donne al meno,<br />

Pietà, se non amore.<br />

Pria che cenere siam, vi scaldi il core (1).<br />

BlSPOSTA DE LE GeNTIL DoNNE A LE FlAMMB d' AmORE PER LE MEDESIME<br />

RIME.<br />

A tante fiamme dura pietra algente<br />

Ben diverria di foco,<br />

Non pur chi n'infiammò dentro e di fuore<br />

Che quasi inceneriste a poco a poco.<br />

Per voi dunque tutt'arde il nostro seno.<br />

Quasi è di belle fiamme un Etna ardente :<br />

E, se voi no'l vedete, Amanti, al meno<br />

Credetelo, che Amore<br />

Può d'invisibil foco ardere un core.<br />

(1) Questo solo madrigale è anche, tratto dall'istesso cod., nel Saggio di rime di diversi<br />

buoni autori che fiorirono dal XIV al XVIII seoolo, Firenze, nella stamperia Ron-<br />

chi e C, MDCCCXXV, p. 236.

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