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Progetto e Realizzazione di un Sensore Ibrido Omnidirezionale/pin ...

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della competizione Robocup, laboratori e corridoi della facoltà ottenendo buoni risultati<br />

<strong>di</strong> affidabilità. I test si sono svolti nel seguente modo: il sistema viene montato su <strong>un</strong><br />

robot mobile e viene simulato (dato che non esiste ancora <strong>un</strong> modulo comportamentale<br />

e <strong>di</strong> pianificazione) il suo spostamento l<strong>un</strong>go <strong>un</strong>a traiettoria verso <strong>un</strong>o specifica meta.<br />

Tra il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> partenza e la meta vengono posizionati degli ostacoli che il modulo <strong>di</strong><br />

visione dovrebbe riconoscere. Se effettivamente questi vengono riconosciuti si può<br />

ipotizzare che il sistema, <strong>un</strong>a volta dotato <strong>di</strong> <strong>un</strong> modulo <strong>di</strong> pianificazione adeguato,<br />

raggi<strong>un</strong>gerebbe la meta comportandosi adeguatamente, e quin<strong>di</strong> si dà esito positivo al<br />

test. Le immagini acquisite durante i test sono prese dalle posizioni più critiche l<strong>un</strong>go la<br />

traiettoria seguita e lo spostamento successivo ad ogni acquisizione è chiaramente<br />

legato al risultato <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> ostacoli prodotto dal sistema.<br />

Come esempi significativi, presentiamo <strong>di</strong> seguito i risultati <strong>di</strong> due <strong>di</strong> questi test:<br />

− il primo eseguito in <strong>un</strong> corridoio della facoltà nel quale sono stati posizionati sia<br />

degli ostacoli veri e propri (<strong>un</strong> classificatore, <strong>un</strong> cestino, <strong>un</strong>a sacca, <strong>un</strong>a se<strong>di</strong>a e <strong>un</strong>a<br />

persona) sia dei finti ostacoli (pattern ad alto contrasto <strong>di</strong>segnati su fogli posti sul<br />

pavimento) per testare l’efficacia dell’algoritmo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o delle <strong>di</strong>fferenze stereo<br />

basato sull’IPM. In questo test gli ostacoli sono fissi.<br />

− Il secondo eseguito in <strong>un</strong> laboratorio della facoltà nel quale si introduce la mobilità<br />

degli ostacoli (in particolare <strong>di</strong> <strong>un</strong>a persona) e quin<strong>di</strong> si simula <strong>un</strong>a interazione tra il<br />

movimento <strong>di</strong> questi e la traiettoria del robot.<br />

I risultati dei test vengono presentati come sequenze <strong>di</strong> immagini relative a p<strong>un</strong>ti critici<br />

del percorso navigato. Innanzitutto abbiamo le due immagini acquisite, poi le due<br />

immagini rettificate pronte al confronto (nelle quali compare solo la parte <strong>di</strong> campo<br />

visivo com<strong>un</strong>e), infine l’immagine rappresentante l’area camminabile (in cui in rosso<br />

sono evidenziati gli ostacoli, ossia le parti della scena non camminabili). Nella figura<br />

4.20 la mappa <strong>di</strong> rappresentazione schematica delle scene del test, mentre nella tabella<br />

<strong>di</strong> seguito è presentato l’insieme delle immagini relative al primo test.<br />

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