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Progetto e Realizzazione di un Sensore Ibrido Omnidirezionale/pin ...

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Tutti questi aspetti fanno sì che tramite il cata<strong>di</strong>ottro si possano ottenere informazioni<br />

adeguate per <strong>un</strong>’analisi <strong>di</strong> massima <strong>di</strong> <strong>un</strong>’ampia scena (facilitando ad esempio l’autolocalizzazione,<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> oggetti ed elementi <strong>di</strong> possibile interesse per<br />

l’applicazione, eccetera), ma non sufficientemente dettagliate per <strong>un</strong>’analisi<br />

approfon<strong>di</strong>ta dei particolari (ad esempio per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> ostacoli). Ecco perché<br />

<strong>un</strong>a buona soluzione è quella <strong>di</strong> associare <strong>un</strong> tipo <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> sensore al cata<strong>di</strong>ottro in<br />

modo da accrescere la qualità e la risoluzione dell’informazione legata ad <strong>un</strong>a specifica<br />

parte (ad esempio quella considerata frontale) del campo visivo e rendere più robusta<br />

l’analisi della scena. Un esempio può essere quello presentato da Clérentin [Clérentin et<br />

al., 2000] che associa al cata<strong>di</strong>ottro <strong>un</strong> range-finder laser. Anche nel nostro progetto è<br />

stato introdotto <strong>un</strong> secondo sensore, che in questo caso è <strong>un</strong>a telecamera CCD usata per<br />

inquadrare la regione considerata frontale al robot.<br />

In molti degli esempi <strong>di</strong> applicazioni visti a inizio paragrafo risulta essere interessante la<br />

proprietà, che alc<strong>un</strong>i cata<strong>di</strong>ottri presentano, <strong>di</strong> avere <strong>un</strong> singolo p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> proiezione:<br />

ogni fascio luminoso che attraversa l’apertura dell’ottica, e che si era precedentemente<br />

riflesso sullo specchio, sarebbe passato per <strong>un</strong> singolo p<strong>un</strong>to (detto <strong>di</strong> proiezione) se non<br />

ci fosse stato lo specchio stesso. Si rende così molto semplice la generazione <strong>di</strong><br />

immagini a prospettiva pura e immagini panoramiche a partire da quelle acquisite dal<br />

cata<strong>di</strong>ottro, il che permette al sistema <strong>di</strong> visione <strong>di</strong> utilizzare tutte le più tra<strong>di</strong>zionali e<br />

testate tecniche <strong>di</strong> analisi delle immagini, nonché <strong>di</strong> presentare agli eventuali utenti<br />

immagini non <strong>di</strong>storte. Solo i cata<strong>di</strong>ottri che fanno uso <strong>di</strong> specchi con specifiche forme<br />

possono presentare (se adeguatamente progettati) questa proprietà, ossia specchi a<br />

sezione parabolica, ellittica ed iperbolica.<br />

Nel nostro caso, dato che le immagini provenienti dal sensore omni<strong>di</strong>rezionale vengono<br />

rielaborate per ottenere la simulazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> tipo bird-eye, ossia per<br />

creare <strong>un</strong>a “vista dall’alto”, questa proprietà del singolo p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> proiezione non risulta<br />

essere rilevante, mentre molto importante è invece l’ampiezza del campo visivo<br />

combinata alla risoluzione con cui gli oggetti vengono visti a <strong>di</strong>stanza e la possibilità <strong>di</strong><br />

vedere oggetti molto vicini al robot.<br />

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