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Progetto e Realizzazione di un Sensore Ibrido Omnidirezionale/pin ...

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Sono ora <strong>di</strong>sponibili tutti i dati necessari ad operare la calibrazione. Si noti come tra<br />

tutti i parametri intrinseci ed estrinseci della telecamera risulti necessario conoscere<br />

solamente il coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsione ra<strong>di</strong>ale dell’ottica. Analizziamo ora le principali<br />

fasi dell’algoritmo <strong>di</strong> calibrazione:<br />

a) con riferimento al capitolo 2.2.3.3., utilizzando le coppie <strong>di</strong> campioni (p i , P i ), si<br />

genera la f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong>screta C(R) approssimante <strong>di</strong> F(R) l<strong>un</strong>go la retta rappresentata<br />

nell’immagine dalla colonna centrale (ve<strong>di</strong> figura 2.29). Anche in questo caso R ha<br />

il significato <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza tra la verticale del centro ottico sul piano <strong>di</strong> riferimento e la<br />

posizione della generica cella P sulla retta sul piano <strong>di</strong> riferimento rappresentata<br />

nell’immagine dalla colonna centrale; in questo caso r = C(R) rappresenta la<br />

<strong>di</strong>stanza in pixel, dal fondo dell’immagine, del pixel p, corrispondente per<br />

inversione prospettica a P e posizionato sulla colonna centrale dell’immagine. Si<br />

ottiene quin<strong>di</strong> la mappatura <strong>di</strong> inversione prospettica dei campioni P i l<strong>un</strong>go quella<br />

che potremmo definire la colonna centrale <strong>di</strong> celle del piano <strong>di</strong> riferimento.<br />

b) Si genera quin<strong>di</strong>, con lo stesso metodo, l’approssimante S(R) alla nuova f<strong>un</strong>zione<br />

G(R) i valori S i della quale rappresentano i campioni associati ai p<strong>un</strong>ti P i presi a<br />

specifiche <strong>di</strong>stanze R i dall’origine O, l<strong>un</strong>go la retta rappresentata nell’immagine<br />

dalla colonna centrale.<br />

c) Per completare la mappatura dell’inversione prospettica basta osservare che p<strong>un</strong>ti a<br />

pari <strong>di</strong>stanza dall’origine O vengono rappresentati con uguale risoluzione<br />

nell’immagine, e quin<strong>di</strong> la f<strong>un</strong>zione S(R) può essere applicata a qualsiasi cella del<br />

piano <strong>di</strong> riferimento che rientra nel campo visivo della telecamera, conoscendone la<br />

<strong>di</strong>stanza dal centro O. Quin<strong>di</strong>, fissata <strong>un</strong>a qual<strong>un</strong>que riga Y a <strong>di</strong> celle del piano <strong>di</strong><br />

riferimento, e detta X c l’ascissa della colonna centrale <strong>di</strong> celle che è stata già<br />

rimappata, ci si sposta in orizzontale e si associa ad ogni cella (X c + n, Y a ) (con n<br />

intero con modulo compreso tra 1 e la semilarghezza dell’area <strong>di</strong> interesse del<br />

piano) il pixel (x c , y c ) dell’immagine, baricentro dell’eventualmente gruppo <strong>di</strong> pixel<br />

che rappresentano la cella in questione, secondo la formula:<br />

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