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Progetto e Realizzazione di un Sensore Ibrido Omnidirezionale/pin ...

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<strong>di</strong>rezionato verso il fronte convenzionale del robot e infine <strong>un</strong> terzo sistema <strong>di</strong><br />

riferimento apb del robot, anch’esso per localizzare p<strong>un</strong>ti sul piano <strong>di</strong> riferimento e con<br />

b <strong>di</strong>rezionato esattamente come Y. Notiamo che nel caso considerato (ma questo non<br />

sarà vero in generale) il sistema <strong>di</strong> riferimento del robot coincide con quello del<br />

cata<strong>di</strong>ottro. Obiettivo della calibrazione stereo è <strong>di</strong> trovare quelle trasformazioni dei<br />

sistemi <strong>di</strong> riferimento dei due sensori visivi che li porta a coincidere con il sistema <strong>di</strong><br />

riferimento del robot. Queste trasformazioni sono delle roto-traslazioni definite da tre<br />

parametri: R è la rotazione in ra<strong>di</strong>anti, Dx la coor<strong>di</strong>nata sull’asse a (quello del sistema <strong>di</strong><br />

riferimento del robot) del centro del sistema <strong>di</strong> riferimento in questione (O o o), Dy<br />

analogamente sull’asse b (si veda la figura 3.4 come esempio per <strong>un</strong> singolo sistema <strong>di</strong><br />

riferimento). Questi parametri, per ogn<strong>un</strong>o dei due sensori ottici, si possono determinare<br />

nel seguente modo:<br />

a) si posiziona <strong>un</strong> pattern predefinito (come può essere quello rappresentato in figura<br />

3.2) in <strong>un</strong>a posizione nota rispetto al sistema <strong>di</strong> riferimento del robot, e quin<strong>di</strong> si<br />

conoscono le posizioni <strong>di</strong> certi p<strong>un</strong>ti (ad esempio (a p ,b p ) per il p<strong>un</strong>to P) del pattern<br />

rispetto al sistema apb;<br />

b) si acquisisce <strong>un</strong>’immagine per sensore visivo;<br />

c) si estrapolano dalla rettificazione <strong>di</strong> queste le posizioni relative ai sistemi <strong>di</strong><br />

riferimento xoy e XOY dei p<strong>un</strong>ti corrispondenti ((x p , y p ) e (X p ,Y p )).<br />

In questo modo abbiamo ottenuto dei campioni delle due trasformazioni <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong><br />

riferimento che cerchiamo. Se il sistema fosse esente da rumore e da errori <strong>di</strong><br />

quantizzazione basterebbero tre p<strong>un</strong>ti per identificare i tre parametri richiesti per la<br />

trasformazione (sarebbe <strong>un</strong> semplice sistema lineare a tre equazioni e tre incognite), ma<br />

poiché questo non accade conviene campionare su <strong>un</strong> numero maggiore <strong>di</strong> p<strong>un</strong>ti<br />

(multiplo <strong>di</strong> tre) e, ad esempio, me<strong>di</strong>are i valori ottenuti per R, Dx, Dy da <strong>di</strong>verse terne<br />

<strong>di</strong> campioni. O come alternativa meno empirica utilizzare la tecnica dei minimi quadrati<br />

per minimizzare gli errori sui valori dei parametri.<br />

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