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Progetto e Realizzazione di un Sensore Ibrido Omnidirezionale/pin ...

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2.4.2. <strong>Progetto</strong> del sistema<br />

A questo p<strong>un</strong>to si sono sud<strong>di</strong>vise le f<strong>un</strong>zionalità analizzate nella fase precedente in<br />

gruppi il più possibile coesi ed in<strong>di</strong>pendenti tra <strong>di</strong> loro. Ogn<strong>un</strong>o <strong>di</strong> questi gruppi sarà<br />

incluso in <strong>un</strong>o o più moduli che dovranno fornire tutte le f<strong>un</strong>zionalità specificate. Una<br />

prima sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> alto livello può essere fatta <strong>di</strong>stribuendo le f<strong>un</strong>zionalità tra due<br />

moduli:<br />

− <strong>un</strong> modulo <strong>di</strong> generazione e gestione delle tabelle (che renda anche <strong>di</strong>sponibile<br />

l’accesso alle tabelle stesse) che chiameremo CALIBRA;<br />

− <strong>un</strong> modulo <strong>di</strong> impiego delle tabelle per la rielaborazione delle immagini che<br />

chiameremo IMAGELAB.<br />

Questa sud<strong>di</strong>visione in due moduli, seppur sbilanciata a livello <strong>di</strong> numero e complessità<br />

<strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionalità da supportare, crea però <strong>un</strong>a netta <strong>di</strong>visione tra il primo, modulo centrale<br />

del sistema (con elevate possibilità <strong>di</strong> riutilizzo in successive evoluzioni o <strong>di</strong> supporto in<br />

altri sistemi), ed il secondo, modulo <strong>di</strong> supporto e test del f<strong>un</strong>zionamento del primo.<br />

Data inoltre la necessità <strong>di</strong> gestire molte tabelle bi<strong>di</strong>mensionali contenenti <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />

dati si è deciso <strong>di</strong> creare <strong>un</strong> terzo modulo in grado <strong>di</strong> gestire tutte le f<strong>un</strong>zioni legate alle<br />

tabelle e al loro accesso (comprendenti f<strong>un</strong>zionalità quali l’inizializzazione r<strong>un</strong>-time,<br />

l’accesso, la mo<strong>di</strong>fica, la cancellazione, ecc.), che chiameremo MATRICI.<br />

In figura 2.33 viene presentato <strong>un</strong> <strong>di</strong>agramma dei moduli e delle loro <strong>di</strong>pendenze<br />

utilizzando lo strumento <strong>di</strong> rappresentazione grafica detto Graphical Design Notation<br />

nel quale i rettangoli corrispondono a moduli, le frecce rappresentano la relazione USA<br />

(a meno che non provengano dall’esterno, nel qual caso si tratta <strong>di</strong> ingressi del modulo),<br />

le frecce <strong>di</strong> maggior spessore (quelle grigie) la relazione EREDITA DA (usata per le<br />

classi), il contenimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> modulo in <strong>un</strong> altro in<strong>di</strong>ca la relazione COMPOSTO DA.<br />

Verrà inoltre usato il corrispondente strumento testuale detto Textual Design Notation<br />

per <strong>un</strong>a descrizione semiformale dei moduli stessi.<br />

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