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Progetto e Realizzazione di un Sensore Ibrido Omnidirezionale/pin ...

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calibrazione deve in<strong>di</strong>viduare) e I(k,m) la sua intensità, (i,j) le<br />

coor<strong>di</strong>nate del pixel dell’immagine rettificata R che rappresenta lo<br />

stesso p<strong>un</strong>to (x,y) del piano P e R(i,j) la sua intensità, a parte traslazioni<br />

nei sistemi <strong>di</strong> riferimento,<br />

i = ro<strong>un</strong>d(x / Sens),<br />

j = ro<strong>un</strong>d(y / Sens),<br />

R(i(x) , j(y)) = I(k(x,y) , m(x,y))<br />

Dove Sens è la l<strong>un</strong>ghezza del lato del quadrato <strong>di</strong> superficie del piano<br />

P rappresentata da <strong>un</strong> pixel dell’immagine R.<br />

Nel caso della navigazione in cui questo piano <strong>di</strong> riferimento è tipicamente il piano del<br />

pavimento il risultato <strong>di</strong> questa operazione è la generazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a mappa dell’ambiente<br />

a livello pavimento: questa immagine sembrerà <strong>un</strong>a fotografia scattata dall’alto verso il<br />

basso ad <strong>un</strong>a altezza considerevole. Tutti gli elementi della scena che non si trovano sul<br />

piano <strong>di</strong> riferimento risulteranno ulteriormente <strong>di</strong>storti. E’ chiaro però che riuscendo a<br />

<strong>di</strong>stinguere (sia tramite conoscenza a priori sull’ambiente <strong>di</strong> lavoro sia tramite l’impiego<br />

<strong>di</strong> visione stereo) ciò che giace e ciò che non giace su questo piano, si ottiene<br />

informazione sulla profon<strong>di</strong>tà, posizione relativa e <strong>di</strong>stanza fra gli oggetti nello spazio<br />

osservato.<br />

A seconda della specifica applicazione il piano <strong>di</strong> riferimento potrà essere <strong>di</strong>verso: oltre<br />

a quello del pavimento, si può ad esempio pensare <strong>di</strong> avere piani orizzontali a <strong>di</strong>verse<br />

altezze per stu<strong>di</strong>are la posizione <strong>di</strong> oggetti specifici dalle <strong>di</strong>mensioni note, o piani<br />

verticali per l’analisi <strong>di</strong> pareti (si veda [Adorni et al., 2000a]), eccetera. Le applicazioni<br />

possono essere molteplici: dalla navigazione indoor e outdoor, alla ricostruzione e<br />

analisi <strong>di</strong> specifici piani <strong>di</strong> <strong>un</strong>a scena (ad esempio pareti <strong>di</strong> palazzi), all’autolocalizzazione<br />

in ambienti strutturati. I vantaggi <strong>di</strong> ottenere <strong>un</strong>a tale descrizione<br />

dell’ambiente sono ovvi e infatti negli ultimi <strong>di</strong>eci anni si sono sviluppate molte<br />

applicazioni sfruttando questo strumento.<br />

L’applicazione <strong>di</strong> questa tecnica a campi quali il riconoscimento <strong>di</strong> ostacoli e la<br />

determinazione dello spazio libero, trova le sue origini in <strong>un</strong> progetto sviluppato nel<br />

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