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Linee Guida COP - Casettagiovanni.it

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seconda linea: risposte cliniche nel 23-29% e complete nel 4-13% dei pazienti (Moore,1997; Stadler, 1998).PolichemioterapiaLo schema terapeutico M-VAC (metotrexate, vinblastina, doxorubicin, cisplatino) ha rappresentatoil trattamento di riferimento fino alla fine degli anni ‘90. Questa combinazione hafrequentemente dato ottimi risultati con risposte cliniche in oltre il 70% dei casi, di cui, rispostecomplete nel 35% dei pazienti, e sopravvivenze globali di 10-16 mesi a seconda dellecasistiche, ma con tossic<strong>it</strong>à elevate, talora mortali (Sternberg, 1985, 1989; Tannok, 1989;Boutan-Laroze, 1991; Igawa, 1994).Diversi trials clinici hanno confermato la superior<strong>it</strong>à dello schema M-VAC rispetto ad altrecombinazioni, come per esempio CMV (metotrexate, vinblastina, cisplatino) (Harker, 1985),e il CISCA (cisplatino, ciclofosfamide, doxorubicina) (Loehrer, 1992; Logothetis, 1990).Infine, l' EORTC (European Organization for Research and Treatment of Cancer) ha provatoa potenziare l'effetto del M-VAC, utilizzando formulazioni ad alto dosaggio, in associazione algranulocyte-colony stimulating factor (G-CSF). Sfortunatamente, il regime potenziato non hadato i risultati sperati (Sternberg, 2001).Negli ultimi anni, ha riscosso notevole consenso l'impiego dell'associazione tra cisplatino egemc<strong>it</strong>abina per il trattamento del tumore uroteliale metastatico. Tre studi di fase II hannoesplorato questa combinazione riportando risultati sovrapponibili a quelli ottenuti con loschema M-VAC (Von der Maase, 1999: Kaufman, 2000; Moore, 1999), aprendo così la stradaad un trial clinico randomizzato di fase III, a cui hanno partecipato oltre 400 pazienti, cheha dimostrato l'equivalenza dei due schemi terapeutici in termini di efficacia clinica, attribuendoperò alla combinazione gemc<strong>it</strong>abina + cisplatino una ridotta tossic<strong>it</strong>à (neutropeniae mucos<strong>it</strong>i) e maggiore tollerabil<strong>it</strong>à (Von der Maase, 2000). A segu<strong>it</strong>o di questi risultati èpiuttosto unanime tra gli oncologi il consenso nel considerare la combinazione gemc<strong>it</strong>abina+ cisplatino lo “standard of care” per i pazienti con tumore vescicale metastatico.SECONDA LINEALa disponibil<strong>it</strong>à di una ampia varietà di farmaci per il trattamento del carcinoma urotelialeavanzato consente, almeno nei pazienti idonei, un trattamento di seconda linea. Tuttavia, l'utilizzodei classici farmaci visti sin'ora ha portato a risposte che complessivamente non superanoil 20% dei casi. Più interessanti si mostrano i farmaci di nuova generazione, quale ilPemetrexed, agente c<strong>it</strong>otossico impiegato nei tumori polmonari e nei mesoteliomi, la cuiefficacia è stata valutata in seconda linea nei tumori vescicali in un trial di fase II che ha riportatorisposte nel 28% dei casi con un buon profilo di tossic<strong>it</strong>à ed una sopravvivenza mediadi 9.6 mesi (Sweeney, 2006). Un altro agente molto interessante è la Vinflunina, che è statagià testata come terapia di seconda linea riportando risposte nel 18% dei casi e sopravvivenzamedia di 6.6 mesi (Culine, 2006). Va peraltro tenuto presente, al di là dell'attiv<strong>it</strong>à dialcuni nuovi farmaci, che la somministrazione di una seconda linea di chemioterapia neipazienti con carcinoma della vescica metastatico, è sempre molto difficile in quanto il loroperformance status è tale da far frequentemente considerare l'ulteriore chemioterapia soloun accanimento terapeutico.242

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