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Linee Guida COP - Casettagiovanni.it

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TESSUTI DI SOSTITUZIONE URETRALELa mucosa buccale (MB) rappresenta ad oggi il gold standard dei tessuti omologhi utilizzati nella chirurgiauretrale 41 . La sua ampia diffusione negli ultimi 15 anni ha reso l’uretroplastica più veloce e facilesia per il chirurgo che per il paziente. Essa è maneggevole, elastica, di spessore adeguato, resistentealle infezioni e facilmente attecchibile. La MB risulta inoltre il tessuto meno attaccabile dal LS 5 . Ilprelievo dalla guancia è il gold standard, semplice e con poche complicanze, mentre il prelievo dallabbro è sconsigliato per l’elevato rischio di complicanze 49 . Recentemente è stato proposto anche ilprelievo dalla lingua.Il prepuzio rappresenta il tessuto omologo più utilizzato dopo la MB. La cute della coscia è impiegatanelle uretroplastiche stadiate con “mesh graft” sec. Schre<strong>it</strong>er e nella tecniche ricostruttive del glande.L’impiego della cute extragen<strong>it</strong>ale (inguine, gluteo, braccio, avambraccio, collo, area retroauricolare)è stato abbandonato. La mucosa vescicale sembrerebbe adatta all’impiego nella chirurgia uretrale,ma il prelievo è invasivo; lo stesso dicasi per la mucosa intestinale.L’uso dei lembi cutanei penieni peduncolati si è ridotto nel tempo a causa del maggior rischio di complicanzeestetiche e funzionali, e della necess<strong>it</strong>à di un lungo training 5 .Per quanto riguarda gli innesti eterologhi molti tessuti sono stati proposti e abbandonati. Il futuro sembraessere il campo delle colture cellulari e delle cellule staminali che potrebbe esaudire la vera richiestadel chirurgo ricostruttivo: avere a disposizione come tessuto di sost<strong>it</strong>uzione l’intera parete uretrale,mucosa più spongiosa, in tutta la sua compless<strong>it</strong>à strutturale e funzionale.STENOSI DELL’URETRA POSTERIORELe stenosi dell’uretra posteriore dopo chirurgia prostatica sono gest<strong>it</strong>e tram<strong>it</strong>e ripetute procedureendoscopiche 6, 7 .Raramente le stenosi dopo trauma pelvico sono non-obl<strong>it</strong>erative e con preservazione della continu<strong>it</strong>àuretrale: in questi casi potrà essere giustificato effettuare alcuni tentativi uretrotomici endoscopici. Inrealtà, la maggioranza delle stenosi post-traumatiche sono obl<strong>it</strong>erative e con completo disassiamentouretrale: questi casi necess<strong>it</strong>ano di una chirurgia complessa. La sede della lesione è la giunzionebulbo-membranosa ed il trattamento gold standard è rappresentato dall’uretroplastica anastomoticabulbo-prostatica (algor<strong>it</strong>mo 3) 50, 51 . L’intervento viene effettuato con un approccio perineale progressivocaratterizzato da una serie di passaggi chirurgici che cominciano con la mobilizzazione dell’uretrabulbare e continuano con la separazione mediana dei corpi cavernosi e, quando necessario, lapubectomia inferiore e la rerutinazione dell’uretra dietro le crura. L’impiego del cistoscopio per viasovrapubica può aiutare il r<strong>it</strong>rovamento del lume uretrale prossimale, ev<strong>it</strong>ando manovre alla cieca cherischiano di danneggiare l’unico sfintere (collo vescicale) residuo dopo il trauma. Tutti questi momentichirurgici hanno lo scopo di ridurre la distanza tra i due monconi uretrali e consentire il confezionamentodi un’anastomosi senza tensione.Solo in casi eccezionali si rende necessario un più aggressivo approccio addomino-perineale o transpubico5 .337

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