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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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coperto Lui, deve coprire anche me. Nei momenti in cui soffro molto,cerco <strong>di</strong> tacere poiché non mi fido della lingua, che in quei momenti èpropensa a parlare <strong>di</strong> sé, ed invece deve servirmi per lodare Id<strong>di</strong>o per itanti benefici e doni che mi ha elargito. Quando ricevo Gesù nella S.Comunione Lo prego ardentemente perché si degni <strong>di</strong> guarire la mialingua, in modo che con essa non offenda né Id<strong>di</strong>o, né il prossimo.Desidero che la mia lingua lo<strong>di</strong> Dio incessantemente. Gran<strong>di</strong> colpe sicommettono con la lingua. Un'anima non può giungere alla santità, senon tiene a freno la propria lingua.RIASSUNTO DEL CATECHISMO DEI VOTI RELIGIOSI. D. Checos'è il voto? R. È una promessa volontaria fatta a Dio <strong>di</strong> eseguireun'azione più perfetta D. E da ritenere obbligatorio un voto in materia giàprescritta da un comandamento? R. Si. L'esecuzione <strong>di</strong> un'azione in coseprescritte da un comandamento ha doppio valore e merito, ma la suaomissione è una doppia trasgressione e cattiveria, poiché se s'infrange ilvoto, al peccato contro il comandamento si aggiunge il peccato <strong>di</strong>sacrilegio. D. Perché i voti religiosi hanno un valore così grande? R.Perché costituiscono il fondamento della vita religiosa, approvata dallaChiesa, in cui i membri, uniti in una comunità religiosa, s'impegnano atendere incessantemente alla perfezione, per mezzo dei tre voti religiosi<strong>di</strong> povertà, castità e obbe<strong>di</strong>enza, emessi secondo le regole. D. Che cosasignifica tendere alla perfezione? R. Tendere alla perfezione significa chelo stato religioso in sé non solo esige che venga raggiunta la perfezione,ma obbliga sotto pena <strong>di</strong> peccato ad un impegno quoti<strong>di</strong>ano per la suaconquista. E pertanto il religioso che non intende giungere allaperfezione trascura il principale dovere del proprio stato. D. Che cosasono i voti religiosi solenni? R. I voti religiosi solenni sono così vincolantiche, in casi eccezionali, solo il Santo Padre può <strong>di</strong>spensare da essi. D. Checosa sono i voti semplici? R. Sono voti meno vincolanti; dai perpetui edagli annuali <strong>di</strong>spensa la <strong>Santa</strong> Sede. D. Qual è la <strong>di</strong>fferenza fra il voto ela virtù? R. il voto comprende soltanto ciò che è prescritto sotto pena <strong>di</strong>peccato; la virtù invece tende più verso l'alto e facilita l'osservanza delvoto, e al contrario, infrangendo il voto, si vien meno anche alla virtù e lasi ferisce. D. Che obblighi impongono i voti religiosi? R. I voti religiosiimpongono l'obbligo <strong>di</strong> impegnarsi per il conseguimento delle virtù edella totale sottomissione ai Superiori ed alle Regole, in base alla quale siconsegna la propria persona a vantaggio dell'or<strong>di</strong>ne, rinunciando a tutti i<strong>di</strong>ritti su <strong>di</strong> essa e sulle sue attività, che de<strong>di</strong>ca al servizio <strong>di</strong> Dio.IL VOTO DI POVERTA’. Il voto <strong>di</strong> povertà è una rinuncia volontaria al<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> proprietà od al suo uso, per amore del Signore. D. Quali oggettiriguarda il voto <strong>di</strong> povertà? R. Tutti i beni ed oggetti che appartengonoalla Congregazione. Su ciò che abbiamo consegnato, cose o denaro, dopo27la loro accettazione, non si ha più alcun <strong>di</strong>ritto. Tutte le regalie od i doniche talvolta si possono ricevere a titolo <strong>di</strong> riconoscenza od altro, per<strong>di</strong>ritto appartengono alla Congregazione. Ogni entrata per lavoro odanche le ren<strong>di</strong>te, non possono essere usate senza violare il voto. D.Quando s'infrange o si viola il voto in ciò che riguarda il settimocomandamento? R. S'infrange quando, senza permesso, si prende per séo per qualcun altro una cosa che appartiene alla casa. Quando senzapermesso si trattiene presso <strong>di</strong> sé qualche cosa al fine <strong>di</strong>impossessarsene. Quando senza autorizzazione si vende o si cambiaqualche cosa <strong>di</strong> proprietà della Congregazione. Quando una data cosa lasi usa per uno scopo <strong>di</strong>verso da quello al quale l'aveva destinata ilsuperiore. Quando in genere si dà qualche cosa o la si prende senzapermesso. Quando per negligenza si rovina o si guasta qualche cosa.Quando trasferendosi da una casa ad un'altra si porta via qualche cosasenza permesso. Nei casi in cui s'infranga il voto <strong>di</strong> povertà, il religioso ètenuto egualmente alla restituzione nei confronti della Congregazione.<strong>LA</strong> VIRTÙ DEL<strong>LA</strong> POVERTÀ. È la virtù evangelica che impegna ilcuore a <strong>di</strong>staccarsi dall'affetto per i beni temporali, cosa alla quale ilreligioso è strettamente tenuto in virtù della professione. D. Quando sipecca contro la virtù della povertà? R. Quando si desiderano cosecontrarie a tale virtù. Quando ci si attacca a qualche oggetto, quando si fauso <strong>di</strong> cose superflue. D. Quanti e quali sono i gra<strong>di</strong> della povertà? R. Inpratica nella professione religiosa i gra<strong>di</strong> della povertà sono quattro. Non<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> nulla senza <strong>di</strong>pendere dai superiori (stretta materia del voto).Evitare il superfluo, accontentarsi delle cose necessarie (costituiscevirtù). Propendere volentieri per le cose più vili e ciò con sod<strong>di</strong>sfazioneinteriore - come la cella, l'abbigliamento, il vitto, ecc. Gioiredell'in<strong>di</strong>genza.IL VOTO DI CASTITÀ. D. A che cosa obbliga questo voto? R. Ariaunciare al matrimonio e ad evitare tutto ciò che è proibito dal sesto edal nono comandamento. D. La mancanza contro la virtù è unaviolazione del voto? R. Ogni mancanza contro la virtù ècontemporaneamente una violazione del voto, perché qui non c'è<strong>di</strong>fferenza fra il voto e la virtù, come invece per la povertà e l'obbe<strong>di</strong>enza.D. Ogni pensiero cattivo è peccato? R. Non ogni pensiero cattivo èpeccato, ma lo <strong>di</strong>viene quando alla riflessione dell'intelletto si unisce ilcompiacimento della volontà ed il consenso. D. Oltre ai peccati contrarialla castità, c'è qualche cosa, che arreca danno alla virtù? R. Arrecanodanno alla virtù la libertà dei sensi, la libertà della fantasia e la libertà deisentimenti, la familiarità e le amicizie troppo tenere. D. Quali sono isistemi per conservare la virtù? R. Vincere le tentazioni interiori con lapresenza <strong>di</strong> Dio ed inoltre lottando senza paura. Le tentazioni esterne28

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