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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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Venerdì Santo, alle tre del pomeriggio, quando entrai in cappella, u<strong>di</strong>iqueste parole: «Desidero che quell'immagine vengapubblicamente venerata», e subito vi<strong>di</strong> Gesù che agonizzava sullacroce fra atroci tormenti e dal Cuore <strong>di</strong> Gesù uscirono gli stessi due raggiche ci sono in quell'immagine. Sabato. Durante i vespri vi<strong>di</strong> Gesùsplendente come il sole, con una veste bianca, e mi <strong>di</strong>sse: «Gioisca iltuo cuore», ed una gioia grande m'inondò e mi trapassò da una parteall'altra la presenza <strong>di</strong> Dio, che è un tesoro inenarrabile per l'anima.Quando quell'immagine venne esposta, vi<strong>di</strong> il vivo movimento dellamano <strong>di</strong> Gesù, che tracciò un gran segno <strong>di</strong> croce. La sera dello stessogiorno, mentre stavo mettendomi a letto, vi<strong>di</strong> che quell'immagine stavapassando sopra una città e quella città era coperta <strong>di</strong> reti e trappole. Gesùpassando tagliò tutte le reti ed in ultimo fece un gran segno <strong>di</strong> croce escomparve. E mi vi<strong>di</strong> circondata da una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> figure maligne cheavvampavano <strong>di</strong> un grande o<strong>di</strong>o contro <strong>di</strong> me. Dalle loro bocche uscironominacce d'ogni genere, ma nessuna mi toccò. Dopo un momento, quellaapparizione scomparve, ma mi ci volle parecchio tempo peraddormentarmi.26.IV.1935 Venerdì, quando sono andata ad Ostra Brama, nel corsodelle solennità durante le quali venne esposta quell'immagine, sono statapresente alla pre<strong>di</strong>ca tenuta dal mio confessore. Quella pre<strong>di</strong>ca trattavadella Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio. Era la prima <strong>di</strong> quelle richieste dal SignoreGesù da tanto tempo. Quando cominciò a parlare della grandeMisericor<strong>di</strong>a del Signore, l'immagine prese un aspetto vivo ed i raggipenetrarono nei cuori della gente riunita, però non in egual misura;alcuni ricevettero <strong>di</strong> più, altri meno. Vedendo la grazia <strong>di</strong> Dio, la miaanima fu inondata da una grande gioia. Improvvisamente u<strong>di</strong>i questeparole: «Tu sei testimone della Mia Misericor<strong>di</strong>a. Starai per isecoli davanti al Mio trono come viva testimone della MiaMisericor<strong>di</strong>a». Finita la pre<strong>di</strong>ca, non attesi la fine della funzione,perché avevo fretta <strong>di</strong> tornare a casa. Fatti pochi passi, mi venne sbarratala strada da una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> spiriti del male, che mi minacciaronoterribili tormenti, mentre si u<strong>di</strong>vano queste voci: «Ci ha portato via tuttoquello per cui avevamo lavorato per tanti anni». Quando domandai loro:«Da dove venite in tale moltitu<strong>di</strong>ne?», quelle figure maligne mirisposero: «Dai cuori degli uomini. Non ci torturare!». Vedendo alloral'o<strong>di</strong>o tremendo che avevano contro <strong>di</strong> me, chiesi aiuto all'AngeloCustode ed in un attimo comparve la figura luminosa e raggiantedell'Angelo Custode, che mi <strong>di</strong>sse: «Non temere, sposa del mioSignore; questi spiriti non ti faranno nulla <strong>di</strong> male senza il Suopermesso». Quegli spiriti maligni scomparvero imme<strong>di</strong>atamente ed ilfedele Angelo Custode mi accompagnò in modo visibile fin dentro casa. Ilsuo sguardo era modesto e sereno e dalla fronte gli usciva un raggio <strong>di</strong>113fuoco. O Gesù, desidererei faticare, stancarmi fino alla spossatezza esoffrire per tutta la vita per quest'unico momento, in cui ho visto la Tuagloria, o Signore, ed i benefici che ne ricavano le animeDOMENICA 28.IV.1935. Domenica in Albis, cioè festa dellaMisericor<strong>di</strong>a del Signore, chiusura del Giubileo della Redenzione.Quando andammo a quella solenne funzione, il cuore mi batteva dallagioia, poiché quelle due solennità erano unite strettamente fra <strong>di</strong> loro.Pregai Id<strong>di</strong>o perché concedesse Misericor<strong>di</strong>a alle anime dei peccatori.Quando la funzione stava per finire ed il sacerdote prese il SantissimoSacramento per impartire la bene<strong>di</strong>zione, tutto a un tratto vi<strong>di</strong> il SignoreGesù con lo stesso aspetto che ha nell'immagine. Il Signore <strong>di</strong>ede labene<strong>di</strong>zione ed i raggi si <strong>di</strong>ffusero su tutto il mondo. All'improvviso vi<strong>di</strong>un bagliore inaccessibile, a forma <strong>di</strong> un'abitazione <strong>di</strong> cristallo intessutacon onde <strong>di</strong> luce, impenetrabile a qualunque creatura e spirito. Peraccedere a quel bagliore c'erano tre porte e in quel momento entrò Gesù,con lo stesso aspetto che ha nell'immagine, in quel bagliore, attraverso laseconda porta, fino all'interno dell'unità. Questa è l'unità trina, che èl'incomprensibile infinito. Inaspettatamente u<strong>di</strong>i una voce: «Questafesta è uscita dalle viscere della Mia Misericor<strong>di</strong>a ed èconfermata nell'abisso delle Mie grazie. Ogni anima che credeed ha fiducia nella Mia Misericor<strong>di</strong>a, la otterrà». Mi rallegraiimmensamente per la bontà e la grandezza del mio Dio.29.IV.1935. La vigilia dell'esposizione dell'immagine andai con lanostra Madre Superiora dal nostro confessore. Quando la conversazionecadde nell'argomento dell'immagine, il confessore chiese che una suoraaiutasse ad intrecciare ghirlande. La Madre Superiora rispose cheavrebbe dato una mano Suor Faustina. La cosa mi rallegrò enormemente.Quando tornammo a casa, m'interessai subito <strong>di</strong> procurare fronde ver<strong>di</strong> econ l'aiuto <strong>di</strong> un'educanda trasportammo il verde; ci fu d'aiuto anche unapersona che sta presso la chiesa. Alle sette <strong>di</strong> sera era già tutto pronto,l'immagine era già stata appesa. Alcune signore però notarono chem'aggiravo in quei paraggi, dove certamente sono stata più d'impaccioche d'aiuto, perciò il giorno dopo chiesero alle suore che cosa fosse quellabella immagine e che significato avesse. «Loro suore lo sapranno <strong>di</strong>sicuro, dato che ieri c'era una suora ad adornarla». Le suore rimaseromolto stupite, perché non ne sapevano niente. Ognuna <strong>di</strong> loro volevavederla e sospettarono subito <strong>di</strong> me. Dissero: « Di sicuro suor Faustina èben informata <strong>di</strong> tutto ». Quando cominciarono ad interrogarmi, nonrisposi, poiché non potevo <strong>di</strong>re la verità. Il mio silenzio fu motivo <strong>di</strong>maggior curiosità da parte loro. Raddoppiai la vigilanza su me stessa, pernon mentire né <strong>di</strong>re la verità, poiché non ne avevo l'autorizzazione.Cominciarono allora a mostrarmi il loro malcontento ed a <strong>di</strong>rmi114

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