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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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quello che l'anima sta vivendo. È strano che, sebbene l'anima che vivequest'unione con Dio non sappia darle una forma precisa e unadefinizione, tuttavia quando incontra un'altra anima simile, s'intendonomisteriosamente fra <strong>di</strong> loro in queste cose, anche se non parlano moltofra loro. L'anima unita in tal modo a Dio conosce facilmente un'altraanima simile, anche se quella non le ha svelato il suo intimo, ma ha soloparlato normalmente con lei. E una specie <strong>di</strong> parentela spirituale. Dianime unite in questo modo a Dio non ce ne sono molte: sono meno <strong>di</strong>quanto pensiamo. Ho notato che il Signore concede questa grazia alleanime per due motivi. Il primo è quando l'anima deve compiere unagrande opera che, parlando esclusivamente dal punto <strong>di</strong> vista umano,supera le sue forze. Nel secondo caso ho notato che Dio la concede perguidare e tranquillizzare simili anime, benché il Signore possa concederequesta grazia come Gli piace ed a chi Gli piace. Inoltre ho notato questagrazia in tre sacerdoti, uno dei quali è un sacerdote secolare e due sonoreligiosi e in due suore, ma non nello stesso grado. In quanto a me, hoottenuto per la prima volta questa grazia e per un brevissimo momentoall'età <strong>di</strong> <strong>di</strong>ciotto anni, nell'ottava del Corpus Domini, durante i vespri,quando feci a Gesù il voto perpetuo <strong>di</strong> castità. Vivevo ancora nel mondo,ma dopo poco entrai in convento. Questa grazia durò un brevissimomomento, ma la potenza <strong>di</strong> tale grazia è grande. Dopo questa graziasopravvenne un lungo intervallo. Per la verità durante questo intervalloottenni dal Signore molte grazie, ma <strong>di</strong> altro genere. Quello fu un periodo<strong>di</strong> prove e <strong>di</strong> purificazione. Quelle prove furono così dolorose che la miaanima sperimentò il completo abbandono da parte <strong>di</strong> Dio, venneimmersa in tenebre fitte. Notai e compresi che nessuno poteva liberarmida quei tormenti e che non potevano nemmeno capirmi. Ci furono duemomenti nei quali la mia anima fu sprofondata nella <strong>di</strong>sperazione, unavolta per mezz'ora, la seconda volta per tre quarti d'ora. Sia per quantoriguarda le grazie sia per quanto concerne le prove <strong>di</strong> Dio, non possodescriverne esattamente la grandezza; anche se usassi non so qualiparole, tutto ciò non sarebbe che una pallida ombra. Tuttavia il Signorem'immerse in quei tormenti ed il Signore mi liberò. La cosa però durò unpaio d'anni; poi ottenni <strong>di</strong> nuovo questa eccezionale grazia dell'unionecol Signore che dura tuttora. Tuttavia anche in questo secondo periododell'unione ci furono dei brevi intervalli. Però al presente da un po' <strong>di</strong>tempo non ho avuto alcun intervallo, ma la grazia m'immerge sempre piùprofondamente in Dio. La grande luce, da cui viene illuminato l'intelletto,fa conoscere la grandezza <strong>di</strong> Dio, non come se l'anima dovesse conoscerein Lui i singoli attributi come prima; no, qui avviene <strong>di</strong>versamente: in unattimo conosco tutta l'essenza <strong>di</strong> Dio. L'anima nello stesso istante sisprofonda tutta in Lui e prova una felicità così grande come gli eletti inpara<strong>di</strong>so, benché gli eletti in para<strong>di</strong>so vedano Dio faccia a faccia e sianocompletamente felici, in modo assoluto. La loro conoscenza <strong>di</strong> Dio però193non è uguale, come mi ha fatto conoscere Dio. Questa conoscenza piùprofonda ha inizio qui sulla terra in base alla grazia, ma in larga misura<strong>di</strong>pende dalla nostra fedeltà alla grazia. Tuttavia l'anima che sperimentaquesta ineffabile grazia dell'unione, non può <strong>di</strong>re <strong>di</strong> vedere Id<strong>di</strong>o faccia afaccia, dato che qui c'è il lievissimo velo della fede; ma così lieve chel'anima può <strong>di</strong>re che vede Dio e parla con Lui. Essa è <strong>di</strong>vinizzata, Id<strong>di</strong>o faconoscere all'anima quanto l'ama e l'anima vede che anime migliori e piùsante <strong>di</strong> lei non hanno ottenuto queste grazie, perciò è investita da unsacro stupore, che la mantiene in una profonda umiltà e si sprofonda nelsuo nulla e nel suo sacro stupore e più essa si umilia, tanto piùintimamente Id<strong>di</strong>o si unisce a lei e si abbassa fino a lei. L'anima in quelmomento è come nascosta; i suoi sensi inattivi; essa in un attimo conosceDio e s’immerge in Lui. Conosce tutta la profon<strong>di</strong>tà dell'Insondabile e piùla sua conoscenza è profonda, tanto più ardentemente l'anima anela aLui. È grande la reciprocità tra l'anima e Dio! Quando l'anima esce dalnascon<strong>di</strong>mento, i sensi gustano ciò <strong>di</strong> cui l'anima si è deliziata; senz'altroanche questa è una grande grazia <strong>di</strong> Dio, ma non è puramente spirituale.Alla prima fase i sensi non prendono parte. Ogni grazia dà all'animapotenza ed energia per l'azione, coraggio per affrontare le sofferenze.L'anima sa bene quello che Dio vuole da lei e compie il Suo volerenonostante le contrarietà. L'anima però in cose <strong>di</strong> questo genere non puòprocedere da sola, deve attenersi ai consigli <strong>di</strong> un confessore illuminato,poiché <strong>di</strong>versamente può sbagliare oppure non ottenere alcun profitto.Comprendo bene, o mio Gesù, che come una malattia si misura coltermometro ed una febbre alta in<strong>di</strong>ca la gravità della malattia, così nellavita spirituale la sofferenza è il termometro che misura l'amor <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>un'anima.Il mio fine è Dio... e la mia felicità è fare la volontà <strong>di</strong> Dio e nessuna cosaal mondo riuscirà a turbarmi questa felicità: nessuna potenza, nessunaforza. Oggi in cella da me c'è stato il Signore e mi ha detto: « Figlia Mia,ti lascio ormai per poco in questa Congregazione. Te lo <strong>di</strong>co,affinché approfitti con maggior <strong>di</strong>ligenza delle grazie che ticoncedo».27.XI.1936. Oggi in ispirito sono stata in para<strong>di</strong>so e ho vistol'inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte. Ho vistocome tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Hovisto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature,rendendole felici. Poi ogni gloria ed onore che ha reso felici le creatureritorna alla sorgente ed esse entrano nella profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Dio,contemplano la vita interiore <strong>di</strong> Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, chenon riusciranno mai né a capire né a sviscerare. Questa sorgente <strong>di</strong>felicità è immutabile nella sua essenza, ma sempre nuova e scaturisce perla beatitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tutte le creature. Comprendo ora San Paolo che ha194

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