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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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Signore, ma rafforza le mie labbra, affinché assaporando l'amarezza iosappia sorridere per amor Tuo, o mio Maestro. Ti ringrazio per tutte leconsolazioni e le grazie che non sono in grado <strong>di</strong> enumerare, che ognigiorno scendono su <strong>di</strong> me silenziose ed invisibili, come la rugiada delmattino, in modo che nessun occhio <strong>di</strong> qualche creatura curiosa possascorgerle, ma che conosciamo soltanto Tu e io, o Signore. Per tuttoquesto Ti ringrazio fin d'ora, poiché nel momento in cui mi porgerai ilcalice, forse il mio cuore non sarà in grado <strong>di</strong> ringraziarTi. Ecco che oggicon proposito d'amore mi sottometto completamente alla Tua santavolontà, o Signore, ed ai Tuoi giustissimi decreti, che per me sono semprei più benevoli e pieni <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a, benché talvolta non li comprenda enon riesca a penetrarli fin nel profondo. O mio Maestro, ecco affido a Tecompletamente il timone della mia anima, guidala Tu stesso secondo ilTuo <strong>di</strong>vino compiacimento. Mi chiudo nel Tuo cuore compassionevole,che è un mare <strong>di</strong> insondabile Misericor<strong>di</strong>a.Termino l'anno vecchio con la sofferenza ed incomincio l'anno nuovopure con la sofferenza. Due giorni prima <strong>di</strong> capodanno ho dovutomettermi a letto; mi sentivo molto male, una forte tosse mi avevaindebolito ed inoltre continui dolori intestinall e nausee mi avevanoesaurita molto. Siccome non potevo andare alle comuni pratichereligiose, mi sono unita spiritualmente a tutta la comunità. Quando leconsorelle si alzarono alle un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> notte, per vegliare e salutare l'annonuovo, io dal crepuscolo fino alla mezzanotte continuai a torcermi fra idolori. Unii la mia sofferenza alle preghiere delle suore che vegliavano incappella in riparazione delle offese fatte a Dio dai peccatori. Quandosuonò la mezzanotte, la mia anima s’immerse in un raccoglimento piùprofondo ed udìi nell'anima una voce: «Non aver paura, bambinaMia, non sei sola, combatti con coraggio, poiché il Mio braccioti sostiene. Combatti per la salvezza delle anime, esortandolealla fiducia nella <strong>di</strong>vina Misericor<strong>di</strong>a, poiché questo è il tuocompito nella vita presente ed in quella futura». Dopo questeparole ebbi una comprensione più profonda della <strong>di</strong>vina Misericor<strong>di</strong>a.Sarà dannata solo quell'anima che lo vorrà essa stessa, Id<strong>di</strong>o noncondanna nessuno alla dannazione. Oggi è la festa <strong>di</strong> capodanno. Lamattina mi sono sentita così male, che sono andata appena nella cellavicina per la santa Comunione. Non ho potuto andare alla santa Messa,mi sentivo mancare e per la stessa ragione ho fatto il ringraziamento aletto. Avevo tanto desiderato andare alla santa Messa e poi a confessarmida Padre Andrasz, ma mi sentivo così male che non ho potuto andare néalla santa Messa né a confessarmi. Per questo motivo la mia anima haavuto un grande <strong>di</strong>spiacere. Dopo colazione venne da me la suorainfermiera a chiedermi: “Sorella, perché non è andata alla santaMessa?». Risposi che non avevo potuto andarci. Scosse la testa con aria<strong>di</strong> <strong>di</strong>sapprovazione e <strong>di</strong>sse: «Una festa così grande e lei non va a Messa!»,327ed usii dalla mia cella. Per due giorni rimasi a letto contorcendomi per idolori e non venne mai a trovarmi. E il terzo giorno quando venne nonmi chiese nemmeno se potevo alzarmi, ma subito con voce concitata midomandò perché non mi ero alzata per andare alla santa Messa. Quandorimasi sola provai ad alzarmi, ma mi mancarono <strong>di</strong> nuovo le forze, perciòme ne restai a letto pienamente tranquilla. Tuttavia il mio cuore avevamolto da offrire al Signore, unendosi a Lui spiritualmente durante laseconda santa Messa. Terminata la seconda santa Messa, venne <strong>di</strong> nuovoda me la suora infermiera ma questa volta col termometro, quin<strong>di</strong> comeinfermiera. La febbre però non l'avevo, ma ero molto malata nonriuscendo ad alzarmi. E allora giù una nuova pre<strong>di</strong>ca, che non dovevolasciarmi vincere dalla malattia. Le risposi che lo sapevo che da noi una èconsiderata gravemente ammalata solo quando sta già in agonia.Tuttavia, vedendo che continuava a farmi la morale, risposi che per ilmomento non mi servivano esortazioni allo zelo e restai nuovamente solanella mia cella. Il dolore mi Strinse il cuore e l'amarezza m'inondòl'anima e ripetei queste parole: « Benvenuto anno nuovo! Benvenutocalice dell'amarezza! ». O mio Gesù, il mio cuore si lancia verso <strong>di</strong> Te, mala gravità della malattia non mi permette <strong>di</strong> partecipare fisicamente allefunzioni e vengo sospettata <strong>di</strong> pigrizia. La sofferenza è aumentata. Dopoil pranzo si affacciò un momento la Madre Superiora, ma se ne andòsubito. Avevo intenzione <strong>di</strong> chiedere che Padre Andrasz venisse nellacella, in modo che potessi confessarmi, ma mi trattenni dal fare questarichiesta per due considerazioni: la prima, per non dare motivo <strong>di</strong>mormorazione, com'era già avvenuto con la santa Messa; la seconda,perché forse non avrei potuto nemmeno confessarmi, poiché sentivo chesarei scoppiata a piangere come una bambina. Dopo un momento vieneuna delle suore e <strong>di</strong> nuovo mi fa osservazione che sulla stufa c'è del lattecon del burro. « Perché non lo beve, sorella? ». Risposi che non c'eranessuno che me lo portasse.Quando venne la notte, le sofferenze fisiche aumentarono e vi siaggiunsero anche le sofferenze morali. Notte e sofferenza. La solennequiete notturna mi <strong>di</strong>ede la possibilità <strong>di</strong> soffiire liberamente. Il miocorpo si <strong>di</strong>stese sul legno della croce, mi <strong>di</strong>vincolai in dolori tremen<strong>di</strong>fino alle un<strong>di</strong>ci. Mi trasferii in ispirito accanto al tabernacolo e scoprii lapisside, appoggiando il capo al bordo del calice, e tutte le mie lacrimescesero silenziose nel Cuore <strong>di</strong> Colui che solo comprende il dolore e lasofferenza. E provai dolcezza in tale sofferenza e la mia anima desideròquesta dolce agonia, che non avrei scambiato con nessun tesoro delmondo. il Signore mi <strong>di</strong>ede la forza d'animo e l'amore verso coloro percausa dei quali mi viene la sofferenza. Ecco il primo giorno dell'anno. Inquel giorno sentii anche la preghiera <strong>di</strong> una anima bella, che pregava perme, dandomi in ispirito la sua bene<strong>di</strong>zione sacerdotale. A mia voltarisposi con una fervorosa preghiera.328

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