sono pronta a tutto. Ma Tu, Signore, non allontanarTi da me nemmenoun istante ».G.M.G. IN ONORE DEL<strong>LA</strong> SANTA TRINITA’. Pregai la MadreSuperiora <strong>di</strong> autorizzarmi a <strong>di</strong>giunare per quaranta giorni, prendendouna fetta <strong>di</strong> pane ed un bicchiere d'acqua al giorno. Ma la MadreSuperiora non mi <strong>di</strong>ede il permesso per quaranta giorni, ma solo persette giorni, uniformandosi al parere del confessore. «Non possoesonerarla del tutto dagli impegni, e ciò per riguardo verso le altre suoreche potrebbero obiettare qualche cosa. Sorella, io le do il permesso,quando è possibile, <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alla preghiera o <strong>di</strong> prendere nota <strong>di</strong>alcune cose, ma per quanto concerne il <strong>di</strong>giuno non riesco ad escogitarenulla ». Poi aggiunse: « Adesso vada, sorella, può darsi che mi vengaqualche idea ». La domenica mattina compresi interiormente che,quando la Madre Superiora mi aveva destinata in portineria durante ipasti, pensava <strong>di</strong> potermi dare la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>giunare. Al mattino nonandai a colazione, ma poco dopo mi recai dalla Madre Superiora e le<strong>di</strong>ssi: « Dato che ho servizio alla porta, mi sarà molto facile evitare <strong>di</strong>essere notata ». E la Madre Superiora mi rispose: « Quando l'ho messa intabella, pensavo proprio a questo ». Adesso capisco perché avevo avutointeriormente lo stesso pensiero.24.XI.1935. Domenica, primo giorno. Andai subito davanti alSantissimo Sacramento e mi offrii insieme a Gesù, che è nel SS.moSacramento, all'Eterno Padre. E subito u<strong>di</strong>i nell'anima queste parole:«Lo scopo tuo e delle tue compagne è quello <strong>di</strong> unirti a Menella maniera più stretta per mezzo dell'amore. Concilierai laterra col cielo, mitigherai la giusta collera <strong>di</strong> Dio ed impetreraila Misericor<strong>di</strong>a per il mondo. Affido alle tue cure due perlepreziose per il Mio Cuore, che sono le anime dei sacerdoti e leanime dei religiosi; per loro pregherai in modo particolare; laloro forza <strong>di</strong>penderà dal vostro annientamento. Le preghiere, i<strong>di</strong>giuni, le mortificazioni, le fatiche e tutte le sofferenze, leunirai alla preghiera, al <strong>di</strong>giuno, alla mortificazione, alla faticaed alla sofferenza Mia ed allora avranno valore <strong>di</strong> fronte alPadre Mio». Dopo la santa Comunione vi<strong>di</strong> Gesù, che mi <strong>di</strong>sse questeparole: «Oggi penetra nello spirito della Mia povertà edorganizza tutto, in modo che i più poveri non abbiano nulla dainvi<strong>di</strong>arti. Non nei gran<strong>di</strong> palazzi e negli splen<strong>di</strong><strong>di</strong>arredamenti, ma in un cuore puro e umile trovo la Miacompiacenza ». Quando restai sola, cominciai a riflettere sullo spirito<strong>di</strong> povertà. Vedo chiaramente che Gesù non aveva nulla, benché fosse ilPadrone dell'universo. Nasce in una mangiatoia presa in prestito;139durante la vita fa del bene a tutti, ma Egli stesso non ha dove posare ilcapo. E sulla croce vedo il massimo della Sua povertà, poiché non hanemmeno la veste su <strong>di</strong> Sé. O Gesù, col solenne voto <strong>di</strong> povertà, desideroassomigliare a Te; la povertà mi sarà madre. Come non si possiede nullaesternamente e non si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> nulla come proprietari, così occorrenon desiderare nulla interiormente. Come è grande la Tua povertà nelSant.mo Sacramento! C'è mai stata un'anima così abbandonata come Te,o Gesù, sulla croce? La castità - questo voto, lo si capisce per se stesso -proibisce tutto ciò che è vietato dal sesto e dal nono comandamento <strong>di</strong>Dio, naturalmente azioni, pensieri, parole, sentimenti e... Comprendoche il voto solenne si <strong>di</strong>fferenzia dal voto semplice, lo comprendo in tuttala sua estensione. Mentre riflettevo su ciò, sentii nell'anima questeparole: “Sei la Mia sposa per l'eternità, la tua purezza dev'esseremaggiore <strong>di</strong> quella degli angeli, poiché con nessun angelo ho rapporti <strong>di</strong>così stretta intimità come con te. La più piccola azione della Mia sposa haun valore infinito; un'anima pura ha una potenza incalcolabile davanti aDio”. L'obbe<strong>di</strong>enza. « Sono venuto a fare la volontà del Padre Mio. Sonostato ubbi<strong>di</strong>ente ai genitori, ubbi<strong>di</strong>ente ai carnefici, sono ubbi<strong>di</strong>ente aisacerdoti ». Comprendo, Gesù, lo spirito dell'obbedìenza ed in che cosaconsiste. Esso non riguarda solo l'esecuzione esteriore, ma interessaanche la mente, la volontà ed il giu<strong>di</strong>zio. Dando ascolto ai superiori,obbe<strong>di</strong>amo a Dio. Poco importa se sia un angelo od un uomo acomandarmi in nome dì Dio: io debbo essere sempre obbedìente. Nonscriverò molto sui voti, poiché essi sono per sé chiari e basati sulconcreto, mi accingo piuttosto a gettare uno sguardo generale su questacongregazione.RIASSUNTO GENERALE. Non ci saranno mai case sfarzose, ma unamodesta chiesetta e presso questa una piccola comunità, un piccologruppetto <strong>di</strong> anime, che sarà composto <strong>di</strong> non più <strong>di</strong> dìeci elementi, oltread altri due che dovranno sbrigare le varie necessità della congregazioneall'esterno e fare i vari servizi in chiesa. Non porteranno un abito, mavestiranno come i laici. Avranno i voti, ma semplici e sarannostrettamente sottomesse alla superiora, che starà dìetro la grata. Avrannoparte a tutti i beni spirituali della congregazione, ma non ce ne potràessere mai più <strong>di</strong> due, preferibilmente una. Ogni casa sarà in<strong>di</strong>pendentedall'altra, tuttavia per la regola, i voti e lo spirlto saranno unite fra dì loronel modo più stretto. In casi eccezionali però si potrà inviare una suorada una casa all'altra, come è possibile e, per la fondazione <strong>di</strong> una nuovacasa, prendere alcune religiose, se è necessario. Ogni casa sarà soggettaall'Or<strong>di</strong>nario del luogo. Ogni religiosa abiterà in una cella a parte,tuttavia la vita si svolgerà in comune, si riuniranno assieme per lapreghiera, per i pasti e la ricreazione. Ogni religiosa che emette la140
professione, non vedrà più il mondo, nemmeno attraverso la grata, cheverrà ostruita da un panno scuro, ed anche i colloqui sarannostrettamente limitati. Sarà come una persona morta, che il mondo noncomprende e che non comprende il mondo. Deve interporsi fra la terra eil cielo ed implorare incessantemente da Dio Misericor<strong>di</strong>a per il mondo eforza per i sacerdoti, affinché le loro parole non risuonino invano edaffinché essi stessi riescano a mantenersi nella loro inconcepibile <strong>di</strong>gnità- sebbene così esposti - senza alcuna macchia... Non importa se <strong>di</strong> questeanime ce ne saranno poche, ma saranno anime eroiche. Per le animepusillanimi e deboli non ci sarà posto. Fra <strong>di</strong> loro non ci sarà alcuna<strong>di</strong>visione in cori, né si <strong>di</strong>videranno in madri e mammine, né in reverendee reveren<strong>di</strong>ssime, ma saranno tutte uguali fra loro, anche se all'originec'era fra loro una grande <strong>di</strong>fferenza. Sappiamo chi era Gesù e come si èumiliato e con chi ha avuto rapporti. Porteranno una veste uguale aquella che Egli ha portato durante la Passione, e non solo la veste, I madovranno imprimere su <strong>di</strong> sé le impronte per le quali Egli si <strong>di</strong>stinse, equeste sono: la sofferenza ed il <strong>di</strong>sprezzo. Ognuna dovrà tendere almassimo rinnegamento del proprio io e ad amare l'umiltà, e quella che si<strong>di</strong>stinguerà maggiormente in questa virtù, sarà idonea a <strong>di</strong>rigere le altre.Dato che il Signore ci ha fatte compagne della Sua Misericor<strong>di</strong>a, anzi <strong>di</strong>più, <strong>di</strong>spensatrici, dobbiamo avere un grande amore per ogni anima, acominciare dalle anime elette fino alle anime che ancora non conosconoDio. Con la preghiera e la mortificazione giungeremo fino ai paesiselvaggi, aprendo la strada ai missionari. Ricorderemo che il missionarioè come il soldato al fronte, che non può resistere a lungo se non èsostenuto da forza esterna che non partecipa <strong>di</strong>rettamente alla battaglia,ma gli fornisce tutto ciò <strong>di</strong> cui ha bisogno. Questo è rappresentato dallapreghiera. Ognuna pertanto deve <strong>di</strong>stinguersi per spirito <strong>di</strong> apostolato.Mentre questa sera stavo scrivendo nella mia cella, ho u<strong>di</strong>to questa voce:« Non uscire da questa congregazione, abbi pietà <strong>di</strong> te stessa. Tiattendono gran<strong>di</strong> sofferenze ». Mi sono girata in <strong>di</strong>rezione della voce, manon ho visto nulla ed ho continuato a scrivere. Ad un tratto ho avvertitoun sussurro e queste parole: « Appena esci, ti <strong>di</strong>struggeremo. Non citormentare ». Quando ho guardato, ho visto molti brutti ceffi, ma appenaho fatto col pensiero il segno della croce, sono spariti tuttiimme<strong>di</strong>atamente. Quanto è orribilmente brutto satana! Povere le animedannate, che debbono vivere in sua compagnia; la sola sua vista è piùripugnante <strong>di</strong> tutte le pene dell'inferno. Dopo un momento ho u<strong>di</strong>toquesta voce nell'anima: « Non aver paura <strong>di</strong> nalla, non ti capiteràniente se Io non voglio ». Dopo queste parole del Signore, una forzamisteriosa è entrata nella mia anima e gioisco immensamente della bontà<strong>di</strong> Dio. Il postulato. Età richiesta per essere accolta. Ogni persona daiquin<strong>di</strong>ci ai trent'anni può essere accolta. In primo luogo bisogna badareallo spirito dal quale è animata una data persona ed al carattere e vedere141se ha una volontà decisa ed il coraggio <strong>di</strong> seguire le orme <strong>di</strong> Gesù e questocon gioia ed esultanza, poiché Dio ama chi dà gioiosamente. Deve<strong>di</strong>sprezzare il mondo e se stessa. La mancanza della dote non sarà maimotivo <strong>di</strong> mancata accettazione. Ci devono essere naturalmente tutte leformalità; non accogliere quando ci sono situazioni imbrogliate. Inoltrenon possono essere accolte persone melanconiche, propense allatristezza, con malattie infettive, caratteri ambigui, sospettosi, inadattialla vita religiosa. Bisogna fare grande attenzione nella scelta dei membri,poiché basta una persona inadatta per mettere in subbuglio tutto unconvento. La durata del postulato. il postulato durerà un anno. un quelperiodo una data persona dovrebbe vedere se quel tipo <strong>di</strong> vita le piace ese è adatto o meno a lei e nello stesso tempo la maestra deve controllareattentamente se quella data persona è adatta o meno a quel sistema <strong>di</strong>vita. Dopo un anno, se risulta che ha buona volontà ed un sincerodesiderio dì servire il Signore, bisogna accoglierla in noviziato. Ilnoviziato deve durare un anno senza alcuna interruzione. Le noviziedevono essere istruite sulle virtù che riguardano i voti e sull'importanzadei voti stessi. La maestra deve mettere ogni impegno nel dar loro unasolida formazione. Le eserciti nell'umiltà, poiché solo un cuore umileosserva con facilità i voti e prova gran<strong>di</strong> gioie che Dio elargisce alle animefedeli. Non avranno l'impegno <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong> responsabilità, in modoche possano dedìcarsi liberamente al proprio perfezionamento. Sonorigorosamente tenute ad osservare le regole e le norme in vigore, comedel resto le postulanti. Dopo un anno <strong>di</strong> noviziato, se la novizia si èmostrata fedele, si può ammetterla a pronunciare i voti per un anno;questi devono essere ripetuti per tre anni. Allora può già avere incarichi<strong>di</strong> responsabilità, ma apparterrà al noviziato ed una volta alla settimanadeve partecipare alle lezioni assieme alle novizie e gli ultimi sei mesi lipasserà del tutto in noviziato, per prepararsi bene alla professionesolenne. Per quel che riguarda il vitto, non faremo uso <strong>di</strong> carne. il vittosarà tale che anche per questo i poveri non abbiano nulla da invi<strong>di</strong>arci.Tuttavia nei giorni <strong>di</strong> festa ci potrà essere qualche <strong>di</strong>fferenza rispetto aigiorni normali. Ci saranno tre pasti al giorno; osserveremorigorosamente i <strong>di</strong>giuni nello spirito primitivo e soprattutto i due gran<strong>di</strong><strong>di</strong>giuni. Il vitto sia identico per turte le suore, escludendo qualsiasieccezione, in modo che la vita comunitaria sia osservata in tutta la suaintegrità, sia per il vitto che per il vestiario, come per l'arredamento dellacella. Però se qualche suora si ammala, dovrà avere ogni migliortrattamento. Per quanto riguarda la preghiera. Un'ora dì me<strong>di</strong>tazione,santa Messa e santa Comunione, le preghiere, due esami <strong>di</strong> coscienza,l'ulficio, il rosario, la lettura spirituale, un'ora dì preghiera durante lanotte. Per quanto riguarda l'or<strong>di</strong>ne del giorno e l'orario, si può far meglioquando cominceremo a vivere secondo questo sistema. Ad un tratto u<strong>di</strong>inell'anima queste parole: « Ti assicuro una entrata fissa con la142
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