nella cella dì un'altra, senza un permesso speciale della superiora; lasuperiora invece deve entrare talvolta anche inaspettatamente nelle celledelle suore, non per una qualche forma <strong>di</strong> spionaggio, ma in spiritod'amore e per la responsabilità che ha davanti a Dio. Nessuna chiuderànulla a chiave; la regola sarà la chiave generale per tutte. Un giorno, dopola santa Comunione, vi<strong>di</strong> all'improvviso il Bambino Gesù che era accantoal mio inginocchiatoio e si reggeva all'inginocchiatoio con entrambe lemanine. Benché fosse presente come un Bambino piccolo, la mia animafu presa da timore e da paura, poiché vedevo in Lui il mio Giu<strong>di</strong>ce, il mioSignore e Creatore, davanti alla cui santità tremano gli angeli, e dall'altraparte la mia anima veniva inondata da un amore ineffabile, sottol'influsso del quale mi sembrava <strong>di</strong> morire. Vedo ora che Gesù primafortifica la mia anima e poi la rende idonea a trattare familiarmente conSé, poiché <strong>di</strong>versamente non potrei sopportare quello che provo in quelmomento. Il comportamento delle suore verso la superiora. Tutte lesuore rispettino la superiora come Gesù stesso, come ho ricordatoparlando del voto dell'obbe<strong>di</strong>enza; trattino con lei con fiducia infantile,non mormorino mai, non <strong>di</strong>sapprovino i suoi or<strong>di</strong>ni, poiché questo nonpiace affatto al Signore. Ognuna si comporti con spirito dì fede neiconfronti delle superiore, chieda con semplicità tutto quello <strong>di</strong> cui habisogno. Dio ce ne guar<strong>di</strong> e non si ripeta mai, anzi non avvenga mai, chequalcuna <strong>di</strong> voi debba essere motivo <strong>di</strong> tristezza o <strong>di</strong> lacrime per lasuperiora. Ognuna sappia che, come il quarto comandamento obbliga ifigli a rispettare i genitori, lo stesso è per una religiosa verso la superiora.Non è una buona religiosa quella che si permette e osa giu<strong>di</strong>care lasuperiora. Siano sincere con la superiora e le parlino con semplicitàinfantile <strong>di</strong> tutto e delle loro necessità. Le suore si rivolgeranno alla lorosuperiora in questi termini: « La prego, suora superiora ». Non lebaceranno mai la mano ed ogni volta che l'incontreranno lungo i corridoi,come pure quando andranno nella cella della superiora, <strong>di</strong>ranno: « Sialodato Gesù Cristo », facendo un lieve inchino col capo. Le suore fra <strong>di</strong>loro <strong>di</strong>ranno: «La prego suor... » aggiungendo il nome. Nei confrontidella superiora si comportino con spirito <strong>di</strong> fede e non consentimentalismi oppure con adulazione, cosa indegna <strong>di</strong> una religiosa eche la degraderebbe molto. Una religiosa dev'essere libera come unaregina e lo sarà se vivrà con spirito <strong>di</strong> fede. Non dobbiamo ascoltare erispettare la superiora perché è buona, santa, prudente, no, non perquesto, ma soltanto perché per me occupa il posto <strong>di</strong> Dio ed ascoltandolei, obbe<strong>di</strong>sco a Dio stesso. il comportamento della superiora verso lesuore. La superiora deve <strong>di</strong>stinguersi per l'umiltà e per l'amore versociascuna suora, senza alcuna eccezione. Non si regoli sulla base dellasimpatia o dell'antipatia, ma secondo lo spirito dì Cristo. Sappia cheId<strong>di</strong>o le chiederà conto <strong>di</strong> ogni suora. Non faccia pre<strong>di</strong>che alle suore, ma<strong>di</strong>a l'esempio <strong>di</strong> una profonda umiltà e <strong>di</strong> rinnegamento <strong>di</strong> sé e questo147sarà l'insegnamento più efficace per le sud<strong>di</strong>te. Sia risoluta, però maiaspra, abbia pazienza se la importunano con le stesse identichedomande, anche se dovesse ripetere cento volte la stessa cosa, ma semprecon la medesima calma. Cerchi <strong>di</strong> rendersi conto delle necessità dellesuore e non aspetti che le vengano a chiedere questo o quello, poiché è<strong>di</strong>fferente l'indole delle anime. Se s'accorge che qualche suora è tristeoppure sofferente, cerchi <strong>di</strong> aiutarla in tutti i mo<strong>di</strong> e <strong>di</strong> confortarla;preghi molto e chieda lumi per sapersi comportare con ognuna <strong>di</strong> loro,poiché ogni anima è un mondo <strong>di</strong>verso. Id<strong>di</strong>o ha <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trattarecon le anime, che talvolta per noi sono incomprensibilì ed inconcepibili,perciò la superiora sia prudente per non danneggiare l'azione <strong>di</strong> Dio inqualche anima. Non richiami mai le suore quando è nervosa, inoltre irimproveri debbono essere sempre accompagnati da paroled'incoraggiamento. Occorre far capire ad un'anima che deve riconoscereil proprio errore, ma non bisogna abbatterla. La superiora devedìstinguersi per l'amore concreto verso le suore; prenda ogni <strong>di</strong>fficoltàsulle proprie spalle; per alleggerire gli impegni alle suore, non pretendaalcun servizio da parte delle suore, le rispetti come spose <strong>di</strong> Gesù e siasempre pronta a servirle sia dì giorno che <strong>di</strong> notte; sia più propensa apregare che a comandare. Abbia un cuore sensibile per le sofferenze dellesuore ed essa stessa stu<strong>di</strong> e si concentri su <strong>di</strong> un libro aperto, GesùCrocifisso. Preghi sempre fervorosamente per impetrare luce, esoprattutto quando ha qualcosa d'importante da decidere con qualchesuora. Si guar<strong>di</strong> bene dall'entrare nell'ambito delle loro coscienze, poichéin questo campo ha la grazia solo il sacerdote; ma può capitare chequalche anima senta il bisogno <strong>di</strong> confidarsi con la superiora. Lasuperiora quin<strong>di</strong> può ricevere le confidenze dì un'anima, ma non<strong>di</strong>mentichi il segreto, poiché nulla <strong>di</strong>sgusta maggiormente un ‘anima delfatto che si <strong>di</strong>ca ad altri ciò che essa ha detto in fiducia, cioè in segreto. Ledonne hanno sempre la testa debole a questo riguardo; <strong>di</strong> rado s'incontrauna donna che abbia la mente <strong>di</strong> un uomo. Procuri <strong>di</strong> essereprofondamente unita a Dio e Dio governerà tramite lei, la Madonna saràla superiora <strong>di</strong> quel convento e noi saremo le Sue figlie fedeli.15.XII.33. Oggi, dal primo mattino, una forza misteriosa mi spinge adagire, non mi dà pace nemmeno per un minuto; un ardore misterioso si èacceso nel mio cuore che mi spinge all'azione, non riesco a contenerlo, èun martirio silenzioso noto soltanto a Dio. Faccia <strong>di</strong> me quello che Glipiace, il mio cuore è pronto a tutto. O Gesù, o mio carissimo Maestro,non allontanarTi da me nemmeno per un istante. Gesù, Tu lo sai benequanto io sono debole da sola, pertanto la mia debolezza Ti obbliga arimanere sempre con me. Una volta ho visto Gesù con una veste chiara.Fu nella serra. «Scrivi quello che ti <strong>di</strong>rò: Per Me è una deliziaunirMi a te; attendo con un grande desiderio e non vedo l'ora148
che giunga il momento in cui abiterò sacramentalmente neltuo convento. Il Mio Spirito riposerà in quel convento;bene<strong>di</strong>rò in modo particolare i <strong>di</strong>ntorni dove il convento sitroverà. Per amore verso <strong>di</strong> voi allontanerò tutti i castighi chevengono equamente inflitti dalla giustizia del Padre Mio. FigliaMia, il Mio Cuore si è piegato alle tue suppliche; il tuo compitoed impegno qui sulla terra è quello <strong>di</strong> impetrare laMisericor<strong>di</strong>a per il mondo intero. Nessun'anima troveràgiustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla MiaMisericor<strong>di</strong>a e perciò la prima domenica dopo Pasquadev'essere la festa della Misericor<strong>di</strong>a ed i sacerdoti in quelgiorno debbono parlare alle anime della Mia grande e<strong>di</strong>nsondabile Misericor<strong>di</strong>a. Ti nomino <strong>di</strong>spensatrice della MiaMisericor<strong>di</strong>a. Dì al confessore che quest'immagine deve venireesposta in chiesa e non nel convento dentro la clausura.Attraverso questa immagine concederò molte grazie alleanime, perciò ogni anima deve poter accedere ad essa ». O Gesùmio, Verità eterna, non temo nulla, nessuna <strong>di</strong>fficoltà, nessunasofferenza; <strong>di</strong> una cosa soltanto ho paura, offendere Te. O Gesù mio,preferirei non esistere piuttosto che rattristarTi. O Gesù, Tu sai che il mioamore non conosce nessuno, soltanto Te, in Te è immersa l'anima mia.Quanto dovrebbe essere grande il fervore <strong>di</strong> ogni anima che vive inquesto convento, se Id<strong>di</strong>o desidera abitare con noi. Ognuna ricor<strong>di</strong> che,se non siamo noi anime consacrate a supplicare Dio a concedereMisericor<strong>di</strong>a, chi Lo supplicherà? Ogni suora arda come una pura vittimad'amore davanti alla Maestà <strong>di</strong> Dio, ma per essere gra<strong>di</strong>ta a Dio, si uniscastrettamente a Gesù; soltanto con Lui, in Lui e per Lui, possiamo piacerea Dio. 21.XII.1935. Una volta il confessore mi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> andare a vedereuna casa e controllare se era la stessa che avevo visto in visione. Quandoandai col mio confessore a vedere quella casa, o meglio quelle macerie, acolpo d'occhio riconobbi che tutto era tale e quale l'avevo visto in visione.Quando toccai le tavole che erano inchiodate in sostituzione della porta,in quel preciso momento ebbi come un lampo, una forza penetrò nellamia anima dandomi la certezza assoluta; mi allontanai presto da quelluogo, con l'anima piena <strong>di</strong> gioia. Mi sembrava che una forzam'inchiodasse a quel luogo. Gioii enormemente avendo visto la pienacorrispondenza dì quelle cose con quelle che avevo visto in visione.Quando il confessore parlò della sistemazione delle celle e <strong>di</strong> altre cose,conobbi tutto identico a come mi aveva detto Gesù. Sono oltremodo lietache Id<strong>di</strong>o operi per mezzo <strong>di</strong> lui, ma non mi stupisco affatto per questo,che Id<strong>di</strong>o gli <strong>di</strong>a tanta luce, dato che in un cuore puro ed umile abitaId<strong>di</strong>o che è la luce stessa e tutte le sofferenze e le contrarietà esistonoaffinché sia manifestata la santità <strong>di</strong> un'anima. Quando tornai a casa,entrai subito nella nostra cappella, per riposare un momento ed149all'improvviso u<strong>di</strong>i nell'anima queste parole: « Non aver paura <strong>di</strong>nulla, Io sono con te; queste questioni sono nelle Mie mani e Iole realizzerò secondo la Mia Misericor<strong>di</strong>a, e niente si puòopporre alla Mia volontà ».ANNO 1935. VIGILIA DI NATALE. Fin dal mattino il mio spirito fuimmerso in Dio. La Sua presenza mi penetrò da una parte all'altra. Versosera, prima <strong>di</strong> cena, entrai un momento in cappella, per scambiarel'oplatek con coloro che sono lontano, che Gesù ama molto ed ai quali iodebbo molta riconoscenza. Quando scambiai l'oplatek in spirito con unacerta persona, u<strong>di</strong>i nell'anima queste parole: « Il suo cuore per Me è ilpara<strong>di</strong>so in terra». Quando uscii dalla cappella, in un attimo m'investìl'onnipotenza <strong>di</strong> Dio. Compresi allora quanto Dio ci ama. Oh, se le animepotessero rendersi conto <strong>di</strong> ciò e comprenderlo almeno in parte!IL GIORNO DI NATALE. La Messa <strong>di</strong> mezzanotte. Durante la santaMessa ho visto <strong>di</strong> nuovo il Bambino Gesù, straor<strong>di</strong>nariamente bello, cheallungava sorridendo le Sue manine verso <strong>di</strong> me. Dopo la santaComunione ho sentito queste parole: « Io sono sempre nel tuocuore, non solo nel momento in cui Mi accogli nella santaComunione, ma sempre ». Ho vissuto queste feste in una grandegioia. O Santissima Trinità, Dio eterno, il mio spirito annega nella Tuabellezza; i secoli per Te sono nulla, Tu sei sempre lo stesso. Oh, quanto ègrande la Tua Maestà! Gesù, quale è il motivo per cui nascon<strong>di</strong> la TuaMaestà, hai abbandonato il trono del cielo e <strong>di</strong>mori in mezzo a noi? IlSignore mi rispose: « Figlia Mia, l'amore Mi ha condotto qui el'amore Mi trattiene. Figlia Mia, se sapessi che grande merito ericompensa ha un atto <strong>di</strong> puro amore verso <strong>di</strong> Me, morirestidalla gioia. Lo <strong>di</strong>co affinché ti unisca continuamente a Me permezzo dell'amore, poiché questo è lo scopo della vita della tuaanima; questo atto consiste in un atto <strong>di</strong> volontà. Sappi cheun'anima pura è umile; quando ti umilii e ti annienti davantialla Mia Maestà, allora t'inseguo con le Mie grazie, faccio usodella Mia onnipotenza per innalzarti ». Una volta che il confessoremi aveva dato per penitenza da recitare un «Gloria Patri », la cosa miprese moltissimo tempo; ogni tanto cominciavo e non arrivavo a finire,poiché il mio spIrito stava unendosi a Dio e non riuscivo ad esserpresente a me stessa. Infatti certe volte, nonostante la mia volontà, vengoinvestita dall'onnipotenza <strong>di</strong> Dio e sono tutta immersa in Lui tramitel'amore, ed in quei casi non so quello che avviene attorno a me. Quando<strong>di</strong>ssi al confessore che quella breve preghiera mi prendeva talvoltamoltissimo tempo e che certe volte non riuscivo a recitarla, il confessoremi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> recitarla subito lì, nel confessionale. il mio spirito però eraimmerso in Dio e non riuscivo a pensare a quello che volevo, nonostante150
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«Scrivi: sono tre volte santo ed h
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