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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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scritti. Sulla confessione. I confessori per la comunità, sia quelloor<strong>di</strong>nario, che quello straor<strong>di</strong>nario, li assegna il Vescovo. Ci sarà unconfessore or<strong>di</strong>nario che ascolterà le confessioni <strong>di</strong> tutta la comunità unavolta la settimana. Il confessore straor<strong>di</strong>nario verrà ogni tre mesi ed ognisuora è tenuta a presentarsi a lui, anche se non intende fare una veraconfessione. Sia il confessore or<strong>di</strong>nario che quello straor<strong>di</strong>nario nonrimarranno in carica oltre i tre anni. Alla fine del triennio ci sarà unavotazione segreta ed in base a questa la superiora sottoporrà la richiestadelle suore all'Or<strong>di</strong>nario. Ad ogni modo il confessore può essereconfermato per un secondo ed anche per un terzo triennio. Le religiose siconfesseranno vicino alla grata chiusa. Anche le conferenze che verrannotenute alla comunità, si svolgeranno attraverso la grata coperta da unpanno scuro. Le suore non parleranno mai fra <strong>di</strong> loro della confessione edei confessori; preghino piuttosto per loro, affinché Dio li illumini nel<strong>di</strong>rigere le loro anime. Della santa Comunione. Le suore non parlino delfatto che una si accosta più <strong>di</strong> rado e un'altra più spesso alla santaComunione. Si astengano dall'emettere giu<strong>di</strong>zi su questa materia, su cuinon hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> parlare. Ogni giu<strong>di</strong>zio in merito appartieneesclusivamente al confessore. La Superiora può interrogare una datasuora, però non al fine <strong>di</strong> conoscere il motivo per cui non si accosta allasanta Comunione, ma allo scopo <strong>di</strong> facilitarle la confessione. Le superiorenon si azzar<strong>di</strong>no ad entrare nell'ambito della coscienza delle suore. Lasuperiora può <strong>di</strong>sporre che qualche volta la comunità offra la Comunioneper una determinata intenzione. Ogni suora deve preoccuparsi dellamassima purezza dell'anima, in modo da poter accogliere ogni giornol'Ospite <strong>di</strong>vino. Una volta che ero entrata in cappella, vi<strong>di</strong> i muri <strong>di</strong> unacasa mezzo scombinata: le finestre erano prive dì vetri, la porta non eraultimata, c'era solo l'intelaiatura. Tutto ad un tratto sentii nell'animaqueste parole: « Qui deve stare quel convento ». Per la verità non mipiacque molto che dovesse sorgere li, fra quelle rovine. Giovedì. Mi sonosentita molto sollecitata a dare inizio al più presto all'opera, secondo ildesiderio del Signore. Quando mi sono accostata alla santa confessione,ho anteposto una mia opinione all'opinione del confessore. In un primomomento non mi sono resa conto della cosa, ma mentre facevo l'orasanta ho visto Gesù/ nell'aspetto che ha nell'immagine, il quale mi hadetto che tutto ciò <strong>di</strong> cui parla con me e quello che mi chiede, debbocomunicarlo al confessore ed alle superiore. « E fa' soltanto quelloper cui ottieni il permesso ». E Gesù mi ha fatto conoscere quantopoco Gli piaccia un'anima che agisce <strong>di</strong> proprio arbitrio. In quell'animaho riconosciuto me stessa. Ho scorto in me quest'ombra dì spiritoarbitrario, mi sono gettata nella polvere davanti alla Sua Maestà e colcuore spezzato Gli ho chiesto perdono. Gesù però non ha permesso cherimanessi a lungo in quello stato d'animo, ma un Suo sguardo <strong>di</strong>vino hariempito la mia anima dì una gioia così grande, che non ho parole per145esprimerla. Gesù poi mi ha fatto sapere che debbo interrogarlo <strong>di</strong> più econsigliarmi con Lui. In verità quanto è dolce lo sguardo del mio Signore,il Suo occhio penetra nella mia anima fin negli angoli più segreti; c'èintesa fra il mio spirito e Dio senza pronunciare nemmeno una parola,sento che Egli vive in me e io in Lui. All'improvviso vi<strong>di</strong> quell'immaginein una piccola cappellina sconosciuta e vi<strong>di</strong> che quella cappellina in unattimo <strong>di</strong>venne una chiesa grande e bella e in quella chiesa vi<strong>di</strong> laMadonna col Bambino in braccio. Ad un tratto il Bambino scomparvedalle braccia della Madonna e vi<strong>di</strong> l'immagine viva <strong>di</strong> Gesù crocifisso. LaMadonna mi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> comportarmi come Lui, che, nonostante le gioie,aveva sempre guardato intensamente la croce ed aggiunse che le grazieche Id<strong>di</strong>o mi concedeva non erano soltanto per me, ma anche per le altreanime. il Bambino Gesù che vedo durante la santa Messa, non è sempreidentico; talvolta è molto esultante e altre volte non guarda affatto versola cappella. Ora il più delle volte è lieto, quando celebra la santa Messa ilnostro confessore. Sono rimasta enormemente stupita nel vedere quantolo ami il Bambino Gesù. Qualche volta lo vedo con la fascia colorata.Prima <strong>di</strong> venire a Wilno e prima <strong>di</strong> conoscere questo confessore, avevovisto una volta una chiesa non grande e accanto ad essa questa comunità.Quel convento aveva do<strong>di</strong>ci celle, ogni religiosa doveva avere la sua cellaa parte. Vi<strong>di</strong> un sacerdote che mi aiutava nella sistemazione <strong>di</strong> quelconvento e che poi conobbi alcuni anni dopo, ma l'avevo già conosciutoin visione. Vi<strong>di</strong> come sistemava tutto con grande de<strong>di</strong>zione in quelconvento ed era aiutato anche da un altro sacerdote, che finora non hoconosciuto. Vi<strong>di</strong> la grata <strong>di</strong> ferro, <strong>di</strong>etro la quale c'era un panno scuro. Inquella chiesa le suore non andavano. il giorno dell'ImmacolataConcezione della Madonna, durante la santa Messa, sentii un fruscio <strong>di</strong>vesti e vi<strong>di</strong> la Madre Santissima risplendente e <strong>di</strong> una bellezzastraor<strong>di</strong>naria. Aveva una veste bianca con una sciarpa azzurra e mi <strong>di</strong>sse:« Mi dai una grande gioia quando adori la SS.ma Trinità perle grazie ed i privilegi che mi ha concesso ». E scomparve subito.Delle penitenze e delle mortificazioni. Al primo posto ci sono lemortificazioni interiori, ma praticheremo anche mortificazioni esteriori,esattamente in<strong>di</strong>cate in modo che tutte possano praticarle. Esse sono: tregiorni alla settimana faremo <strong>di</strong>giuno stretto. I giorni sono: venerdì,sabato e mercoledì. Ogni venerdì, per il tempo necessario a recitare ilsalmo 50, il Miserere, si sottoporranno alla <strong>di</strong>sciplina, tutte alla stessaora, nelle proprie celle. L'ora in<strong>di</strong>cata, le tre del pomeriggio, l'offrirannoper i peccatori che stanno per morire. Durante i due gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>giuni comenei giorni del trimestre nelle vigilie, il vitto sarà questo: durante il giornoun pezzo <strong>di</strong> pane ed un po' d'acqua. Ciascuna procuri <strong>di</strong> praticare questemortificazioni, che sono prescritte per tutte, ma se qualche suoradesidera qualche cosa dì più, chieda il permesso alla superiora. Ed eccoun'altra mortificazione generale: a nessuna suora è permesso entrare146

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