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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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per gli altri. Se sarò una buona religiosa sarò utile non solo allaCongregazione, ma anche a tutta la Patria. Il Signore Dio concede legrazie in due mo<strong>di</strong>: con le ispirazioni e con le illuminazioni. Se chie<strong>di</strong>amouna grazia, Id<strong>di</strong>o ce la dà, ma dobbiamo volerla accettare, ma peraccettarla occorre abnegazione. L'amore non è fatto <strong>di</strong> parole, né <strong>di</strong>sentimenti, ma <strong>di</strong> azioni. E un atto della volontà, è un dono, cioè unadonazione; l'intelletto, la volontà ed il cuore, ecco le tre facoltà chedobbiamo esercitare durante la preghiera. Risorgerò in Gesù, ma primadebbo vivere in Lui. Se non mi <strong>di</strong>stacco dalla croce, allora si manifesteràin me il Vangelo. Tutte le mie insufficienze le colma in me Gesù con laSua grazia, che agisce incessantemente. La SS.ma Trinità mi trasmette laSua vita abbondantemente col dono dello Spirito Santo. Le Tre Persone<strong>di</strong>vine <strong>di</strong>morano in me. Se Id<strong>di</strong>o ama, lo fa con tutto Se stesso, con tuttala potenza del Suo Essere. Se Id<strong>di</strong>o mi ha amato a questo modo, comedebbo corrispondere io a questo, io, la Sua sposa? Durante una pre<strong>di</strong>caGesù mi <strong>di</strong>sse: «Nel piccolo grappolo scelto tu sei il dolce acino;desidero che il succo che circola in te venga trasmesso allealtre anime». Durante la rinnovazione dei voti vi<strong>di</strong> Gesù dal latodell'epistola, con una veste bianca ed una cintura d'oro ed in manoteneva una spada terribile. Durò fino al momento in cui le suorecominciarono a rinnovare i voti. All'improvviso vi<strong>di</strong> un baglioreinimmaginabile. Davanti a quel bagliore vi<strong>di</strong> un piano formato da unanuvola bianca a forma <strong>di</strong> bilancia. In quel momento Gesù si avvicinò epose la spada su <strong>di</strong> un piatto e questo con tutto quel peso si abbassò finoa terra, per poco non la toccò completamente. Proprio allora le suorefinirono <strong>di</strong> rinnovare i voti. E subito vi<strong>di</strong> degli angeli che prendevanoqualche cosa da ogni suora dentro un vaso d'oro, vaso che aveva la formacome <strong>di</strong> un incensiere Dopo che ebbero terminata la raccolta da tutte lesuore e posto il vaso sull'altro piatto della bilancia, questoimme<strong>di</strong>atamente prevalse sul primo, sul quale era stata posta la spada.All'istante dall'incensiere si sprigionò una fiamma, che raggiunse ilbagliore della luce. Inaspettatamente u<strong>di</strong>i una voce proveniente da quelbagliore: «Rimettete la spada al suo posto, l'offerta è maggiore».In quel momento Gesù ci <strong>di</strong>ede la bene<strong>di</strong>zione e tutto quello che avevovisto scomparve. Le suore avevano già cominciato ad accostarsi alla santaComunione. Quando anch'io mi comunicai, la mia anima fu inondata dauna gioia così grande, che non riesco proprio a descrivere.15.II.35. Partenza per la casa paterna per alcuni giorni, in visita a miamadre morente. Quando venni a sapere che mia madre era gravementemalata, ormai prossima alla morte e mi chiedeva <strong>di</strong> andare a trovarla,perché desiderava incontrarsi con me ancora una volta prima <strong>di</strong> morire,in quel momento mi si risvegliarono tutti i sentimenti del cuore. Comefiglia sinceramente affezionata alla propria madre, desideravo107ardentemente esau<strong>di</strong>re il suo desiderio, ma lasciai a Dio la decisione e mirimisi completamente alla Sua volontà. Non tenendo conto del dolore delmio cuore, mi affidai alla volontà <strong>di</strong> Dio. La mattina del giorno del mioonomastico, il 15 febbraio, la Madre Superiora mi consegnò un'altralettera della mia famiglia e mi <strong>di</strong>ede il permesso <strong>di</strong> andare a casa, peresau<strong>di</strong>re il desiderio della madre morente. Cominciai subito a prepararmiper il viaggio e la sera partii da Wilno. Offrii tutta la notte per mia madregravemente ammalata, affinché Dio le concedesse la grazia che lesofferenze che stava attraversando non perdessero nulla del loro merito.Durante il viaggio ebbi una compagnia molto piacevole, infatti nellostesso scompartimento viaggiavano alcune signore appartenenti ad unsodalizio. Mi resi conto che una <strong>di</strong> esse soffriva molto e che nella suaanima si stava svolgendo una lotta accanita. Cominciai a pregarementalmente per quell’anima. Alle un<strong>di</strong>ci quelle signore passarono in unaltro scompartimento per fare conversazione e nel frattempo nelloscompartimento rimanemmo solo in due. Sentii che la mia preghieraaveva provocato in quell'anima una lotta ancora più accesa. Non cercai <strong>di</strong>confortarla, ma pregai con fervore ancora maggiore. Finalmentequell'anima si rivolse a me e mi chiese <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle se era obbligata amantenere una certa promessa che aveva fatto a Dio. In quello stessomomento conobbi interiormente quale era quella promessa e le risposiche era assolutamente obbligata a mantenere quell'impegno,<strong>di</strong>versamente sarebbe stata infelice per tutta la vita. Questo pensiero nonle darà pace. Stupita da questa risposta, mi apri tutta la sua anima. Sitrattava <strong>di</strong> una maestra che, prima <strong>di</strong> affrontare gli esami, avevapromesso a Dio che, se fosse stata promossa si sarebbe de<strong>di</strong>cata al Suoservizio, cioè sarebbe entrata in un convento. Però, dopo aver dato gliesami con esito molto favorevole, «ora mi sono lasciata prendere dalvortice del mondo e non voglio entrare in convento, ma la coscienza nonmi dà pace e, nonostante i <strong>di</strong>vertimenti, sono sempre scontenta». Dopouna lunga conversazione, quella persona era cambiata completamente e<strong>di</strong>chiarò che si sarebbe subito interessata, per entrare in convento. Michiese <strong>di</strong> pregare per lei ed io sentii che Dio non le avrebbe lesinato legrazie. La mattina arrivai a Varsavia ed alle otto <strong>di</strong> sera ero già a casa. È<strong>di</strong>fficile descrivere quale grande gioia fu per i miei genitori e per tutta lafamiglia. La salute <strong>di</strong> mia madre migliorò un po', ma il me<strong>di</strong>co non <strong>di</strong>edealcuna speranza <strong>di</strong> una completa guarigione. Subito dopo esserci salutati,ci inginocchiammo tutti, per ringraziare Dio per esserci potuti incontrareancora una volta tutti in questa vita. Quando osservai come pregava miopadre, mi vergognai molto, dato che io che ero vissuta tanti anni inconvento non sapevo pregare con tanta sincerità e tanto fervore. Perciòringrazio continuamente Id<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tali genitori. Oh, come tutto è cambiatoin questi <strong>di</strong>eci anni! Non mi ci oriento più. L'orto è molto più grande, èirriconoscibile, come non riconosco più i fratelli e le sorelle, che erano108

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