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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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può <strong>di</strong>pendere la gloria della Chiesa ed il profitto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un'anima, eperciò nella vita religiosa non c'è nulla <strong>di</strong> poco conto. Per le avversità chesto sperimentando, mi rendo conto che il tempo della lotta non è finito,mi armo <strong>di</strong> pazienza ed in questo modo vinco il mio avversario. Noncerco da nessuna parte la perfezione per pura curiosità, ma penetro nellospirlto dì Gesù e considero le Sue azioni, come sono descritte in breve nelVangelo e, se anche campassi mille anni, non riuscirei ad esaurire quantoin esso è contenuto. Quando le mie intenzioni non vengono approvateanzi sono condannate, non me ne stupisco troppo; so infatti che soltantoId<strong>di</strong>o scruta nel mio cuore. La verità non perisce ed il cuore ferito coltempo si tranqulllizza ed il mio spirito si fortifica nelle avversità. Nonsempre ascolto quello che mi <strong>di</strong>ce il cuore, ma prego Dio che mi <strong>di</strong>a luce;quando sento in me l'equilibrio, allora parlo <strong>di</strong> più. Il giorno dellarinnovazione dei voti. La presenza dì Dio ha inondato la mia anima.Durante la S. Messa ho visto Gesù, che mi ha detto queste parole: « Tusei per Me una grande gioia; il tuo amore e la tua umiltà fannosì che abbandoni il trono del cielo e Mi unisca a te. L'amorepareggia l'abisso che c'è fra la Mia grandezza e la tua nullità ».L'amore m'inonda l'anima; sono immersa in un oceano d'amore; sentoche sto svenendo e mi perdo completamente in Lui. O Gesù, ren<strong>di</strong> il miocuore simile al Tuo, o meglio cambialo nel Tuo, in modo che riesca asentire le necessità degli altri cuori e soprattutto <strong>di</strong> quelli che soffrono esono tristi; i raggi della Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>morino nel mio cuore. Una sera,mentre camminavo nell'orto recitando il rosario, giunsi al cimitero,scostai la porta e pregai per un momento e poi chiesi loro interiormente:« Siete veramente molto felici? ». Imme<strong>di</strong>atamente u<strong>di</strong>i queste parole: «Siamo felici nella misura in cui abbiamo fatto la volontà <strong>di</strong> Dio ». E poisilenzio come prima. Rientrai in me e pensai a lungo come faccio io lavolontà <strong>di</strong> Dio e come utilizzo il tempo che Id<strong>di</strong>o mi concede. Lo stessogiorno, quando andai a riposare, venne da me <strong>di</strong> notte un'anima, misvegliò bussando contro il como<strong>di</strong>no e mi chiese <strong>di</strong> pregare. Volevochiedere chi fosse, ma mortificai la mia curiosità ed unii questa piccolamortificazione alla preghiera che offrii per lei. Una volta andai a far visitaad una cara consorella ammalata, che aveva ormai ottantaquattro anni esi <strong>di</strong>stingueva per molte virtù e le domandai: « Lei, sorella, saràcertamente pronta a presentarsi davanti al Signore? ». Mi rispose che pertutta la vita si era preparata a quest'ultima ora e mi <strong>di</strong>sse queste parole: «L'età non affranca dalla lotta ».Una volta che, prima del giorno dei defunti, andai al cimitero versol'imbrunire, il cimitero era chiuso, ma scostai un po' la porta e <strong>di</strong>ssi:“Care anime, se desiderate qualche cosa, la farò volentieri per voi, perquanto me lo permette la regola”. E subito u<strong>di</strong>i queste parole: « Fa' lavolontà <strong>di</strong> Dio; noi siamo felici nella misura in cui abbiamo fatto lavolontà <strong>di</strong> Dio ».La sera quelle anime vennero e mi chiesero preghiere.135Pregai molto per loro. Mentre la processione <strong>di</strong> sera ritornava dalcimitero vi<strong>di</strong> una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> anime che venivano con noi verso lacappella e pregavano assieme a noi. Ho pregato molto, poiché per questoavevo il permesso dei superiori. Di notte mi venne a far visita <strong>di</strong> nuovoun'anima che avevo già visto in passato, tuttavia quest'anima non michiese preghiere, ma mi fece dei rimproveri <strong>di</strong> questo genere, <strong>di</strong>cendomiche una volta ero molto vanitosa e superba. « E adesso interce<strong>di</strong> tantoper gli altri, ma anche adesso hai ancora alcuni <strong>di</strong>fetti ». Risposi che eromolto superba e vanitosa, ma che mi ero confessata ed avevo fatto lapenitenza per la mia stupi<strong>di</strong>tà. Ed ho fiducia nella bontà del mio Dio e seora cado ciò avviene involontariamente e mai con preme<strong>di</strong>tazione, siapure nella più piccola cosa. Però quell'anima cominciò a farmi altririmproveri: Perché non voglio riconoscere la sua grandezza? « Che tuttimi riconoscono per le mie gran<strong>di</strong> imprese. Perché solo tu non mi daigloria? ». Fu allora che m'accorsi che in quella figura c'era satana e <strong>di</strong>ssi:« A Dio Solo è dovuta la gloria! Vattene satana! ». E in un attimoquell'anima sprofondò in una voragine orribile, inconcepibile adescrivere e <strong>di</strong>ssi a quella miserabile anima che l'avrei detto a tutta laChiesa. È sabato e torniamo già da Cracovia a Wilno. Durante il tragittoabbiamo fatto una sosta a Czestochowa. Mentre pregavo davanti all'immaginemiracolosa, sentii che sono gradìte... [il pensiero è rimastoincompleto]FINE DEL PRIMO QUADERNO.136

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