confessione, <strong>di</strong>ssi a Gesù: « Perché mi or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> eseguire queste cose enon mi dai la possibilità <strong>di</strong> portarle a termine? ». All'improvviso, dopo laS. Comunione, vi<strong>di</strong> Gesù nella stessa cappella dove mi ero confessata, conlo stesso aspetto con il quale sta <strong>di</strong>pinto su quell'immagine. Il Signore mi<strong>di</strong>sse: « Non essere triste. Gli farò capire le cose che esigo da te». Quando stavamo per uscire, I l'arcivescovo era molto occupato, ma cifece <strong>di</strong>re dì tornare in<strong>di</strong>etro e <strong>di</strong> attendere un momento. Quandotornammo <strong>di</strong> nuovo nella cappella, u<strong>di</strong>i nell'anima queste parole: « Digliquello che hai visto in questa cappella ». In quel preciso momentoentrò l'arcivescovo e ci chiese se avevamo qualche cosa da <strong>di</strong>rgli.Tuttavia, benché avessi l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> parlare, non mi fu possibile, perchéero in compagnia <strong>di</strong> una consorella. Ancora una parola dalla santaconfessione: « Quella <strong>di</strong> impetrare la Misericor<strong>di</strong>a per il mondo, èun'idea grande e bella. Sorella, preghi molto per chiedere Misericor<strong>di</strong>aper i peccatori, ma lo faccia nel suo convento».IL GIORNO DOPO, VENERDI 13.IX.1935. La sera, mentre ero nellamia cella, vi<strong>di</strong> un Angelo che era L’esecutore dell'ira <strong>di</strong> Dio. Aveva unaveste chiara ed il volto risplendente; una nuvola sotto i pie<strong>di</strong> e dallanuvola uscivano fulmini e lampi che andavano nelle sue mani e dalle suemani partivano e colpivano la terra. Quando vi<strong>di</strong> quel segno della collera<strong>di</strong> Dio che doveva colpire la terra ed in particolare un certo luogo, che pergiusti motivi non posso nominare, cominciai a pregare l'Angelo, perché sifermasse per qualche momento ed il mondo avrebbe fatto penitenza. Mala mia invocazione non ebbe alcun risultato <strong>di</strong> fronte allo sdegno <strong>di</strong> Dio.In quel momento vi<strong>di</strong> la Santissima Trinità. La grandezza della SuaMaestà mi penetrò nel profondo e non osai ripetere la mia invocazione.In quello stesso istante sentii che nella mia anima c'era la forza dellagrazia <strong>di</strong> Gesù. Quando ebbi la consapevolezza <strong>di</strong> tale grazia, nello stessomomento venni rapita davanti al Trono <strong>di</strong> Dio. Oh! quanto è grande ilSignore e Dio nostro ed incomprensibile la Sua santità. Non cercherònemmeno <strong>di</strong> descrivere tale grandezza, poiché fra non molto Lo vedremotutti quale Egli è. Cominciai a implorare Dio per il mondo con parole chesi u<strong>di</strong>vano interiormente. Mentre pregavo così vi<strong>di</strong> l'impotenzadell'Angelo che non poté compiere la giusta punizione, che eraequamente dovuta per i peccati. Non avevo ancora mai pregato con unatale potenza interiore come allora. Le parole con le quali ho supplicatoDio sono le seguenti: « Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue,l'Anima e la Divinità del Tuo <strong>di</strong>lettissimo Figlio e NostroSignore Gesù Cristo, per i peccati nostri e del mondo intero;per la Sua dolorosa Passione, abbi misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> noi ». Lamattina del giorno dopo, mentre entravo nella nostra cappella, u<strong>di</strong>iinteriormente queste parole: « Ogni volta che entri nella cappella,recita subito la preghiera che ti ho insegnato ieri ». Appena127recitai quella preghiera, u<strong>di</strong>i nell'anima queste parole: « Questapreghiera serve a placare la Mia ira. La reciterai per novegiorni con la comune corona del rosario nel modo seguente:prima reciterai il Padre Nostro, l'Ave Maria ed il Credo; poi suigrani del Padre Nostro, <strong>di</strong>rai le parole seguenti: Eterno Padre,io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo<strong>di</strong>lettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazionedei nostri peccati e <strong>di</strong> quelli del mondo intero. Sui grani delleAve Maria reciterai le parole seguenti: Per la Sua dolorosaPassione abbi misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> noi e del mondo intero. Infinereciterai tre volte queste parole: Santo Dio, Santo Forte, SantoImmortale: abbi pietà <strong>di</strong> noi e del mondo intero ». Il silenzio èuna spada nella lotta spirituale; non raggiungerà mai la santità un'animaciarliera. Questa spada del silenzio reciderà nettamente tutto ciò chevolesse attaccarsi all'anima. Siamo sensibili alle parole ed inten<strong>di</strong>amorispondere subito con sensibilità, e non consideriamo se sia volontà <strong>di</strong>Dio che noi rispon<strong>di</strong>amo. L'anima silenziosa è forte; nessuna avversità lereca danno, se persevera nel silenzio. L'anima silenziosa è idonea alla piùprofonda unione con Dio; essa vive quasi <strong>di</strong> continuo sotto il soffio delloSpirito Santo. In un'anima silenziosa Id<strong>di</strong>o opera senza impe<strong>di</strong>menti. Omio Gesù, Tu sai, Tu solo sai bene che il mio cuore non conosce altroamore all'infuori <strong>di</strong> Te. Tutto il mio amore verginale è annegato in Te, oGesù, per l'eternità. Sento bene come il Tuo Sangue Divino circola nelmio cuore; non c'è alcun dubbio che col Tuo Sangue Preziosissimo èentrato nel mio cuore il Tuo purissimo amore. Sento che <strong>di</strong>mori in me colPadre e lo Spirito Santo, o meglio sento che io vivo in Te, o Dioinimmaginabile. Sento che mi sciolgo in Te come una goccia nell'oceano.Sento che sei all'esterno e nelle mie viscere; sento che sei in tutto ciò chemi circonda, in tutto ciò che mi capita. O Dio mio, Ti ho conosciutonell'intimo del mio cuore e Ti ho amato sopra ogni cosa, sopra qualunquecosa esista in terra o in cielo. I nostri cuori si comprendono a vicenda enessuno intende ciò. Seconda confessione dall'Arcivescovo: « Sappi, figliamia, che se questa è volontà <strong>di</strong> Dio, prima o poi si realizzerà, poiché lavolontà <strong>di</strong> Dio si deve compiere. Ama Dio nel tuo cuore; abbi... [Fraserimasta incompiuta].29.IX. Festa <strong>di</strong> San Michele Arcangelo. Sono rimasta intimamente unitaa Dio. La Sua presenza mi penetra nel profondo e mi riempie <strong>di</strong> serenità,<strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> stupore. Dopo quei momenti <strong>di</strong> preghiera sono piena <strong>di</strong>forza, <strong>di</strong> un coraggio misterioso nell'affrontare le sofferenze e la lotta;nulla mi spaventa, anche se il mondo intero fosse contro <strong>di</strong> me. Tutte lecontrarietà sfiorano la superficie, ma non hanno a<strong>di</strong>to all'intimo, poichélì <strong>di</strong>mora Id<strong>di</strong>o che mi dà forza, che mi riempie. Tutte le insi<strong>di</strong>e deinemici si infrangono contro il Suo sgabello. Id<strong>di</strong>o mi sostiene con la Sua128
potenza nei momenti <strong>di</strong> unione. La Sua potenza mi viene trasmessa e mirende capace <strong>di</strong> amarlo. L'anima non perviene mai a ciò con le proprieforze. All'inizio <strong>di</strong> questa grazia interiore ero piena <strong>di</strong> paura, e cominciaia controllarmi, cioè a lasciarmi guidare dalla paura; ma ben presto ilSignore mi fece conoscere quanto ciò non Gli piacesse. Ed anche questolo decise Lui stesso, mia quiete. Quasi ogni solennità della santa Chiesami procura una più profonda conoscenza <strong>di</strong> Dio ed una graziaparticolare; per questo mi preparo ad ogni solennità e mi uniscostrettamente allo spirito della Chiesa. Che gioia essere una figlia fedeledella Chiesa! Oh! quanto amo la santa Chiesa e tutti coloro che vivono inessa; guardo a loro, come a membra vive <strong>di</strong> Cristo, che è il loro capo.M'infiammo d'amore con quelli che amano; soffro con quelli chesoffrono; mi consumo dal dolore osservando i tiepi<strong>di</strong> e gli ingrati; allorami sforzo <strong>di</strong> avere un tale amore verso Dio da compensarlo per quelli chenon Lo amano, che ripagano il loro Salvatore con nera ingratitu<strong>di</strong>ne. Omio Dio, sono consapevole della mia missione nella santa Chiesa. Il mioimpegno continuo è quello <strong>di</strong> impetrare la Misericor<strong>di</strong>a per il mondo. Miunisco strettamente a Gesù e mi offro come vittima che implora per ilmondo. Id<strong>di</strong>o non mi negherà nulla, quando L'invocherò con la voce <strong>di</strong>Suo Figlio. il mio sacrificio è niente per se stesso, ma quando l'unisco alsacrificio <strong>di</strong> Gesù Cristo, <strong>di</strong>viene onnipotente ed ha la forza <strong>di</strong> placare losdegno <strong>di</strong> Dio. Id<strong>di</strong>o ci ama nel Figlio Suo. La dolorosa Passione delFiglio <strong>di</strong> Dio è una continua invocazione che attenua la collera <strong>di</strong> Dio. ODio, quanto desidero che Ti conoscano le anime e che sappiano che le haicreate per un amore incomparabile. O mio Creatore e Signore, sento cherimuoverò il velo del cielo, affinché la terra non dubiti della Tua bontà.Fa' <strong>di</strong> me, o Gesù, una vittima gra<strong>di</strong>ta e pura davanti al Volto del PadreTuo. O Gesù, Tu che puoi tutto, trasforma me misera e peccatrice in Te econsegnami al Tuo Eterno Padre. Desidero <strong>di</strong>ventare una vittimasacrificale davanti a Te, ma essere davanti agli uomini una normale ostia.Desidero che il profumo del mio sacrificio sia noto soltanto a Te, o Dioeterno. In me arde un desiderio inestinguibile d'implorare da TeMisericor<strong>di</strong>a; sento e comprendo che questo è il mio compito qui enell'eternità. Tu stesso d'altronde mi hai or<strong>di</strong>nato dì parlare della tuagrande Misericor<strong>di</strong>a e bontà. In un dato momento ho compreso quantonon piaccia a Dio un'azione anche la più lodevole, se non ha il sigillo dellaretta intenzione. Tali azioni spingono Dio più che alla ricompensa, alcastigo. Che nella nostra vita ce ne siano il meno possibile, anzi nella vitareligiosa non ce ne dovrebbero essere affatto. Con identica <strong>di</strong>sposizioneaccetto la gioia come la sofferenza, la lode come l'umiliazione. Ricordoche sia l'una che l'altra sono passaggere. Cosa m'importa <strong>di</strong> quello che<strong>di</strong>cono <strong>di</strong> me? Da tempo ormai ho rinunciato a tutto ciò che riguarda lamia persona. il mio nome è ostia, cioè vittima, non a parole, ma nei fatti,nell'annientamento <strong>di</strong> me stessa, per essere simile a Te sulla croce, o129buon Gesù e mio Maestro. O Gesù, quando vieni a me nella S.Comunione Tu, che Ti sei degnato <strong>di</strong>morare assieme al Padre ed alloSpirito Santo nel piccolo cielo del mio cuore, procuro per tutto il giorno<strong>di</strong> tenerTi compagnia, non lasciandoTi solo nemmeno un istante; benchéio sia in compagnia <strong>di</strong> altra gente, o assieme alle educande, il mio cuore èsempre unito a Lui. Quando riposo Gli offro ogni palpito del mio cuore;quando mi sveglio, m'immergo in Lui senza <strong>di</strong>re una parola. Quando misveglio, adoro un momento la Santissima Trinità e la ringrazio d'essersidegnata <strong>di</strong> concedermi un altro giorno ancora e per il fatto che si ripeteancora in me il mistero dell'Incarnazione del Figlio Tuo, perché ancorauna volta si ripete davanti ai miei occhi la Tua dolorosa Passione. Cercoallora <strong>di</strong> facilitare a Gesù il passaggio attraverso me, per giungere alleanime degli altri. Con Gesù vado ovunque; la Sua presenza mi seguedappertutto. Nelle sofferenze sia dell'anima che del corpo procuro <strong>di</strong>mantenere il silenzio, poiché è allora che il mio spirito acquista la forzache gli deriva dalla Passione <strong>di</strong> Gesù. Ho continuamente davanti agliocchi il Suo Volto oltraggiato e sfigurato, il Suo Cuore <strong>di</strong>vino trafitto dainostri peccati e specialmente dall'ingratitu<strong>di</strong>ne delle anime elette.Doppio avvertimento, perché mi prepari alle sofferenze che mi attendonoa Varsavia. il primo avvertimento è stato interiore attraverso una voceu<strong>di</strong>ta; il secondo è avvenuto durante la S. Messa. Prima dell'elevazionevi<strong>di</strong> Gesù crocifisso, che mi <strong>di</strong>sse: « Preparati alla sofferenza ».Ringraziai il Signore <strong>di</strong> avermi avvertito e Gli <strong>di</strong>ssi: « Non soffriròcertamente più <strong>di</strong> Te, mio Salvatore ». Tuttavia mi preoccupai della cosae mi fortificai con la preghiera e con piccole sofferenze, per essere prontaa sopportarne <strong>di</strong> maggiori, quando giungeranno.19.X.35. Partenza da Wilno per Cracovia per gli esercizi spirituali dì ottogiorni. Venerdì sera durante il rosario, mentre pensavo al viaggiodell'indomani ed all'importanza della questione che dovevo sottoporre aPadre Andrasz, fui presa dalla paura vedendo chiaramente la mia miseriaed inettitu<strong>di</strong>ne e la grandezza dell'opera <strong>di</strong> Dio. Schiacciata da talesofferenza, mi rimisi alla volontà del Signore. In quel momento vi<strong>di</strong> Gesùvicino al mio inginocchiatoio, con una veste chiara, che mi <strong>di</strong>sse questeparole: «Perché hai paura <strong>di</strong> compiere la Mia volontà? Forsenon ti aiuterò come ho fatto finora? Ripeti ogni Mia richiestadavanti a coloro che Mi sostituiscono in terra e fa' solo quelloche ti or<strong>di</strong>nano ». In quel momento una forza entrò nella mia anima.La mattina del giorno dopo vi<strong>di</strong> l'Angelo Custode, che mi tennecompagnia nel viaggio fino a Varsavia. Quando entrammo nellaportineria, scomparve. Quando passammo accanto alla piccolacappellina, per andare a salutare le Superiore, in un attimo s'impadronì<strong>di</strong> me la presenza <strong>di</strong> Dio ed il Signore mi riempì del fuoco del Suo amore.In tali momenti conosco sempre meglio la grandezza della Sua Maestà.130
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