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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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chiaramente al confessore ogni Mio più piccolo desiderio enon devi sottrarti a quello che lui decide ma compierlofedelmente, altrimenti non avrei più in te il Miocompiacimento»...25.III.38. Oggi ho visto Gesù sofferente, che si è chinato su <strong>di</strong> me e conun lieve sussurro ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare ipeccatori». All'improvviso penetrò nella mia anima un fuoco d'amoreper la salvezza delle anime. Quando tornai in me, sapevo in che mododovevo salvare le anime e mi preparai a maggiori sofferenze.0ggi i dolori sono aumentati, per <strong>di</strong> più ho sentito le ferite alle mani, aipie<strong>di</strong> ed al fianco. L'ho sopportato con pazienza. Ho sentito il furore delnemico delle anime, ma non mi ha toccato.1.IV.38. Oggi sto subendo un nuovo peggioramento. La febbre altacomincia a consumarmi. Non posso prendere alcun nutrimento.Desideravo bere qualche cosa per rianimarmi, ma il caso volle che nontrovassi nemmeno un po' d'acqua nella mia brocca. O Gesù, tutto perottenere Misericor<strong>di</strong>a per le anime. Avevo appena rinnovata l'intenzionecon amore più grande del solito, quando entra una novizia e mi porgeuna grossa arancia, mandatami dalla Madre Maestra. Ho visto in ciò il<strong>di</strong>to <strong>di</strong> Dio. La cosa si ripeté ancora qualche altra volta. A quel tempo,sebbene si conoscessero le mie necessità, non ricevevo mai da mangiarequalche cosa che mi rianimasse un po', per quanto lo domandassi, mavedevo che Dio voleva sofferenze e sacrifici. Non descrivo nei particolariquesti rifiuti, perché sono molto irritanti e <strong>di</strong>fficili da credere. Dio peròpuò esigere sacrifici anche <strong>di</strong> questo genere. Una volta che avevointenzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>re alla Madre Superiora che desideravo molto che mipermettesse <strong>di</strong> tenere nella cella qualche cosa per spegnere la grande seteche avevo, prima che glielo chiedessi, la Madre stessa cominciò a <strong>di</strong>re: «Sorella, è ora <strong>di</strong> finirla con questa malattia, in un modo o in un altro.Bisognerà intraprendere una cura o qualcos'altro, ma così non si puòandare avanti». Dopo un po', quando rimasi sola <strong>di</strong>ssi: « Cristo, chedebbo fare? ChiederTi la salute o la morte? ». Non avevo un or<strong>di</strong>nepreciso, perciò m'inginocchiai e <strong>di</strong>ssi: « Avvenga <strong>di</strong> me secondo la Tuasanta volontà. Gesù, fa' con me quello che Ti piace ». In quel momentomi sentii come fossi sola e varie tentazioni mi assalirono, ma trovaiserenità e luce in una fervida preghiera e compresi che la Superiora miaveva soltanto messa alla prova. Non so come sia successo, ma la stanzain cui giacevo era così trascurata che talvolta non veniva affattoriassettata per più <strong>di</strong> due settimane. Spesso nessuno accendeva la stufa eper questo motivo la tosse aumentava. Qualche volta lo chiedevo, maaltre volte mi mancava il coraggio <strong>di</strong> chiederlo. Una volta che venne afarmi visita la Madre Superiora, domandò se era il caso <strong>di</strong> accendere <strong>di</strong>399più, risposi <strong>di</strong> no, poiché faceva già caldo fuori ed avevamo la finestraaperta. Primo venerdì. Quando presi in mano « Il Messaggero del SacroCuore » e lessi la notizia della canonizzazione <strong>di</strong> Sant'Andrea Bobola,all'improvviso la mia anima fu invasa da un desiderio così grande cheanche da noi ci fosse una santa, che scoppiai a piangere come unabambina, perché da noi non c'era una santa e <strong>di</strong>ssi al Signore: « Conoscola Tua generosità, ma sembra che Tu sia meno generoso con noi ». Eproruppi nuovamente in pianto come una bambina. E Gesù mi <strong>di</strong>sse:«Non piangere, tu lo sei». Allora la mia anima venne inondata dallaluce <strong>di</strong>vina e mi fu fatto conoscere quanto dovrò soffrire e <strong>di</strong>ssi alSignore: « Come avverrà questo, dato che Tu mi hai parlato <strong>di</strong> un'altracongregazione? ». Ed il Signore mi rispose: «Non è affar tuo saperecome ciò avverrà, tu devi solo essere fedele alla Mia grazia efare sempre ciò che è in tuo potere e che ti è permessodall'obbe<strong>di</strong>enza».Oggi è venuta da me una delle consorelle e mi ha detto che la tale suora sitrastulla colla sua malattia ed ha aggiunto che la cosa la urta talmenteche: « Le darei una bella lavata <strong>di</strong> capo, ma io non sono <strong>di</strong> questa casa ».Le risposi: « Mi meraviglio che lei, sorella, possa anche soltanto pensareuna cosa simile, consideri semplicemente quante notti insonni ha passatol'ammalata, quante lacrime ha versato... Quella consorella ha cambiatoparere.G.M.G. Anima mia, adora la Misericor<strong>di</strong>a del Signore, Gioisce in Essopienamente il mio cuore, Poiché sei stata scelta da Lui, Per <strong>di</strong>ffondere lagloria della Sua Misericor<strong>di</strong>a. Nessuno ha compreso a fondo la Suabontà, nessuno riuscirà a misurarla, La Sua compassione è incalcolabile,La sperimenta ogni anima che si avvicina a Lui; Egli la protegge e lastringe al Suo seno misericor<strong>di</strong>oso. Felice l'anima che ha avuto fiducianella Tua bontà, Abbandonandosi pienamente alla Tua Misericor<strong>di</strong>a.Quell'anima è colma <strong>di</strong> serenità e d'amore, La <strong>di</strong>fen<strong>di</strong> ovunque, come unaTua figliola. O anima, chiunque tu sia nel mondo, Anche se i tuoi peccatisono neri come la notte, Non aver paura <strong>di</strong> Dio, tu debole fanciullo,Poiché grande è la potenza della <strong>di</strong>vina Misericor<strong>di</strong>a.G.M.G. Verso la luce eccelsa, dove regna il mio Dio, Anela la mia anima,Là aspira il mio cuore, E tutto il mio essere s'innalza verso Te. Aspiroall'al<strong>di</strong>là, a Dio stesso, In una luce inconcepibile, nell'ardore più intensodell'amore, Poiché la mia anima e il mio cuore sono stati creati per Lui, Eil mio cuore Lo ha amato fin dalla prima giovinezza. Là nei bagliori dellaluce del Tuo Volto, Riposerà il mio amore pieno <strong>di</strong> nostalgia, Infatti unavergine in esillo agonizza per Te, Poiché la sua vita è stare unita a Te.400

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