incatenare, è libero come una regina; l'amore giunge fino a Dio. Unavolta, dopo la S. Comunione, u<strong>di</strong>i queste parole: “Tu sei la nosrra<strong>di</strong>mora”. In quell'istante avvertii nell'anima la presenza della SS.maTrinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Mi sentivo il tempio <strong>di</strong> Dio. Sentoche sono figlia del Padre. Non so dare spiegazione <strong>di</strong> tutto, ma lo spiritolo comprende bene. O bontà infinita, come Ti abbassi fino ad una miseracreatura! Se le anime vivessero nel raccoglimento, Id<strong>di</strong>o farebbe subitosentir loro la Sua voce, poiché la <strong>di</strong>ssipazione soffoca la parola delSignore. Una volta il Signore mi <strong>di</strong>sse: « Perché hai paura e tremi,quando sei unita a Me? Non Mi piace un'anima soggetta a<strong>di</strong>nutili paure. Chi oserebbe toccarti quando sei con Me?L'anima che Mi è più cara è quella che crede fermamente nellaMia bontà ed ha piena fiducia in Me: le ricambio la Mia fiduciae le do tutto quello che chiede». Una volta il Signore mi <strong>di</strong>sse: «Figlia Mia, pren<strong>di</strong> le grazie che gli uomini <strong>di</strong>sprezzano;pren<strong>di</strong>ne quante riesci a portarne ». In quell'istante la mia animavenne inondata dall'amore <strong>di</strong> Dio. Sento che sono unita al Signore cosìstrettamente che non riesco a trovare un termine col quale poter definirebene quest'unione; inoltre sento che tutto ciò che Dio ha, tutti i beni ed itesori, sono miei, sebbene non mi occupi molto <strong>di</strong> essi, poiché mi bastaLui solo. In Lui vedo tutto; all'infuori <strong>di</strong> Lui: nulla. Non cerco la felicitàall'infuori dell'intimo, dove <strong>di</strong>mora Id<strong>di</strong>o. Gioisco <strong>di</strong> Dio nel mio intimo;qui <strong>di</strong>moro continuamente con Lui; qui avviene il mio rapporto piùfamiliare con Lui; qui con Lui <strong>di</strong>moro sicura; qui non giunge occhioumano. La Santissima Vergine mi incoraggia a trattare così con Dio.Quando mi colpisce qualche sofferenza, ora non mi procura piùamarezza, né le gran<strong>di</strong> consolazioni mi esaltano; si sono impadronite <strong>di</strong>me la serenità e l'equilibrio dello spirito, che deriva dalla conoscenzadella verità. Che m'importa vivere circondata da cuori ostili, quando ho lapienezza della felicità nella mia anima? Oppure a cosa può giovarmi ilfavore del cuore degli altri, se non posseggo nel mio intimo Id<strong>di</strong>o?Quando ho Dio nel mio intimo, chi potrà in qualche modo danneggiarmi?G.M.G. Wilno, 12.VIII.1935. ESERCIZI SPIRITUALI DI TRE GIORNI. Lasera del giorno precedente gli esercizi spirituali, durante l'assegnazioneserale dei punti della me<strong>di</strong>tazione, u<strong>di</strong>i queste parole: « Durantequesti esercizi spirituali ti parlerò per bocca <strong>di</strong> questosacerdote, al fine <strong>di</strong> rassicurarti e rafforzarti sulla veri<strong>di</strong>citàdelle parole che ti rivolgo nel profondo dell'anima. Sebbene gliesercizi spirituali li facciano tutte le suore, tuttavia ho unriguardo particolare per te, per rafforzarti e toglierti ognipaura <strong>di</strong> fronte a tutte le contrarietà che ti attendono. Ascoltaperciò attentamente le sue parole e me<strong>di</strong>tale nel profondo123dell'anima». Oh! come restai stupita, dato che tutto quello che il padre<strong>di</strong>ceva sull'unione con Dio e sugli impe<strong>di</strong>menti a tale stretta unione, iol'avevo vissuto alla lettera nell'anima e l'avevo ascoltato da Gesù, che miparla nel profondo dell'anima. La perfezione consiste in questa strettaunione con Dio. Nella me<strong>di</strong>tazione delle <strong>di</strong>eci, il Padre parlò dellaMisericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio e della bontà <strong>di</strong> Dio verso <strong>di</strong> noi. Disse che, se siesamina la storia del genere umano, si vede ad ogni passo la grandebontà <strong>di</strong> Dio. Tutti gli attributi <strong>di</strong> Dio come l'onnipotenza, la sapienza,contribuiscono a rivelarci quest'unico attributo, che è il più grande, cioèla bontà <strong>di</strong> Dio. La bontà <strong>di</strong>vina è il più grande artributo <strong>di</strong> Dio. Tuttaviamolte anime che tendono alla perfezione non conoscono questa grandebontà <strong>di</strong> Dio. Tutto quello che il Padre ha detto durante questame<strong>di</strong>tazione sulla bontà <strong>di</strong> Dio, corrispondeva a tutto quello che Gesùaveva detto a me e si riferiva strettamente alla festa della Misericor<strong>di</strong>a.Adesso in verità ho compreso chiaramente quello che il Signore mi avevapromesso e non ho più alcun dubbio: la parola <strong>di</strong> Dio è chiara edevidente. Durante tutto il tempo della me<strong>di</strong>tazione vi<strong>di</strong> Gesù sull'altare,in veste bianca, che teneva in mano il mio quaderno, nel quale stoscrivendo queste cose. Durante tutta la me<strong>di</strong>tazione sfogliò le pagine delquaderno e taceva; il mio cuore però non riuscì a sopportare l'ardore chesi era acceso nella mia anima. Nonostante gli sforzi della volontà perdominarmi e non far sapere a quelli che mi stavano attorno ciò cheavveniva nella mia anima, verso la fine della me<strong>di</strong>tazione, sentii che erocompletamente fuori <strong>di</strong> me. Ad un tratto il Signore mi <strong>di</strong>sse: « Inquesto quaderno non hai scritto tutto sulla Mia bontà verso gliuomini; desidero che non tralasci nulla. Desidero che il tuocuore si consoli<strong>di</strong> in una completa tranqaillità ». O Gesù, il miocuore si arresta quando penso a tutto quello che fai per me. Ti ammiro,Signore, perché Ti abbassi fino alla misera anima mia. Che sistemiimpensabili usi per convincermi! È la prima volta in vita mia che faccioun corso <strong>di</strong> esercizi spirituali <strong>di</strong> questo genere; comprendo in modoparticolare e chiaro ogni parola del Padre, dato che tutto questo l'hovissuto prima nella mia anima. Ora vedo che Gesù non lascia nel dubbioun'anima che Lo ama sinceramente. Gesù desidera che l'anima, che trattacon Lui nel modo più stretto, sia pienamente tranquilla, nonostante lesofferenze e le contrarietà. Comprendo bene ora che ciò che unisce nelmodo più stretto un'anima a Dio è il rinnegamento <strong>di</strong> sé, cioè l'unionedella nostra volontà alla volontà <strong>di</strong> Dio. Ciò rende l'anima libera, facilitaun profondo raccoglimento dello spirito, rende leggere tutte le pene dellavita e dolce la morte. Gesù mi ha detto che se avrò qualche dubbio suquanto si riferisce alla festa od anche in merito alla fondazione dellaCongregazione «come pure su qualunque cosa <strong>di</strong> quello che ti hodetto nel profondo dell'anima, ti risponderò suhito per bocca<strong>di</strong> quel sacerdote ». Durante la me<strong>di</strong>tazione sull'umiltà, mi era124
itornato il vecchio dubbio, che un'anima così misera come la mia, nonpoteva realizzare il compito, che il Signore esigeva. Mentre io rimuginavosu questo dubbio, il sacerdote che ci pre<strong>di</strong>cava gli esercIzi, interruppel'argomento e <strong>di</strong>sse proprio quello che riguardava il mio dubbio, cioè cheDio sceglie in prevalenza come strumenti, per realizzare le Sue opere piùgran<strong>di</strong>, le anime più deboli e più semplici. « E questa è una veritàincontestabile; guar<strong>di</strong>amo infatti chi ha scelto per apostoli oppureesaminiamo la storia della Chiesa, e vedremo che gran<strong>di</strong> opere hannocompiuto anime che erano le meno adatte a ciò, perché proprio in questole opere <strong>di</strong> Dio si rivelano come tali». Quando il dubbio mi scomparvecompletamente, il sacerdote ritornò sul tema dell'umiltà. Gesù, come alsolito durante ogni pre<strong>di</strong>ca, stava sull'altare e non mi <strong>di</strong>sse nulla, ma colSuo sguardo penetrò amabilmente la mia povera anima, che non ebbepiù alcuna scusa. Gesù, vita mia, sento bene che mi stai cambiando in Te,nel segreto dell'anima, dove i sensi scorgono ben poco. O mio Salvatore,nascon<strong>di</strong>mi tutta nel profondo del Tuo Cuore e <strong>di</strong>fen<strong>di</strong>mi coi Tuoi raggida tutto ciò che m'allontana da Te. Ti prego, Gesù, fa' che questi dueraggi, che sono usciti dal Tuo misericor<strong>di</strong>osissimo Cuore, rafforzinocontinuamente la mia amma.AL MOMENTO DEL<strong>LA</strong> CONFESSIONE. Il confessore mi domandòse in quel momento c'era Gesù e se Lo vedevo. « Sì, c'è e Lo vedo ». Mior<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> chiedere informazioni su certe persone. Gesù non mi risposenulla, ma guardò verso <strong>di</strong> lui. Però, finita la confessione, mentre facevo lapenitenza, Gesù mi <strong>di</strong>sse queste parole: «Va' e confortalo da parteMia » Pur non comprendendo il significato <strong>di</strong> queste parole, ripeteiimme<strong>di</strong>atamente ciò che Gesù mi aveva or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> <strong>di</strong>re. Per tutto ilperiodo degli esercizi, fui continuamente in contatto con Gesù e trattaicon Lui intimamente con tutta la forza del mio cuore. Il giorno dellarinnovazione dei voti. All'inizio della santa Messa vi<strong>di</strong> come al solitoGesù che ci bene<strong>di</strong>sse ed entrò nel Tabernacolo. Ad un tratto vi<strong>di</strong> laMadonna con una veste bianca, un manto azzurro e col capo scoperto,che dall'altare venne verso <strong>di</strong> me, mi toccò con le Sue mani, mi copri colSuo manto e mi <strong>di</strong>sse: « Offri questi voti per la Polonia. Prega peressa ». 15.VIII.35.La sera dello stesso giorno sentii nell'anima una grande nostalgia <strong>di</strong> Dio.In questo momento non Lo vedo con gli occhi del corpo, come nelpassato, ma Lo sento e non comprendo. Ciò mi procura una nostalgia eduna pena indescrivibile. Muoio dal desiderio <strong>di</strong> possederLo, perimmergermi in Lui per l'eternità. il mio spirito tende verso <strong>di</strong> Lui contutte le forze; non c'è nulla al mondo che possa consolarmi. O amoreeterno, ora comprendo in quali stretti rapporti <strong>di</strong> intimità era il miocuore con Te. Infatti che cosa mai potrà sod<strong>di</strong>sfarmi in cielo o in terra125all'infuori <strong>di</strong> Te, o mio Dio, in Te è annegata la mia anima. Quando unasera guardai il cielo dalla mia cella e vi<strong>di</strong> un firmamento stupendo,<strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> stelle e la luna, ad un tratto entrò nella mia anima unainconcepibile fiamma d'amore verso il mio Creatore. Non riuscendo asopportare la nostalgia che era aumentata nella mia anima per Lui, cad<strong>di</strong>con la faccia a terra umiliandomi nella polvere. Lo adorai per tutte le Suecreature, e quando il mio cuore non riuscì a sopportare quello cheavveniva in lui, scoppiai in un pianto <strong>di</strong>rotto. Allora il mio AngeloCustode mi toccò e mi <strong>di</strong>sse queste parole: « Il Signore mi or<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>di</strong>rtiche ti alzi da terra ». Lo feci imme<strong>di</strong>atamente, ma la mia anima nonvenne consolata. La nostalgia <strong>di</strong> Dio mi prese ancora <strong>di</strong> più. Un giorno incui ero all'adorazione ed il mio spinto era quasi in agonia per la nostalgia<strong>di</strong> Lui e non riuscivo a trattenere le lacrime, all'improvviso vi<strong>di</strong> unospirito che era <strong>di</strong> una grande bellezza, che mi <strong>di</strong>sse queste parole: « Nonpiangere, <strong>di</strong>ce il Signore ». Dopo un attimo domandai: « Tu chi sei?». Edegli mi rispose: « Sono uno dei sette spiriti che stanno giorno e nottedavanti al trono <strong>di</strong> Dio e L'adorano senza posa ». Tuttavia quello spiritonon alleviò la mia nostalgia, ma suscitò in me una maggior nostalgia <strong>di</strong>Dio. Quello spirito non mi lascia un istante, mi segue ovunque. Il giornodopo, durante la S. Messa, prima dell'elevazione, quello spinto cominciòa cantare queste parole: « Santo, Santo, Santo ». La sua voce era come seequivalesse a migliaia <strong>di</strong> voci, impossibile descriverla. Ad un tratto il miospirito venne unito a Dio; in un attimo vi<strong>di</strong> l'inconcepibile grandezza esantità <strong>di</strong> Dio e nello stesso tempo conobbi la nullità che io sono in mestessa. Conobbi in maniera più evidente <strong>di</strong> qualsiasi altra volta le TrePersone Divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Tuttavia la loroessenza è una, come pure l'uguaglianza e la maestà. La mia anima è inrapporti <strong>di</strong> intimità con le Tre Persone, ma non riesco ad esprimere ciò aparole, però l'anima lo comprende bene. Chiunque è unito con una <strong>di</strong>queste tre Persone, per ciò stesso è unito con tutta la Santissima Trinità,poiché la loro unità è in<strong>di</strong>visibile. Questa visione, cioè questa conoscenzami riempì l'anima <strong>di</strong> una felicità inimmaginabile, per il fatto che Dio ècosì grande. Quello che ho descritto qui non l'ho visto con gli occhi, comein passato, ma in una visione interiore, in modo puramente spirituale e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>pendente dai sensi. Questo durò fino alla fine della S. Messa. Oraquesto mi capita spesso e non solo in cappella, ma anche durante illavoro e quando meno me l'aspetto. Quando il nostro confessore partì ioin quel periodo mi confessai dall'arcivescovo. Quando gli svelai la miaanima, ottenni questa risposta: « Figlia mia, armati <strong>di</strong> tanta pazienza. Sequeste cose vengono da Dio, prima o poi raggiungeranno il loro risultatoe ti <strong>di</strong>co <strong>di</strong> stare assolutamente tranquilla. Io, figlia mia, ti comprendobene in queste cose. Ma ora per quanto concerne l'abbandono dellaCongregazione e l'idea <strong>di</strong> un'altra, a questo proprio non devi nemmenopensarci, poiché sarebbe una grave tentazione interiore ». Finita la126
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