d'accordo col proprio confessore. Secondo. Se queste ispirazioni nonconcordano con la fede e con lo spirito della Chiesa, bisogna respingerleimme<strong>di</strong>atamente, poiché provengono dallo spirito maligno. Terzo. Sequeste ispirazioni non riguardano le anime in generale, né il loro bene inparticolare, allora, sorella, non se ne preoccupi eccessivamente, e non leprenda affatto in considerazione. Tuttavia non decida da sola in questamateria in un senso e nell'altro, poiché può andare fuori strada,nonostante queste gran<strong>di</strong> grazie del Signore. Umiltà, umiltà e sempreumiltà, poiché noi da soli non possiamo nulla. Tutto questo è soltantograzia <strong>di</strong> Dio. Mi <strong>di</strong>ce che Id<strong>di</strong>o esige tanta fiducia dalle anime; ebbenesia lei la prima a dare la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> tale fiducia. Ancora una parola:accetti tutto questo con serenità. Parola <strong>di</strong> uno dei confessori: Sorella,Id<strong>di</strong>o le prepara molte grazie particolari, ma lei faccia in modo che la suavita sia pura come le lacrime davanti al Signore, senza badare a quelloche potranno pensare <strong>di</strong> lei. Le basti Id<strong>di</strong>o e Lui solo. Verso la fine delnoviziato il confessore mi <strong>di</strong>sse queste parole: Avanza nella vita facendodel bene, in modo che sulle pagine della tua vita io possa scrivere: vissefacendo del bene. Id<strong>di</strong>o realizzi questo in lei, sorella. Un'altra volta ilconfessore mi <strong>di</strong>sse: si comporti davanti al Signore come la vedova delVangelo, la quale benché avesse deposto nel tesoro una moneta spicciola<strong>di</strong> poco valore, dal Signore fu ritenuta più meritevole <strong>di</strong> quelli cheavevano fatto ricche offerte. Un'altra volta ricevetti questo insegnamento:si comporti in modo che chiunque si avvicini a lei, se ne parta felice.Diffonda attorno a sé il profumo della felicità, poiché da Dio ha ricevutomolto e quin<strong>di</strong> deve dare molto agli altri. Che tutti possano ripartire felicida lei, anche se hanno appena sfiorato l'orlo della sua veste. Ricorda benele parole che ti ho detto ora. Un'altra volta mi <strong>di</strong>sse queste parole:permetta al Signore <strong>di</strong> spingere la navicella della sua vita in alto mare,sulle acque immensamente profonde della vita interiore. Alcune parole <strong>di</strong>un colloquio avuto con la Madre Maestra verso la fine del noviziato: lacaratteristica particolare della sua anima sia la semplicità e l'umiltà. Vadaattraverso il cammino della vita come una bambina, sempre fiduciosa,sempre provvista <strong>di</strong> semplicità ed umiltà, contenta <strong>di</strong> tutto, felice <strong>di</strong>tutto. Là dove le altre anime si spaventano, lei, sorella, passitranquillamente grazie alla semplicità ed all'umiltà. Questo, sorella, loricor<strong>di</strong> per tutta la vita: come le acque scendono dai monti verso le valli,così le grazie del Signore scendono soltanto sulle anime umili. O mio Dio,comprendo bene che vuoi da me l'infanzia spirituale, dato che me lachie<strong>di</strong> continuamente tramite i Tuoi rappresentanti. Le sofferenze e lecontrarietà all'inizio della vita religiosa mi avevano spaventata e miavevano tolto il coraggio. Per questo pregavo continuamente perché Gesùmi rendesse più forte e mi concedesse il vigore del Suo Santo Spirito, perpoter adempiere in tutto la Sua santa Volontà, poiché fin dall'inizioconoscevo e conosco tuttora la mia debolezza. So bene chi sono da me15stessa, poiché Gesù ha svelato agli occhi della mia anima tutto l'abissodella mia miseria e pertanto mi rendo conto perfettamente che tuttoquello che c'è <strong>di</strong> buono nella mia anima è soltanto frutto della Sua santagrazia. La consapevolezza della mia miseria mi fa conoscere in paritempo l'abisso della Tua Misericor<strong>di</strong>a. Nella mia vita interiore guardocon un occhio verso l'abisso <strong>di</strong> miseria e <strong>di</strong> abiezione che sono io, e conl'altro occhio verso l'abisso della Tua Misericor<strong>di</strong>a, o Dio. O mio Gesù, Tusei la vita della mia vita. Tu sai bene che non desidero nient'altroall'infuori della gloria del Tuo Nome e che le anime conoscano la Tuabontà. Perché le anime si tengono lontano da Te, o Gesù? Questo proprionon lo capisco. Oh! potessi io <strong>di</strong>videre il mio cuore in minime particelle eoffrirtele, o Gesù, in modo che ogni particella fosse come un cuore intero,nell'intento <strong>di</strong> compensarTi, almeno in parte per i cuori che non Tiamano! Ti amo, Gesù, con ogni goccia del mio sangue e lo versereivolentieri per Te, per darTi la prova del mio amore sincero. O Dio, più Ticonosco e meno riesco a comprenderTi, ma questa mia incapacità acomprenderTi mi fa capire quanto sei grande, o Dio. E questaimpossibilità a comprenderTi accende una nuova fiamma nel mio cuoreper Te, o Signore. Dal momento in cui mi hai permesso, o Gesù, <strong>di</strong>immergere lo sguardo della mia anima in Te, riposo e non desideronient'altro. Ho trovato la mia destinazione nel momento in cui la miaanima è annegata in Te, unico oggetto del mio amore. Tutto è nulla se losi confronta con Te. Le sofferenze, le contrarietà, le umiliazioni, gliinsuccessi, i sospetti che gravano su <strong>di</strong> me, sono fuscelli che ravvivano ilmio amore verso <strong>di</strong> Te, o Gesù. Pazzi ed irrealizzabilì sono i miei desideri.Desidero nascondere a Te che soffro. Per I i miei sforzi e le mie operebuone desidero non essere mai ricompensata. O Gesù, Tu solo sei la miaricompensa. Tu mi basti, o Tesoro del mio cuore. Desidero con<strong>di</strong>videre lesofferenze del prossimo e tener nascoste nel cuore le mie sofferenze nonsolo al prossimo, ma anche a Te, o Gesù. Le sofferenze sono una grandegrazia. Attraverso la sofferenza l'anima <strong>di</strong>viene simile al Salvatore; nellasofferenza l'amore si cristallizza: maggiore è la sofferenza, più puro<strong>di</strong>viene l'amore. Una volta <strong>di</strong> notte venne a trovarmi una delle nostresuore, che era morta due mesi prima. Era una suora del primo coro. Lavi<strong>di</strong> in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la facciadolorosamente stravolta. L'apparizione durò un breve momento escomparve. I brivi<strong>di</strong> trapassarono la mia anima, ma pur non sapendodove soffrisse, se in purgatorio o all'inferno, raddoppiai in ogni caso lemie preghiere per lei. La notte seguente venne <strong>di</strong> nuovo ed era in unostato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte, sul suo volto eraevidente la <strong>di</strong>sperazione. Rimasi molto sorpresa <strong>di</strong> vederla in con<strong>di</strong>zionipiù orribili, dopo le preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: « Nonti hanno giovato per nulla le mie preghiere? ». Mi rispose che le miepreghiere non le erano servite a nulla e che niente poteva aiutarla.16
Domandai: « E le preghiere fatte per te da tutta la Congregazione, anchequelle non ti hanno giovato niente? ». Mi rispose: « Niente. Quellepreghiere sono andate a profitto <strong>di</strong> altre anime ». E io le <strong>di</strong>ssi: «Se le miepreghiere non le giovano per niente, la prego <strong>di</strong> non venire da me ». Escomparve imme<strong>di</strong>atamente. Io però non cessai <strong>di</strong> pregare. Dopo uncerto tempo venne <strong>di</strong> nuovo da me <strong>di</strong> notte, ma in uno stato <strong>di</strong>verso. Nonera tra le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhibrillavano <strong>di</strong> gioia e mi <strong>di</strong>sse che avevo il vero amore per il prossimo, chemolte altre anime avevano avuto giovamento dalle mie preghiere e miesortò a non cessare <strong>di</strong> pregare per le anime sofferenti nel purgatorio emi <strong>di</strong>sse che essa non sarebbe rimasta a lungo in purgatorio. I giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>Dio sono veramente misteriosi!1933. Una volta u<strong>di</strong>i nel mio intimo questa voce: « Fa' una novenaper la Patria. La novena consisterà nelle litanie dei Santi.Chie<strong>di</strong> il permesso al confessore ». Durante la successivaconfessione ottenni il permesso e la sera iniziai subito la novena. Verso lafine delle litanie vi<strong>di</strong> un grande chiarore ed in esso Dio Padre. Fra quelchiarore e la terra vi<strong>di</strong> Gesù inchiodato sulla croce in modo tale cheId<strong>di</strong>o, volendo guardare sulla terra, doveva guardare attraverso le Piaghe<strong>di</strong> Gesù. E compresi che per riguardo <strong>di</strong> Gesù Id<strong>di</strong>o bene<strong>di</strong>va la terra.Gesù, Ti ringrazio per questa grande grazia, cioè per il confessore, che Tustesso Ti sei degnato <strong>di</strong> scegliermi e che mi hai fatto vedere in visioneprima che lo conoscessi <strong>di</strong> persona. Quando ero andata a confessarmi daPadre Andrasz, pensavo che sarei stata liberata dalle mie ispirazioniinteriori. Il Padre mi rispose che non mi poteva liberare, ma: « Preghi,sorella, per ottenere un <strong>di</strong>rettore spirituale ». Dopo una breve e fervidapreghiera vi<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuovo Don Sopocko nella nostra cappella fra ilconfessionale e l'altare. Allora mi trovavo a Cracovia. Queste due visionimi rafforzarono tanto più nello spirito in quanto lo trovai così come loavevo visto in visione sia a Varsavia durante la terza probazione, sia aCracovia. Gesù, Ti ringrazio per questa grande grazia. Adesso tremoquando sento <strong>di</strong>re talvolta da qualche anima che non ha il confessore,cioè il <strong>di</strong>rettore spirituale. So bene infatti quali gravi danni ho avuto iostessa quando non avevo questo aiuto. Senza un <strong>di</strong>rettore spirituale sipuò andare facilmente fuori strada. O vita grigia e monotona, quantitesori in te! Nessun'ora è uguale all'altra, per cui il grigiore e lamonotonia scompaiono, quando considero ogni cosa con l'occhio dellafede. La grazia elargita a me in quest'ora, non si ripeterà nell'orasuccessiva. Mi verrà data anche nell'ora successiva, ma non sarà più lastessa. il tempo passa e non ritorna più. Ciò che contiene in sé, non sicambierà mai: lo sigilla col sigillo per l'eternità. Don Sopocko dev'esseremolto amato dal Signore. Lo <strong>di</strong>co perché ho avuto modo <strong>di</strong> constatare17quanto il Signore si preoccupi per lui in certi momenti Nel notare ciòsono enormemente lieta che il Signore abbia degli eletti <strong>di</strong> questo genere.1928. <strong>LA</strong> GITA A KALWARIA. Ero venuta a Wilno per due mesi asostituire una suora, che era andata alla terza probazione, ma mitrattenni un po' più <strong>di</strong> due mesi. Un giorno la Madre Superiora,volendomi fare una cortesia, mi <strong>di</strong>ede il permesso <strong>di</strong> andare, incompagnia <strong>di</strong> un'altra suora, a Kalwaria, a fare il così detto « giro deisentierini ». Ne fui molto contenta. Dovevamo andare col battello,benché fosse così vicino; ma tale era il desiderio della Madre Superiora.La sera Gesù mi <strong>di</strong>sse: « Io desidero che tu rimanga a casa ».Risposi: « Gesù, ormai è già tutto preparato, che dobbiamo partiredomattina. Che faccio io adesso? ». Ed il Signore mi rispose: « Questagita arrecherà danno alla tua anima ». Risposi a Gesù: « Tu puoisempre porvi rime<strong>di</strong>o. Disponi le circostanze in modo tale che sia fatta laTua volontà ». In quel momento suonò il campanello per il riposo. Conuno sguardo salutai Gesù e andai nella cella. La mattina è una bellagiornata. La mia compagna si rallegra pensando che avremo una grandesod<strong>di</strong>sfazione, che potremo visitare tutto; ma io ero sicura che nonsaremmo partite, sebbene fino a quel momento non ci fosse stato alcunostacolo ad impe<strong>di</strong>rci <strong>di</strong> partire. Dovevamo ricevere per tempo la S.Comunione e partire subito dopo il ringraziamento. All'improvviso,durante la S. Comunione, la giornata da bella che era cambiòcompletamente. Le nuvole, venute non si sa da dove, coprirono tutto ilcielo e cominciò una pioggia torrenziale. Erano tutti stupiti, dato che inuna giornata così bella chi poteva aspettarsi la pioggia e che cambiasse aquel modo in così poco tempo? La Madre Superiora mi <strong>di</strong>sse: « Quantomi <strong>di</strong>spiace che non possiate partire! ». Risposi: « Cara Madre, non fanulla che non siamo partite: Dio vuole che restiamo a casa ». Nessunoperò sapeva che era espresso desiderio <strong>di</strong> Gesù che restassi in casa.Trascorsi tutta la giornata nel raccoglimento e nella me<strong>di</strong>tazione;ringraziai il Signore per avermi trattenuta in casa. In quel giorno Dio miconcesse molte consolazioni celesti. Una volta, in noviziato, avendomi laMadre Maestra destinata alla cucina delle figliole, mi affrissi assai <strong>di</strong> nonessere in grado <strong>di</strong> maneggiare le marmitte, che erano enormi. La cosa più<strong>di</strong>fficile per me era quella <strong>di</strong> scolare le patate; talvolta ne versavo fuori lametà. Quando lo <strong>di</strong>ssi alla Madre Maestra, mi rispose che poco alla voltami ci sarei abituata e avrei fatto pratica. Questa <strong>di</strong>fficoltà tuttavia nonscompariva, giacché le mie forze <strong>di</strong>minuivano ogni giorno e, permancanza <strong>di</strong> forze, al momento <strong>di</strong> scolare le patate, mi tiravo in<strong>di</strong>etro. Lesuore accorsero che evitavo quel lavoro e se ne meravigliavanoenormemente, non sapendo che non ero in grado <strong>di</strong> aiutarle, nonostantemi impegnassi con tutto lo zelo e senza riguardo <strong>di</strong> me stessa. Durantel'esame <strong>di</strong> coscienza <strong>di</strong> mezzogiorno, mi lamentai col Signore per la18
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«Scrivi: sono tre volte santo ed h
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