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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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suore <strong>di</strong>rettrici: « Che morirà lo sappiamo, ma se sarà santa, è un puntointerrogativo». Su questo argomento hanno cominciato ad arrivarebattute pungenti. Io tacevo, ho detto una sola parola, ma avendo vistoche la conversazione si inaspriva, ho preferito il silenzio. Attualmentericevo lettere curiose dalle consorelle che si trovano in altre case edassieme alle quali ho fatto il noviziato. Alle volte mi fanno ridere molto emi <strong>di</strong>verto. Sono <strong>di</strong> questo genere: « Cara Suor Faustina, ci <strong>di</strong>spiacemolto che lei sia così gravemente malata, ma siamo molto liete alpensiero che quando il Signore Gesù la prenderà, lei, sorella, pregheràper noi, poiché lei può molto presso il Signore ». Una suora si è espressain questo modo: « Quando morirà, sorella, mi prenda sotto la suaspeciale protezione, poiché lei me lo potrà fare sicuramente ». Un'altra siesprime così: « Io aspetto con impazienza che il Signore Gesù la prenda,sorella, poiché so quello che avverta e desidero molto che lei muoia,sorella». Avrei voluto chiederle cosa pensava della mia morte, ma hofatto una mortificazione ed ho risposto: «Di me peccatrice avverrà ciòche avviene <strong>di</strong> tutti i peccatori, se la Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio non miprotegge».20.IV.38. Partenza per Prsdnik. Ero molto mortificata perché avreidovuto stare nella corsia comune, dove sarei stata esposta a variinconvenienti. Se si fosse trattato <strong>di</strong> una settimana o due, ma per unperiodo così lungo, due mesi e forse più... La sera andai dal Signore Gesùper un lungo colloquio. Quando vi<strong>di</strong> Gesù, Gli aprii il mio cuore e Gliesposi tutte le <strong>di</strong>fficoltà, le mie apprensioni ed i miei timori. Gesù miascoltò con amore, poi <strong>di</strong>sse: «Sta' tranquilla, bambina Mia, Iosono con te. Parti con la massima serenità. È tutto pronto, hoor<strong>di</strong>nato nel modo che Mi è proprio <strong>di</strong> approntare per te unastanzetta separata». Così tranquillizzata, andai a riposare col cuorepieno <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne. Il giorno dopo mi accompagnò Suor Felicia. Andaicon profonda serenità e libertà <strong>di</strong> spirito. Quando arrivammo ci <strong>di</strong>sseroche per Suor Faustina c'era una stanzetta solo per lei. Appena entrammoin quella cameretta, ci meravigliammo che tutto fosse stato sistemato contanta grazia, tutto così pulito, coperto con tovagliette, abbellito con fiori.Le suore avevano messo sul como<strong>di</strong>no un bell'agnellino pasquale.Vennero subito tre suore del Sacro Cuore che prestano servirio in questosanatorio, mie vecchie conoscenze e mi accolsero affettuosamente. SuorFelicia era stupita per tutto questo. Ci salutammo cor<strong>di</strong>almente e se neandò. Quando rimasi sola a tu per tu col Signore Gesù, Lo ringraziai perquesta grande grazia. Gesù mi <strong>di</strong>sse: «Stai tranquilla, Io sono conte». Ero stanca e m'addormentai. La sera venne la suora che aveva ilcompito <strong>di</strong> assistermi, e mi <strong>di</strong>sse: «Sorella, domani lei non avrà il SignoreGesù, perché è molto affaticata e poi in seguito vedremo come andrà». Lacosa mi addolorò enormemente, ma risposi con molta calma: « Va bene405», affidandomi completamente al Signore e cercai <strong>di</strong> addormentarmi. Lamattina feci la me<strong>di</strong>tazione e mi preparai per la santa Comunione,benché non dovessi ricevere il Signore Gesù. Quando il mio desiderio e<strong>di</strong>l mio amore raggiunsero il grado più alto, all'improvviso vi<strong>di</strong> accanto almio letto un Serafino, che mi porse la santa Comunione pronunciandoqueste parole: « Ecco il Signore degli Angeli ». Dopo che ebbi ricevuto ilSignore, il mio spirito s’immerse nell'amore <strong>di</strong> Dio e nello stupore. Ilfatto si ripeté per tre<strong>di</strong>ci giorni, però non avevo la certezza che il giornodopo me l'avrebbe portata, ma abbandonandomi a Dio, avevo fiducianella Sua bontà, e non osavo nemmeno pensare che l'indomani avreiricevuto la santa Comunione in quel modo. Il Serafino era circondato daun grande splendore, traspariva da lui la <strong>di</strong>vinizzazione e l'amor <strong>di</strong> Dio.Aveva una veste dorata e su <strong>di</strong> essa indossava una cotta trasparente eduna stola pure trasparente. Il calice era <strong>di</strong> cristallo ed era coperto da unvelo trasparente. Appena m'ebbe dato il Signore, scomparve. Una voltache avevo un dubbio, che mi era venuto poco prima della santaComunione all'improvviso venne <strong>di</strong> nuovo il Serafino con il Signore Gesù.Io però rivolsi una domanda al Signore Gesù, e non avendo ricevutorisposta, <strong>di</strong>ssi al Serafino: « Mi potresti confessare? ». Ma egli mirispose: «Nessuno spirito celeste ha questo potere». In quell'istantel'Ostia si posò sulle mie labbra. La domenica la suora che mi assisteva mi<strong>di</strong>sse: «Finalmente oggi il sacerdote le porterà Gesù». Risposi: «Vabene». E me Lo portò. Dopo un certo tempo ottenni il permesso <strong>di</strong>alzarmi e quin<strong>di</strong> andavo alla santa Messa ed a far visita al Signore. Dopola prima visita il me<strong>di</strong>co confermò che il mio stato era grave. « Sospetto,sorella, che si tratti <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> cui lei mi domanda, ma Dio onnipotentepuò tutto». Quando rientrai nella mia stanzetta, m'immersi in unapreghiera <strong>di</strong> ringraziamento per tutto ciò che il Signore mi avevamandato per tutta la vita, sottomettendomi completamente alla Suasantissima volontà. Un abisso <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> serenità inondò la mia anima.Provavo una pace così profonda che se la morte fosse sopraggiunta inquel momento non le avrei detto: « Aspetta, poiché ho ancora dellefaccende da sbrigare ». No, ma l'avrei salutata con gioia, perché sonopronta all'incontro con il Signore non solo da oggi, ma dal momento incui ho posto la mia fiducia completamente nella Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio,abbandonandomi totalmente alla Sua santissima volontà, piena <strong>di</strong>Misericor<strong>di</strong>a e <strong>di</strong> pietà. So quello che sono da me stessa...Domenica in Albis. Oggi mi sono offerta <strong>di</strong> nuovo al Signore come vittimad'olocausto per i peccatori. O mio Gesù, se si sta già avvicinando la finedella mia vita, Ti supplico nel modo più umile, accetta la mia morte inunione con Te, come un sacrificio d'olocausto, che oggi con prontezza <strong>di</strong>spirito e piena consapevolezza della mia volontà io offro a Te per untriplice scopo: Primo - affinché l'opera della Tua Misericor<strong>di</strong>a si <strong>di</strong>ffonda406

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