mente è come annebbiata; il buio investe tutta la sua anima; comincia untormento inconcepibile. L'anima ha cercato <strong>di</strong> descrivere lo stato dellapropria anima al confessore, ma non è stata compresa. Sprofonda inun'inquietu<strong>di</strong>ne ancora maggiore. Satana dà inizio alla sua opera. La federimane esposta al fuoco. La battaglia qui è accanita. L'anima compiesforzi; persevera accanto a Dio con l'impegno della volontà. Satana, colpermesso <strong>di</strong> Dio, si spinge ancora più avanti; la speranza e l'amore sonoalla prova. Queste tentazioni sono tremende! Dio sostiene l'anima come<strong>di</strong> nascosto - questo lei non lo sa - poiché <strong>di</strong>versamente non potrebberesistere. E Dio sa quello che può inviare ad un'anima. L'anima è tentata<strong>di</strong> incredulità riguardo alle verità rivelate, <strong>di</strong> insincerità <strong>di</strong> fronte alconfessore. Satana le <strong>di</strong>ce: « Guarda, nessuno ti capirà; a che scopoparlare <strong>di</strong> tutto questo? ». Nelle sue orecchie risuonano parole, da cuiessa è terrorizzata e le sembra <strong>di</strong> pronunciarle contro Dio. Vede cose chenon vorrebbe vedere. Sente cose che non vorrebbe sentire. Ed è una cosatremenda in quei momenti non avere un confessore esperto; sopporta dasola tutto il peso. Ma per quanto è in suo potere dovrebbe procurarsi unconfessore illuminato, poiché può spezzarsi sotto tale peso e spesso sitrova sull'orlo dell'abisso! Tutte queste prove sono pesanti e <strong>di</strong>fficili, edId<strong>di</strong>o non le manda ad un anima che in precedenza non sia stataammessa ad un più profondo rapporto con Lui e che non abbia gustato ledolcezze del Signore, ed anche in questo Dio ha i suoi scopi insondabiliper noi. Spesso Id<strong>di</strong>o in modo analogo prepara le anime per scopi futuri,per gran<strong>di</strong> imprese, e le vuole provare come oro puro. Ma questa non èancora la fine della prova. C'è ancora la prova delle prove, cioè il rigettototale da parte <strong>di</strong> Dio.<strong>LA</strong> PROVA DELLE PROVE, L'ABBANDONO ASSOLUTO, <strong>LA</strong>DISPERAZIONE. Quando l'anima esce vittoriosa dalle proveprecedenti e, sebbene forse incespicando, continua a combatterevalorosamente, e con profonda umiltà grida al Signore: « Salvami, cheperisco! », ed è ancora abile alla lotta, allora un buio tremendo avvolgel'anima. L'anima vede dentro <strong>di</strong> sé soltanto peccati. Ciò che prova ètremendo. Si vede abbandonata completamente da Dio; sente come sefosse oggetto del Suo o<strong>di</strong>o ed è ad un passo dalla <strong>di</strong>sperazione. Si <strong>di</strong>fendecome può; tenta <strong>di</strong> risvegliare la fiducia, ma la preghiera è per lei untormento ancora maggiore: le sembra <strong>di</strong> spingere Dio ad a<strong>di</strong>rarsi <strong>di</strong> più.E come se fosse posta su <strong>di</strong> un'altissima vetta che si trova sopra unprecipizio: l'anima anela fervidamente verso Dio, ma si sente respinta.Tutti i tormenti ed i supplizi del mondo sono nulla in confronto allasensazione in cui è completamente immersa, cioè il rigetto da parte <strong>di</strong>Dio. Nessuno le può arrecare sollievo. Vede che è tutta sola; non c'ènessuno in sua <strong>di</strong>fesa. Alza gli occhi al cielo, ma sa che non è per lei;tutto, per lei, è perduto. Dalle tenebre cade in tenebre ancora più fitte. Le31sembra <strong>di</strong> aver perduto Dio per sempre, quel Dio che amava tanto.Questo pensiero le procura un tormento indescrivibile; ma essa non sirassegna a ciò. Prova a guardare verso il cielo - ma invano - ciò le procuraun tormento ancora più grande. Nessuno può illuminare una tale anima,se Id<strong>di</strong>o vuole tenerla nelle tenebre. il rigetto da parte <strong>di</strong> Dio lo sente inmodo vivamente terrificante. Erompono dal suo cuore gemiti dolorosi,così dolorosi, che nessun ecclesiastico confessore li comprende, se nonc'è passato lui stesso. Allora l'anima subisce ancora sofferenze da partedello spirito maligno. Satana la schernisce: « Ve<strong>di</strong> come sei ridotta?Continuerai ad essere fedele? Eccoti la ricompensa: sei in nostro potere». (Però Satana ha tanto potere su quell'anima, quanto Id<strong>di</strong>o glienepermette. Dio sa quanto possiamo resistere). « E cosa hai guadagnato peresserti mortificata? E che ricavi ad esser fedele alla regola? A che scopotutti questi sforzi? Sei respinta da Dio! ». Quella parola « respinta »<strong>di</strong>viene un fuoco che penetra in ogni nervo fino al midollo delle ossa,trapassa da parte a parte tutto il suo essere. Giunge ora il momentosupremo della prova. L'anima non cerca più aiuto; si chiude in se stessa eperde <strong>di</strong> vista tutto ed è quasi come se si rassegnasse al tormento <strong>di</strong>essere respinta. E un momento questo che non so definire. E l'agoniadell'anima. Quando quel momento cominciò ad avvicinarsi a me la primavolta, ne fui liberata in virtù della santa obbe<strong>di</strong>enza. Fu la Maestra chevedendomi si spaventò e mi mandò a confessarmi. Il confessore però nonmi comprese; non provai nemmeno un'ombra <strong>di</strong> sollievo. O Gesù, daccidei sacerdoti esperti! Quando gli <strong>di</strong>ssi che stavo passando nell'anima lepene infernali, mi rispose che era tranquillo per la mia anima, poichévedeva nella mia anima una grande grazia <strong>di</strong> Dio. Io però <strong>di</strong> questo noncapii nulla e nemmeno un piccolo raggio <strong>di</strong> luce penetrò nella mia anima.Ormai comincio a sentire la mancanza delle forze fisiche e non riesco piùa far fronte ai miei doveri. Non posso più nascondere le sofferenze,benché non <strong>di</strong>ca nemmeno una parola su quello che soffro; il doloretuttavia che si riflette sul mio volto mi tra<strong>di</strong>sce e la Superiora mi ha dettoche le suore vanno da lei e <strong>di</strong>cono che quando in cappella mi guardanoprovano compassione per me, dato che ho un aspetto così spaventoso.Tuttavia, nonostante gli sforzi, l'anima non è in grado <strong>di</strong> nascondere talesofferenza. Gesù, Tu solo sai come l'anima gema in questi tormenti,immersa nelle tenebre; e tuttavia ha fame e sete <strong>di</strong> Dio, come le labbrainfuocate hanno sete <strong>di</strong> acqua. Muore e inari<strong>di</strong>sce; muore <strong>di</strong> una morteche non fa morire, cioè non può morire. I suoi sforzi non sono nulla. Essasta in balia <strong>di</strong> una mano potente. Ora la sua anima passa sotto il poteredel Giusto. Cessano tutte le tentazioni esterne, tace tutto ciò che lacirconda, come un agonizzante non ha più la percezione <strong>di</strong> quello che glista attorno: tutta la sua anima è raccolta sotto la potenza del Giusto e trevolte santo Id<strong>di</strong>o. Respinta per l'eternità. Questo è il momento più teso esoltanto Id<strong>di</strong>o può provare un'anima in questo modo, poiché Lui solo sa32
che l'anima può sopportarlo. Quando l'anima è stata compenetrata daparte a parte da quel fuoco infernale, precipita quasi nella <strong>di</strong>sperazione.La mia anima sperimentò questo momento quando ero in cella tutta sola.Quando l'anima cominciò a sprofondare nella <strong>di</strong>sperazione, sentii chestava giungendo la mia agonia. Allora afferrai un piccolo crocifisso e lostrinsi spasmo<strong>di</strong>camente in mano. Sentii che il mio corpo si <strong>di</strong>staccavadall'anima e, sebbene desiderassi andare dai Superiori, non avevo più leforze fisiche. Pronunciai le ultime parole: « Confido nella TuaMisericor<strong>di</strong>a», e mi sembrò quasi <strong>di</strong> aver spinto Id<strong>di</strong>o ad un'ira ancorapiù grande e sprofondai proprio nella <strong>di</strong>sperazione e solo <strong>di</strong> tanto intanto erompeva dall'anima mia un lamento doloroso, un lamentoinconsolabile. L'agonia dell'anima. E mi sembrava che ormai sareirimasta in quello stato, dato che con le mie forze non avrei potutouscirne. Ogni ricordo <strong>di</strong> Dio è un mare indescrivibile <strong>di</strong> sofferenze,eppure c'è qualcosa nella mia anima che anela fervidamente a Dio; ma alei sembra che abbia solo lo scopo <strong>di</strong> farla soffrire <strong>di</strong> più. Il ricordo delprecedente amore, che Dio le aveva elargito, è per lei un tormento <strong>di</strong>nuovo genere. I Suoi occhi l'han trapassata da parte a parte e tutto è statobruciato nell'anima dallo sguardo <strong>di</strong> Lui. Fu un lungo momento finchéentrò nella cella una delle suore e mi trovò quasi morta. Si spaventò eandò dalla Maestra, che in virtù della santa obbe<strong>di</strong>enza mi or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong>alzarmi da terra ed all'istante sentii le forze fisiche e mi sollevai da terratutta tremante. La Maestra conobbe subito in pieno lo stato della miaanima. Mi parlò dell'insondabile Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong>sse: « Non sipreoccupi affatto, sorella; glielo or<strong>di</strong>no in virtù dell'obbe<strong>di</strong>enza ». E mi<strong>di</strong>sse ancora: « Ora vedo che Id<strong>di</strong>o la chiama ad una grande santità. IlSignore vuole averla vicino a Sé, dato che permette queste cose e cosìpresto. Sia fedele a Dio, sorella, poiché questo è un segno che la vuole inalto nel cielo ». Io però non capii nulla <strong>di</strong> quelle parole. Quando entrai incappella sentii come se tutto si fosse staccato dalla mia anima, come sefossi appena uscita dalle mani <strong>di</strong> Dio. Sentii l'inafferrabilità della miaanima. Sentii che ero una piccola bimba. All'improvviso vi<strong>di</strong>interiormente il Signore, il quale mi <strong>di</strong>sse: « Non temere, figlia Mia,Io sono con te ». In quello stesso momento svanirono tutte le tenebre ele angosce, i sensi furono inondati da una gioia indescrivibile, le facoltàdell'anima ripiene <strong>di</strong> luce. Voglio ricordare ancora che, sebbene la miaanima fosse già sotto i raggi del Suo amore, le tracce del supplizio passatorimasero ancora per due giorni nel mio corpo. Il volto pallido comequello <strong>di</strong> una morta, gli occhi iniettati <strong>di</strong> sangue. Solo Gesù sa quello cheho sofferto. In confronto alla realtà, è sbia<strong>di</strong>to quello che ho scritto. Nonso come esprimermi. Mi sembra <strong>di</strong> essere tornata dall'al<strong>di</strong>là. Provo<strong>di</strong>sgusto per tutto ciò che è creato. Mi stringo al Cuore del Signore comeun lattante al petto della madre. Guardo alle cose con occhi <strong>di</strong>versi. Sonoconsapevole <strong>di</strong> quello che ha fatto il Signore con una parola nella mia33anima; <strong>di</strong> questo vivo. Al solo ricordo del martirio passato, mi vengono ibrivi<strong>di</strong>. Non avrei creduto che si potesse soffrire così, se io stessa nonl'avessi passato. E una sofferenza completamente spirituale. Tuttavia intutte queste sofferenze e battaglie non ho mai tralasciato la S.Comunione. Quando mi sembrava che non avrei dovuto comunicarmi,prima della S. Comunione andavo dalla Maestra e le <strong>di</strong>cevo: « Non possoandare alla S. Comunione; mi sembra che non dovrei andarci ». Essaperò non mi permetteva <strong>di</strong> tralasciare la S. Comunione e io andavo e misono resa conto che solo l'obbe<strong>di</strong>enza mi ha salvato. La Maestra stessa, inseguito, mi <strong>di</strong>sse che quelle mie esperienze erano finite presto, « soltantoperché lei è stata obbe<strong>di</strong>ente. È dovuto solo alla potenza dell'obbe<strong>di</strong>enzache lei ne è uscita così valorosamente ». E vero che il Signore stesso miha tirato fuori da quel supplizio, ma la fedeltà all'obbe<strong>di</strong>enza Gli erapiaciuta. Benché queste siano cose spaventose, tuttavia nessun'animadovrebbe spaventarsene eccessivamente, poiché Dio non dà prove al <strong>di</strong>sopra <strong>di</strong> quello che possiamo. E d'altronde forse mai permetterà su <strong>di</strong> noisimili tormenti. Ma lo scrivo perché se al Signore dovesse piacerecondurre qualche anima attraverso simili tormenti, non si spaventi, masia in tutto, per quanto <strong>di</strong>pende da lei, fedele a Dio. Id<strong>di</strong>o non fa tortoall'anima, poiché è l'amore stesso, e per questo amore incomprensibile ciha chiamato all'esistenza. Però quando mi son trovata in quella tremendaafflizione, questo non lo comprendevo. O Dio mio, ho conosciuto che nonsono <strong>di</strong> questa terra; me l'ha impresso nell'anima in modo energico ilSignore. I miei rapporti <strong>di</strong> familiarità sono più col cielo che con la terra,benché non trascuri in nulla i miei doveri. In quei momenti non avevo un<strong>di</strong>rettore spirituale e non conoscevo nessuna <strong>di</strong>rezione. Pregavo ilSignore e non mi dava un <strong>di</strong>rettore. Gesù stesso è stato il mio Maestrodall'infanzia fino ad ora; mi ha condotto attraverso tutte le foreste ed ipericoli. Vedo chiaramente che soltanto Id<strong>di</strong>o poteva condurmiattraverso così gran<strong>di</strong> pericoli senza alcun danno, senza <strong>di</strong>scapito; perquesto l'anima mia è rimasta intatta ed ho vinto sempre. Da tutte le<strong>di</strong>fficoltà, che sono state inimmaginabili, uscì. Tuttavia il Signore mi<strong>di</strong>ede un <strong>di</strong>rettore spirituale, ma più tar<strong>di</strong>. Dopo quelle sofferenzel'anima è <strong>di</strong> una grande limpidezza <strong>di</strong> spirito ed in una grande vicinanzacon Dio, benché debba ancora ricordare che in quei tormenti spiritualiessa è vicina a Dio, ma è cieca. Lo sguardo della sua anima è avvolto dalletenebre, ma Dio è più vicino ad una tale anima sofferente, solo che tuttoil segreto sta proprio in questo, che essa non lo sa. Essa afferma non soloche Dio l'ha abbandonata, ma che essa è oggetto del Suo o<strong>di</strong>o. Che gravemalattia della vista dell'anima che, abbagliata dalla luce <strong>di</strong> Dio, affermache Dio è assente, mentre è così forte che la rende cieca. In seguito peròho conosciuto che Dio le è più vicino in quei momenti che in qualsiasialtra circostanza, poiché con l'aiuto normale della grazia non potrebbesuperare quelle prove. Qui opera l'onnipotenza <strong>di</strong>vina ed una grazia34
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