completa decomposizione del mio organismo, Benché io viva e lavoriancora, La morte per me non sarà una trage<strong>di</strong>a, Poiché la sento da moltotempo. Benché per la natura sia molto penoso Sentir continuamente illezzo del proprio cadavere, Non è poi così tremendo, se la luce <strong>di</strong> Dioinonda l'anima, Poiché in essa si risveglia la fede, la speranza, l'amore e ilpentimento. Tutti i giorni faccio sforzi <strong>di</strong> ogni genere, Per partecipare allavita comunitaria, E con ciò impetrare grazie per la salvezza delle anime,Riparandole coi miei sacrifici dal fuoco dell'inferno. Difatti per lasalvezza anche <strong>di</strong> una sola anima, Val la pena sacrificarsi per tutta la vita,E sopportare i più gran<strong>di</strong> sacrifici e tormenti, Vedendo qual grande gloriane riceve Dio.Signore, benché Tu spesso mi faccia conoscere i fulmini della Tuain<strong>di</strong>gnazione, tuttavia la Tua ira scompare <strong>di</strong> fronte ad un'anima che siumilia. Sebbene Tu sia grande, Signore, tuttavia Ti lasci vincere daun'anima sottomessa e profondamente umile. O umiltà, virtùpreziosissima, quanto sono poche le anime che Ti posseggono! Vedoovunque solo l'apparenza <strong>di</strong> questa virtù, ma la virtù stessa non la vedo.Annientami, Signore, ai miei propri occhi, affinché possa trovare graziaagli occhi Tuoi santi.Vigilia <strong>di</strong> Natale 1937. Dopo la santa Comunione la Madonna mi fececonoscere la preoccupazione che aveva avuto nel Suo Cuore a motivo delFiglio <strong>di</strong> Dio. Ma tale preoccupazione era stracolma <strong>di</strong> tanto profumo <strong>di</strong>rassegnazione alla volontà <strong>di</strong> Dio, che la chiamerei piuttosto delizia e nonpreoccupazione. Ho compreso in che modo la mia anima deve accettarequalunque volere <strong>di</strong> Dio. Peccato che io non sappia descrivere ciò cosìcome l'ho conosciuto. La mia anima è rimasta per tutta la giornata in unraccoglimento più profondo, dal quale niente è riuscito a strapparla, né isuoi doveri, né i rapporti avuti con persone secolari. Prima del cenonesono andata un momento in cappella per scambiare spiritualmentel'oplatek con le persone che mi amano e sono care al mio cuore, ma sonolontane. Prima <strong>di</strong> tutto mi sono immersa in una profonda preghiera edho chiesto al Signore grazie per loro e poi per ciascuna in particolare.Gesù mi ha fatto conoscere quanto ciò Gli sia gra<strong>di</strong>to ed una gioia ancorapiù grande ha riempito la mia anima, nel vedere che Id<strong>di</strong>o ama in modoparticolare coloro che noi amiamo.Entrata in refettorio, durante la lettura tutto il mio essere venne immersoin Dio. Vi<strong>di</strong> interiormente lo sguardo <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>retto su <strong>di</strong> noi con grandecompiacimento. Rimasi a tu per tu col Padre Celeste. In quel momentoconobbi più a fondo le Tre Persone <strong>di</strong>vine che contempleremo per tuttal'eternità, e dopo milioni <strong>di</strong> anni ci renderemo conto <strong>di</strong> aver appenainiziato la nostra contemplazione. Oh, quanto è grande la Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Dio, che ammette l'uomo ad una così grande partecipazione alla Sua351<strong>di</strong>vina felicità, ma nello stesso tempo che gran dolore trafigge il miocuore per il fatto che molte anime <strong>di</strong>sprezzano questa felicità! Quandocominciammo a scambiarci l'oplatek, regnò un sincero, reciproco affetto.La Madre Superiora mi fece gli auguri con queste parole: « Sorella, leopere <strong>di</strong> Dio vanno adagio, perciò non abbia fretta ». In genere tutte lesuore con grande affetto mi augurarono sinceramente quello chedesideravo maggiormente. M'accorsi che quesri auguri provenivanoveramente dal cuore, ad eccezione <strong>di</strong> una suora che, sotto i suoi auguri,nascondeva la malignità. La cosa però non mi fece soffrire molto, poichéavevo l'anima inebriata <strong>di</strong> Dio, ma m'illuminò sul perché Id<strong>di</strong>o sicomunicasse così poco a quell'anima e conobbi che essa cercava semprese stessa, perfino nelle cose sante. Oh, quanto è buono il Signore, che nonmi permette <strong>di</strong> andare fuori strada e so che mi custo<strong>di</strong>rà gelosamente,ma solo fino a quando resterò piccola, poiché a Lui, Sovrano eccelso,piace intrattenersi coi piccoli, mentre i gran<strong>di</strong> li osserva da lontano e licontrasta. Sebbene desiderassi vegliare un po' prima della Messa <strong>di</strong>Mezzanotte, non mi fu possibile, poiché m'addormentai subito ancheperché mi sentivo molto debole. Però quando suonarono per la Messa <strong>di</strong>Mezzanotte, mi alzai imme<strong>di</strong>atamente, sebbene mi vestissi con moltafatica, poiché ogni momento mi sentivo svenire.Quando giunsi alla Messa <strong>di</strong> Mezzanotte, subito fin dall'inizio m'immersitutta in un profondo raccoglimento, nel quale vi<strong>di</strong> la Capanna <strong>di</strong>Betlemme inondata da tanta luce. La Vergine SS.ma avvolgeva neipannolini Gesù, tutta assorta in un grande amore. San Giuseppe invecedormiva ancora. Solo quando la Madonna depose Gesù nella mangiatoia,la luce <strong>di</strong>vina svegliò Giuseppe che si unì a lei nella preghiera. Dopo unpo' rimasi io sola col piccolo Gesù, che allungò le Sue manine verso <strong>di</strong> meed io compresi che Lo dovevo prendere in braccio. Gesù appoggiò la Suatestina sul mio cuore e con uno sguardo profondo mi fece comprendereche stava bene accanto al mio cuore. In quel momento Gesù scomparve esuonò il campanello per la santa Comunione. La mia anima non riuscivaa reggersi dalla gioia. Verso la fine della santa Messa però mi sentii cosìdebole, che dovetti uscire dalla cappella e andare nella mia cella. Non fuipiù in grado <strong>di</strong> partecipare al tè con la comunità. Ma la mia gioia fugrande per tutta la durata delle feste, poiché la mia anima rimase unita alSignore senza interruzione. Conobbi che ogni anima vorrebbe leconsolazioni <strong>di</strong>vine, ma non rinuncia per nessun motivo alle consolazioniumane, e purtroppo le due cose non sono assolutamente conciliabili fra<strong>di</strong> loro. Durante questo periodo festivo ho avvertito che alcune animepregavano per me. Sono felice che ci sia fin d'ora su questa terra una taleunione e conoscenza spirituale. O mio Gesù, sia gloria a Te per ogni cosa.Nelle più gravi tribolazioni dell'anima sono sempre sola. Ma non sola,perché sono con Te, o Gesù, però qui parlo <strong>di</strong> persone umane. Nessunacreatura umana comprende il mio cuore, ma ora non mi meraviglio più352
<strong>di</strong> questo, mentre in passato me ne meravigliavo, quando le mieintenzioni venivano condannate e male interpretate; ora non me nemeraviglio affatto. Gli uomini non sanno scorgere l'anima, essi vedono ilcorpo e secondo questo corpo giu<strong>di</strong>cano. Ma per quanto è <strong>di</strong>stante laterra dal cielo, così sono <strong>di</strong>stanti i pensieri <strong>di</strong> Dio dai nostri pensieri. Iostessa ho sperimentato che abbastanza spesso avviene che... Il Signore miha detto: «Non deve interessarti per niente come si comportanogli altri; tu comportati come ti or<strong>di</strong>no Io. Devi essere una Miacopia vivente tramite l'amore e la Misericor<strong>di</strong>a». Risposi: « Ma,Signore, abusano spesso della mia bontà ». «Non importa, figlia Mia,non te ne curare, tu sii sempre misericor<strong>di</strong>osa con tutti especialmente con i peccatori».«Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a Menella santa Comunione! Attendo le anime ed esse sonoin<strong>di</strong>fferenti per Me. Le amo con tanta tenerezza e sincerità edesse non si fidano <strong>di</strong> Me. Voglio colmarle <strong>di</strong> grazie, ma essenon vogliono riceverle. Trattano con Me come con una cosainerte eppure ho un cuore pieno d'amore e <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a.Affinché tu possa conoscere almeno un po' il Mio dolore, pensaalla più tenera delle madri, che ama molto i suoi figli, ma i figli<strong>di</strong>sprezzano l'amore della madre. Immagina il suo dolore,nessuno riuscirà a consolarla. Questa è un'immagine ed unapallida somiglianza del Mio amore. Scrivi, parla della MiaMisericor<strong>di</strong>a. Dì alle anime dove debbono cercare leconsolazioni cioè nel tribunale della Misericor<strong>di</strong>a, lìavvengono i più gran<strong>di</strong> miracoli che si ripetonocontinuamente. Per ottenere questo miracolo non occorre farepellegrinaggi in terre lontane né celebrare solenni ritiesteriori, ma basta mettersi con fede ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> un Miorappresentante e confessargli la propria miseria ed il miracolodella Divina Misericor<strong>di</strong>a si manifesterà in tutta la suapienezza. Anche se un'anima fosse in decomposizione come uncadavere ed umanamente non ci fosse alcuna possibilità <strong>di</strong>risurrezione e tutto fosse perduto, non sarebbe così per Dio:un miracolo della Divina Misericor<strong>di</strong>a risusciterà quest'animain tutta la sua pienezza. Infelici coloro che non approfittano <strong>di</strong>questo miracolo della Divina Misericor<strong>di</strong>a! Lo invochereteinvano, quando sarà troppo tar<strong>di</strong>!».G.M.G. ANNO 1938 - PRIMO GENNAIO Salve, anno nuovo, in cui lamia perfezione verrà rifinita. Ti ringrazio in anticipo, Signore, per tuttoquello che mi manderà la Tua benevolenza. Ti ringrazio per il calice dellesofferenze, dal quale berrò ogni giorno. Non ridurre la sua amarezza,353Signore, ma rafforza le mie labbra, affinché assaporando l'amarezza iosappia sorridere per amor Tuo, o mio Maestro. Ti ringrazio per tutte leconsolazioni e le grazie che non sono in grado <strong>di</strong> enumerare, che ognigiorno scendono su <strong>di</strong> me silenziose ed invisibili, come la rugiada delmattino, in modo che nessun occhio <strong>di</strong> qualche creatura curiosa possascorgerle, ma che conosciamo soltanto Tu e io, o Signore. Per tuttoquesto Ti ringrazio fin d'ora, poiché nel momento in cui mi porgerai ilcalice, forse il mio cuore non sarà in grado <strong>di</strong> ringraziarTi. Ecco che oggicon proposito d'amore mi sottometto completamente alla Tua santavolontà, o Signore, ed ai Tuoi giustissimi decreti, che per me sono semprei più benevoli e pieni <strong>di</strong> Misericor<strong>di</strong>a, benché talvolta non li comprenda enon riesca a penetrarli fin nel profondo. O mio Maestro, ecco affido a Tecompletamente il timone della mia anima, guidala Tu stesso secondo ilTuo <strong>di</strong>vino compiacimento. Mi chiudo nel Tuo cuore compassionevole,che è un mare <strong>di</strong> insondabile Misericor<strong>di</strong>a.Termino l'anno vecchio con la sofferenza ed incomincio l'anno nuovopure con la sofferenza. Due giorni prima <strong>di</strong> capodanno ho dovutomettermi a letto; mi sentivo molto male, una forte tosse mi avevaindebolito ed inoltre continui dolori intestinall e nausee mi avevanoesaurita molto. Siccome non potevo andare alle comuni pratichereligiose, mi sono unita spiritualmente a tutta la comunità. Quando leconsorelle si alzarono alle un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> notte, per vegliare e salutare l'annonuovo, io dal crepuscolo fino alla mezzanotte continuai a torcermi fra idolori. Unii la mia sofferenza alle preghiere delle suore che vegliavano incappella in riparazione delle offese fatte a Dio dai peccatori. Quandosuonò la mezzanotte, la mia anima s’immerse in un raccoglimento piùprofondo ed udìi nell'anima una voce: «Non aver paura, bambinaMia, non sei sola, combatti con coraggio, poiché il Mio braccioti sostiene. Combatti per la salvezza delle anime, esortandolealla fiducia nella <strong>di</strong>vina Misericor<strong>di</strong>a, poiché questo è il tuocompito nella vita presente ed in quella futura». Dopo questeparole ebbi una comprensione più profonda della <strong>di</strong>vina Misericor<strong>di</strong>a.Sarà dannata solo quell'anima che lo vorrà essa stessa, Id<strong>di</strong>o noncondanna nessuno alla dannazione. Oggi è la festa <strong>di</strong> capodanno. Lamattina mi sono sentita così male, che sono andata appena nella cellavicina per la santa Comunione. Non ho potuto andare alla santa Messa,mi sentivo mancare e per la stessa ragione ho fatto il ringraziamento aletto. Avevo tanto desiderato andare alla santa Messa e poi a confessarmida Padre Andrasz, ma mi sentivo così male che non ho potuto andare néalla santa Messa né a confessarmi. Per questo motivo la mia anima haavuto un grande <strong>di</strong>spiacere. Dopo colazione venne da me la suorainfermiera a chiedermi: “Sorella, perché non è andata alla santaMessa?». Risposi che non avevo potuto andarci. Scosse la testa con aria<strong>di</strong> <strong>di</strong>sapprovazione e <strong>di</strong>sse: «Una festa così grande e lei non va a Messa!»,354
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