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LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA Diario di Santa Sr ...

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itornato il vecchio dubbio, che un'anima così misera come la mia, nonpoteva realizzare il compito, che il Signore esigeva. Mentre io rimuginavosu questo dubbio, il sacerdote che ci pre<strong>di</strong>cava gli esercIzi, interruppel'argomento e <strong>di</strong>sse proprio quello che riguardava il mio dubbio, cioè cheDio sceglie in prevalenza come strumenti, per realizzare le Sue opere piùgran<strong>di</strong>, le anime più deboli e più semplici. « E questa è una veritàincontestabile; guar<strong>di</strong>amo infatti chi ha scelto per apostoli oppureesaminiamo la storia della Chiesa, e vedremo che gran<strong>di</strong> opere hannocompiuto anime che erano le meno adatte a ciò, perché proprio in questole opere <strong>di</strong> Dio si rivelano come tali». Quando il dubbio mi scomparvecompletamente, il sacerdote ritornò sul tema dell'umiltà. Gesù, come alsolito durante ogni pre<strong>di</strong>ca, stava sull'altare e non mi <strong>di</strong>sse nulla, ma colSuo sguardo penetrò amabilmente la mia povera anima, che non ebbepiù alcuna scusa. Gesù, vita mia, sento bene che mi stai cambiando in Te,nel segreto dell'anima, dove i sensi scorgono ben poco. O mio Salvatore,nascon<strong>di</strong>mi tutta nel profondo del Tuo Cuore e <strong>di</strong>fen<strong>di</strong>mi coi Tuoi raggida tutto ciò che m'allontana da Te. Ti prego, Gesù, fa' che questi dueraggi, che sono usciti dal Tuo misericor<strong>di</strong>osissimo Cuore, rafforzinocontinuamente la mia amma.AL MOMENTO DEL<strong>LA</strong> CONFESSIONE. Il confessore mi domandòse in quel momento c'era Gesù e se Lo vedevo. « Sì, c'è e Lo vedo ». Mior<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> chiedere informazioni su certe persone. Gesù non mi risposenulla, ma guardò verso <strong>di</strong> lui. Però, finita la confessione, mentre facevo lapenitenza, Gesù mi <strong>di</strong>sse queste parole: «Va' e confortalo da parteMia » Pur non comprendendo il significato <strong>di</strong> queste parole, ripeteiimme<strong>di</strong>atamente ciò che Gesù mi aveva or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> <strong>di</strong>re. Per tutto ilperiodo degli esercizi, fui continuamente in contatto con Gesù e trattaicon Lui intimamente con tutta la forza del mio cuore. Il giorno dellarinnovazione dei voti. All'inizio della santa Messa vi<strong>di</strong> come al solitoGesù che ci bene<strong>di</strong>sse ed entrò nel Tabernacolo. Ad un tratto vi<strong>di</strong> laMadonna con una veste bianca, un manto azzurro e col capo scoperto,che dall'altare venne verso <strong>di</strong> me, mi toccò con le Sue mani, mi copri colSuo manto e mi <strong>di</strong>sse: « Offri questi voti per la Polonia. Prega peressa ». 15.VIII.35.La sera dello stesso giorno sentii nell'anima una grande nostalgia <strong>di</strong> Dio.In questo momento non Lo vedo con gli occhi del corpo, come nelpassato, ma Lo sento e non comprendo. Ciò mi procura una nostalgia eduna pena indescrivibile. Muoio dal desiderio <strong>di</strong> possederLo, perimmergermi in Lui per l'eternità. il mio spirito tende verso <strong>di</strong> Lui contutte le forze; non c'è nulla al mondo che possa consolarmi. O amoreeterno, ora comprendo in quali stretti rapporti <strong>di</strong> intimità era il miocuore con Te. Infatti che cosa mai potrà sod<strong>di</strong>sfarmi in cielo o in terra125all'infuori <strong>di</strong> Te, o mio Dio, in Te è annegata la mia anima. Quando unasera guardai il cielo dalla mia cella e vi<strong>di</strong> un firmamento stupendo,<strong>di</strong>sseminato <strong>di</strong> stelle e la luna, ad un tratto entrò nella mia anima unainconcepibile fiamma d'amore verso il mio Creatore. Non riuscendo asopportare la nostalgia che era aumentata nella mia anima per Lui, cad<strong>di</strong>con la faccia a terra umiliandomi nella polvere. Lo adorai per tutte le Suecreature, e quando il mio cuore non riuscì a sopportare quello cheavveniva in lui, scoppiai in un pianto <strong>di</strong>rotto. Allora il mio AngeloCustode mi toccò e mi <strong>di</strong>sse queste parole: « Il Signore mi or<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>di</strong>rtiche ti alzi da terra ». Lo feci imme<strong>di</strong>atamente, ma la mia anima nonvenne consolata. La nostalgia <strong>di</strong> Dio mi prese ancora <strong>di</strong> più. Un giorno incui ero all'adorazione ed il mio spinto era quasi in agonia per la nostalgia<strong>di</strong> Lui e non riuscivo a trattenere le lacrime, all'improvviso vi<strong>di</strong> unospirito che era <strong>di</strong> una grande bellezza, che mi <strong>di</strong>sse queste parole: « Nonpiangere, <strong>di</strong>ce il Signore ». Dopo un attimo domandai: « Tu chi sei?». Edegli mi rispose: « Sono uno dei sette spiriti che stanno giorno e nottedavanti al trono <strong>di</strong> Dio e L'adorano senza posa ». Tuttavia quello spiritonon alleviò la mia nostalgia, ma suscitò in me una maggior nostalgia <strong>di</strong>Dio. Quello spirito non mi lascia un istante, mi segue ovunque. Il giornodopo, durante la S. Messa, prima dell'elevazione, quello spinto cominciòa cantare queste parole: « Santo, Santo, Santo ». La sua voce era come seequivalesse a migliaia <strong>di</strong> voci, impossibile descriverla. Ad un tratto il miospirito venne unito a Dio; in un attimo vi<strong>di</strong> l'inconcepibile grandezza esantità <strong>di</strong> Dio e nello stesso tempo conobbi la nullità che io sono in mestessa. Conobbi in maniera più evidente <strong>di</strong> qualsiasi altra volta le TrePersone Divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Tuttavia la loroessenza è una, come pure l'uguaglianza e la maestà. La mia anima è inrapporti <strong>di</strong> intimità con le Tre Persone, ma non riesco ad esprimere ciò aparole, però l'anima lo comprende bene. Chiunque è unito con una <strong>di</strong>queste tre Persone, per ciò stesso è unito con tutta la Santissima Trinità,poiché la loro unità è in<strong>di</strong>visibile. Questa visione, cioè questa conoscenzami riempì l'anima <strong>di</strong> una felicità inimmaginabile, per il fatto che Dio ècosì grande. Quello che ho descritto qui non l'ho visto con gli occhi, comein passato, ma in una visione interiore, in modo puramente spirituale e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>pendente dai sensi. Questo durò fino alla fine della S. Messa. Oraquesto mi capita spesso e non solo in cappella, ma anche durante illavoro e quando meno me l'aspetto. Quando il nostro confessore partì ioin quel periodo mi confessai dall'arcivescovo. Quando gli svelai la miaanima, ottenni questa risposta: « Figlia mia, armati <strong>di</strong> tanta pazienza. Sequeste cose vengono da Dio, prima o poi raggiungeranno il loro risultatoe ti <strong>di</strong>co <strong>di</strong> stare assolutamente tranquilla. Io, figlia mia, ti comprendobene in queste cose. Ma ora per quanto concerne l'abbandono dellaCongregazione e l'idea <strong>di</strong> un'altra, a questo proprio non devi nemmenopensarci, poiché sarebbe una grave tentazione interiore ». Finita la126

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