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siciliana

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da definirsi vir inquisitor et sapientiae amador (Horst 1996:166) - e la modernità<br />

della sua metodologia scientifica 8 influenzò non poco anche<br />

l’immaginario ed i contenuti delle liriche vertenti sulla fenomenologia<br />

amorosa, tutte dettate dalla conoscenza e dalla ricerca di verità. C’è chi<br />

sostiene che egli incoraggiò e finanziò le attività artistiche ed intellettuali<br />

non soltanto per l’amore personale verso la conoscenza, ma anche<br />

perché era profondamente consapevole dell’importanza politica, oltre<br />

che intellettuale e morale, del problema della cultura:<br />

Nessuno ebbe certo tra i sovrani del suo secolo, coscienza pari<br />

alla sua della forza, della fecondità e della universalità del sapere.<br />

Nell’inviare ai dottori e agli scolari dello Studio di Bologna le prime<br />

traduzioni latine dei trattati aristotelici, egli scrive di ritenere necessari<br />

al fastigio del suo trono, oltre alle leggi e alle armi, anche i sussidi della<br />

scienza volti contro i pericoli della oscura ignoranza e della sfrenata lascivia,<br />

onde si snervano le forze e si corrompe il potere stesso della<br />

giustizia (de Stefano 1978:231).<br />

Mentre il fiorire di studi ed attività culturali nel Regno federiciano<br />

può esser tranquillamente interpretato più come un riflesso del<br />

personale interesse dell’Imperatore in questi campi che per un freddo<br />

calcolo politico, la fondazione della nuova Università di Napoli nel<br />

1224 ed il riconoscimento ufficiale della prestigiosa Scuola medica di<br />

Salerno pochi anni più tardi, senza dubbio fanno pensare a decisioni<br />

imperiali nelle quali le considerazioni politiche giocano un ruolo importante<br />

(Abulafia 1998:235). D’altronde l’ordine di Federico in virtù<br />

del quale nessun medico del regno poteva praticare senza una laurea<br />

conseguita presso la Scuola rafforzava ulteriormente il suo controllo<br />

sull’istruzione. La fondazione dell’Università di Napoli conteneva in<br />

sé l’intenzione di rivaleggiare, se non di sorpassare, con l’ Università<br />

di Bologna, la fonte dalla quale l’acerrimo nemico di Federico, il Papato,<br />

attingeva il suo brain trust in giurisprudenza ed in altri campi del<br />

sapere. Lo stupor mundi reclutava i funzionari che formavano la sua<br />

burocrazia imperiale dalle fila degli studenti di giurisprudenza<br />

dell’Università di Napoli. Nel costituire il suo apparato burocratico<br />

con funzionari che venivano da studi legali piuttosto che con membri<br />

8 L’imperatore è stato visto come il predecessore di Alberto Magno e Ruggero Bacone<br />

(Guerrieri-Crocetti 1977:5).<br />

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