You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
CAPITOLO VII<br />
LA METRICA<br />
Le strutture metriche e le figure retoriche della poesia <strong>siciliana</strong> hanno<br />
indubbiamente condizionato l’intera tradizione lirica italiana, che trova<br />
in esse il loro modello originario. Esse si rifanno a quelle della poesia<br />
trobadorica, però selezionandole rigorosamente in modo da escludere<br />
le forme legate alla lotta politica (come il sirventese) o più ispirate<br />
alla cronaca. D’altronde, come abbiamo visto addietro, il regime imperiale<br />
non concedeva quel clima di libertà e di contraddizioni politiche<br />
da cui poteva nascere la poesia politica in Provenza o nell’Italia del<br />
Nord e del centro.<br />
La poesia dei Siciliani è quindi una riedizione non passiva, ma<br />
ricca di elementi originali, della poesia dei Provenzali in altra lingua,<br />
ma non in altra metrica, almeno nei tratti fondamentali: a parte le differenze<br />
di notazione della misura del verso, i repertori metrici dei Siciliani<br />
e degli Stilnovisti (Antonelli 1984:) sono fondamentalmente uguali<br />
a quelli dei Provenzali. Dal punto di vista della versificazione i Siciliani<br />
riprendono i moduli trobadorici, arricchendoli per certi aspetti,<br />
per altri semplificandoli.<br />
Mentre i trovatori utilizzavano un genere metrico polifunzionale,<br />
organizzato in unità strofiche, in pratica identico, pur nella sua infinita<br />
variabilità, per ogni genere poetico (dalla canzone d’amore al sirventese,<br />
alla pastorella, all’alba, alla tenzone), nei Siciliani questo genere<br />
metrico si identifica già, inaugurando una tradizione che, teorizzata<br />
da Dante nel De Vulgari Eloquentia, resterà costante nella storia della lirica<br />
italiana, con il genere poetico alto della canzone (Di Girolamo Siciliani<br />
1994:302). Parallelamente a questa sovrapposizione tra genere metrico<br />
e genere poetico, viene coltivato un genere metrico a forma fissa,<br />
il sonetto (i trovatori non conoscevano invece nessuna forma fissa)<br />
(Fiorino 1969:111).<br />
In generale la stanza di canzone <strong>siciliana</strong> accentua la partizione<br />
interna rispetto all’articolazione della cobla occitanica. La formula più<br />
frequente presenta la fronte bipartita in due piedi e la sirma bipartita<br />
in due volte, senza la concatenatio della diesis (usata per la prima volta<br />
95