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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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INTRODUZIONE<br />

Quella raccontata in questo libro è la storia di una controversia giudiziaria,<br />

ma è anche, indirettamente, la storia di un uomo, più precisamente di un<br />

notaio, o forse addirittura di un esperto di diritto. Egli visse nella seconda metà<br />

del Quattrocento nella Val Seriana superiore, probabilmente nel Comune<br />

di Onore. Questo notaio, del quale purtroppo non conosciamo neppure il nome,<br />

decise di mettere insieme tutti gli atti e i documenti relativi a una lite che<br />

negli anni ’60 di quel secolo aveva opposto la comunità di Onore alla parentela<br />

dei da Fino, che, come vedremo, viveva in gran parte sul territorio di<br />

Onore. È bene specificare subito, infatti, che la località di Fino non era allora<br />

un Comune a sé stante, ma era una contrada del Comune di Onore.<br />

Il compito che l’anonimo notaio si era assunto non era affatto agevole.<br />

Gli atti in questione erano stati emanati da diverse autorità dello Stato di Venezia:<br />

dal Vicario della Val Seriana superiore, dal Podestà e dal Capitano di Bergamo,<br />

dai diversi Consigli veneziani, dalle magistrature d’appello della capitale,<br />

in particolare dagli Avogadori del Comune e dagli Auditori nuovi. I<br />

documenti erano quindi dispersi per le cancellerie dei diversi uffici, tra Clusone,<br />

sede del Vicario di valle, Bergamo e Venezia. Il Comune di Onore possedeva<br />

certamente le copie di alcune di queste scritture, ma il nostro notaio voleva<br />

preparare un dossier completo, affinchè in futuro il Comune fosse sempre<br />

pronto a rispondere a ogni eventuale contestazione, e fosse in grado di<br />

esibire prontamente le carte che attestavano le sue ragioni.<br />

Il grande impegno dedicato dall’anonimo professionista a quella che, evidentemente,<br />

considerava una vera e propria missione, è stato in un certo senso<br />

ricompensato. Il risultato del suo faticoso lavoro, infatti, è giunto fino a<br />

noi. Il registro nel quale egli ha raccolto i documenti relativi alla lite è stato conservato<br />

per secoli nell’archivio del Comune di Onore, pronto per essere rispolverato<br />

all’occorrenza. Oggi esso si trova nell’Archivio storico del Comune<br />

di Songavazzo. Nei secoli del medioevo e dell’età moderna Songavazzo<br />

era una contrada del Comune di Onore. Solo alla fine del Settecento la località<br />

avviò le pratiche per costituirsi in Comune autonomo. Oltre ai boschi e<br />

agli altri beni comunali, Onore e Songavazzo si spartirono a quanto sembra anche<br />

l’archivio, perché in effetti si trattava della memoria storica di entrambe<br />

le contrade. Songavazzo conserva ancora oggi materiale di grande interesse;<br />

il manoscritto di cui ci occuperemo, databile appunto alla seconda metà del<br />

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