19.05.2013 Views

Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

meno in alcune occasioni, all’assemblea locale. Nell’agosto del 1478, per<br />

esempio, si riunì a Castione un Consiglio comunale che presentava questa<br />

composizione: «Nel pubblico e generale Consiglio dei cittadini da Fino abitanti<br />

a Castione e degli uomini del Comune di Castione» 50 . Anche in questo caso<br />

si trattava della nomina del rettore della chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro<br />

di Castione, e anche in questo caso i da Fino erano presenti come componente<br />

a sé, non confusi tra i membri della comunità.<br />

È plausibile che la discriminante per la presenza della parentela non fosse<br />

tanto il tipo di riunione - di Comune o di contrada -, quanto gli argomenti<br />

che venivano discussi. È estremamente improbabile che i da Fino fossero<br />

chiamati a prendere parte ai Consigli che dovevano regolare l’utilizzo dei beni<br />

comunali, definire i termini della loro locazione a privati e del loro sfruttamento<br />

economico, assegnare gli appalti dei dazi e le licenze delle taverne pubbliche,<br />

stabilire l’imposizione di nuovi tributi o una diversa distribuzione di<br />

quelli già esistenti. La parentela era cioè probabilmente esclusa dalle assemblee<br />

convocate per dibattere temi delicati, che toccavano nel profondo i fragili<br />

equilibri interni alla comunità. Del resto non dobbiamo dimenticare che i<br />

da Fino che vivevano a Onore erano davvero tanti, circa 20 famiglie, anche non<br />

considerando quelli residenti a Fino. La loro consistenza numerica rappresentava<br />

di per sé un pericolo, perché all’interno delle riunioni consiliari garantiva<br />

loro un peso notevole, e magari la capacità, in certi momenti, di determinare<br />

l’esito delle votazioni a maggioranza. Una distinzione sulla base degli argomenti<br />

discussi spiegherebbe perché, a quanto sembra, i da Fino partecipassero<br />

soprattutto ai Consigli di contrada. In quelle occasioni non si trattavano<br />

questioni particolarmente problematiche, come la gestione dei beni comunali<br />

e la fiscalità comunale, che erano demandate al Consiglio del Comune.<br />

C’era però ancora un altro modo di presenziare alle assemblee, ed era in<br />

qualità di semplici testimoni. Come vedremo meglio in seguito, questa era la<br />

forma nella quale i da Fino in particolare, ma anche gli altri cittadini residenti<br />

in valle, partecipavano ai Consigli della Val Seriana superiore. Tutti i Comuni<br />

mandavano al Consiglio i propri delegati. I cittadini non appartenevano alle<br />

comunità, e dunque non avevano diritto ad alcuna rappresentanza nell’assemblea<br />

di circoscrizione. Attraverso la loro influenza, le loro relazioni con le élites<br />

locali - dalle quali per lo più provenivano i delegati dei Comuni -, a volte<br />

la loro conoscenza personale del notaio addetto alla registrazione delle riunioni,<br />

alcuni di essi riuscivano a farsi ammettere tra i testimoni, la cui funzione era<br />

quella di dare validità legale al verbale dell’assemblea. I testimoni ovviamen-<br />

55

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!