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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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PREFAZIONE<br />

Un piccolo dossier documentario raccolto da un anonimo notaio nella seconda<br />

metà del Quattrocento - probabilmente allo scopo di sostenere le ragioni<br />

del comune di Onore durante una vertenza con la parentela dei da Fino - ha<br />

permesso ad <strong>Alma</strong> <strong>Poloni</strong> di aprire uno squarcio su quello che solo in apparenza<br />

è un microcosmo di vita politica e sociale. In realtà, proprio l’andamento<br />

della lite, capace di intersecare tutti i diversi piani su cui gli attori potevano<br />

condurre il contenzioso giudiziario (quello locale, quello di valle, quello cittadino,<br />

quello delle magistrature centrali e periferiche della Serenissima) consente<br />

all’Autrice di portare un contributo importante alla conoscenza della costituzione<br />

materiale dello “Stado de Terraferma” veneziano, dei suoi assetti di<br />

potere, perfino delle diverse culture politiche che vi si fronteggiavano.<br />

Attraverso una serie di sequenze dal campo sempre più ristretto - dapprima<br />

il più ampio contesto politico e istituzionale della Terraferma veneziana<br />

alla fine del medioevo, poi i criteri seguiti dalla Serenissima per suddividere i<br />

carichi fiscali fra le diverse terre del dominio, quindi le modalità di ripartizione<br />

adottate dalle valli bergamasche, da ultimo le vicende della parentela dei da<br />

Fino - il lettore viene progressivamente calato nella vita di una piccola comunità<br />

della Val Seriana, ripetutamente percorsa fra gli anni Trenta e Sessanta<br />

del Quattrocento da forti tensioni sociali.<br />

Che cosa interrompe la pacifica convivenza degli abitanti del comune di<br />

Onore con la parentela dei da Fino, da tempo immemorabile radicata in loco ma<br />

orgogliosamente estranea alla comunità in virtù di un antico privilegio di cittadinanza?<br />

La ricerca delle cause induce l’Autrice ad un’analisi sottile, che se<br />

per un verso valorizza le ragioni - essenzialmente fiscali - immediatamente<br />

suggerite dalla fonte, per un altro non ne rimane prigioniera, ma esplora con successo<br />

anche altre ipotesi, che investono più direttamente la costruzione degli<br />

spazi comunitari, delle gerarchie sociali e dei progetti concorrenti messi in<br />

campo dai diversi attori coinvolti.<br />

Quello scoperchiato dalla vertenza per il pagamento dei dazi in seno alla<br />

comunità di Onore si configura infatti come una sorta di vaso di Pandora, dal<br />

quale emerge un ben più profondo motivo di dissidio, alimentato da due opposte<br />

concezioni della convivenza politica. Da un lato erano dunque le spinte in<br />

senso comunitario che attraversavano la Montagna lombarda del Quattrocento<br />

e che indussero anche i vicini di Onore a circoscrivere più rigidamente i<br />

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