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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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- ma a suo modo avvincente - storia della lite tra Onore e i da Fino. Per ora è<br />

sufficiente anticipare che l’oggetto della lite erano i dazi, cioè le imposte indirette<br />

che si pagavano sugli scambi commerciali e sulle compravendite, all’ingrosso<br />

o al dettaglio, di qualsiasi bene. I da Fino erano nella seconda metà<br />

del Quattrocento una casata sul viale del tramonto, ma avevano alle spalle un<br />

passato di una certa grandezza, che aveva lasciato loro in eredità, tra l’altro, il<br />

diritto di cittadinanza. Gli uomini della parentela insomma, pur allontanandosi<br />

raramente dalla Val Seriana superiore, erano a tutti gli effetti cittadini di<br />

Bergamo. Il vocabolario dell’epoca aveva un’espressione precisa per indicare<br />

questa categoria di cittadini: erano i cives extra civitatem, i «cittadini fuori<br />

dalla città». Tale condizione, che nel XV secolo manteneva ancora un certo<br />

prestigio, dava ai da Fino tutta una serie di privilegi ed esenzioni fiscali,<br />

che essi come vedremo cercavano di estendere, piuttosto impropriamente, anche<br />

alla materia dei dazi.<br />

Dietro la questione dei dazi c’erano però questioni molto più complesse.<br />

Vivevano insieme su uno stesso territorio, quello appunto del Comune di Onore,<br />

due gruppi che godevano di un diverso status giuridico, che erano sottoposti<br />

a un diverso regime fiscale, che avevano idee molto diverse su quali dovessero<br />

essere le regole della convivenza: da una parte i «vicini» - così le fonti dell’epoca<br />

indicavano i membri delle comunità - di Onore, dall’altra i da Fino. La<br />

situazione non poteva che sollevare una quantità di problemi, e dar luogo a<br />

un’infinità di scaramucce, dispetti, tensioni o veri e propri conflitti.<br />

Il nostro racconto comincerà con uno sguardo dall’alto, che tenterà di ricostruire<br />

qual era il contesto giuridico della controversia, cioè com’era articolato<br />

il sistema fiscale dello Stato di Venezia - visto che, come si è detto, il nodo<br />

del contendere erano proprio le tasse, in particolare quelle indirette -, e<br />

quali erano le leggi dello Stato che regolavano la questione dei cittadini «fuori<br />

dalla città». Il cap. I ci farà quindi strada in un mondo politico che funzionava<br />

in modo piuttosto diverso da uno Stato contemporaneo. Nei capitoli successivi<br />

ridurremo sempre più l’inquadratura, per avere una visione via via più<br />

ravvicinata della vicenda che ci interessa, la lite certamente, ma più in generale<br />

i rapporti tra i da Fino e i «vicini» di Onore. Si verificherà però, come<br />

vedremo, uno strano effetto ottico. Più guarderemo le cose da vicino più la<br />

visione, invece di farsi nitida e precisa, diventerà mossa e disturbata. Quando<br />

infatti si passa da una trattazione generale al tentativo di capire come funzionavano<br />

davvero i rapporti umani in un contesto locale pure ristretto, come<br />

quello di Onore e della Val Seriana superiore, tutto diventa più complicato e me-<br />

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