La domus dei da Fino in Piazza dell’Olmo a Fino del Monte. Visibile sopra il portono una vecchia insegna che segnala la presenza di un’osteria. L’insegna è probabilmente del primo Novecento o della fine dell’Ottocento, ma è plausibile che la taverna dei da Fino si trovasse nella stessa posizione anche nel XV-XVI secolo. 77
sa quantità di risorse. La scarsità di manodopera provocò un aumento dei salari, in città e ancor più in campagna 104 . A fronte di salari più alti, i prezzi dei beni alimentari, a causa del crollo della domanda, scesero o al più rimasero stazionari 105 . La forte crescita demografica del XIII secolo aveva portato all’occupazione di terre marginali, poco produttive, ecologicamente instabili, che richiedevano grande quantità di lavoro per essere messe a coltura: del resto, se c’era una cosa che non mancava erano proprio le braccia. I boschi, le paludi e persino i pascoli si erano fortemente ridotti per fare posto ai campi coltivati; il massiccio disboscamento era stato determinato anche dall’aumento esponenziale del fabbisogno di legname, come combustibile per le attività domestiche e artigianali ma anche come materia prima per l’edilizia, la cantieristica navale ecc 106 . Questo quadro, caratterizzato da un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, cambiò piuttosto rapidamente dagli ultimi decenni del Trecento, in seguito al tracollo demografico. Le terre meno fertili o più difficili da lavorare furono abbandonate, e questo consentì un aumento della produttività del lavoro agricolo. Le foreste e i prati si ripresero lo spazio che era stato loro tolto, e questo permise di nuovo ai contadini di integrare la loro dieta con i prodotti del bosco - specialmente le castagne, dalle quali si ricavava una farina di alto valore nutritivo -, di fare legna per scaldarsi, di nutrire le bestie che allevavano per l’autoconsumo. Molte persone appartenenti ai ceti bassi e medio-bassi si trovarono, per la prima volta da molto tempo, a superare senza difficoltà la soglia della sussistenza, e ad avere addirittura a disposizione del denaro per acquisti voluttuari. Il consumo di manufatti, in particolare di prodotti tessili, ma anche, per esempio, di stoviglie e suppellettili, aumentò infatti a cavallo tra Tre e Quattrocento, si estese a gruppi sociali che in precedenza ne erano rimasti quasi esclusi. In molte aree europee si svilupparono perciò in questi anni nuove produzioni industriali, nuovi centri manifatturieri, dislocati soprattutto nelle piccole città o nelle campagne - le cosiddette protoindustrie - destinati a servire soprattutto il mercato interno 107 . Questa cornice di relativo benessere, tuttavia, non è il contesto nel quale si svolse la lite tra i da Fino e gli uomini di Onore. Intorno alla metà del XV secolo, infatti, cominciarono a moltiplicarsi i segnali di cambiamento. Il mutamento più importante fu certamente, ancora una volta, quello demografico. La popolazione, infatti, riprese a crescere e, nella seconda metà del Quattrocento, anche a ritmi alti 108 . Il rapido aumento della pressione demografica in- 78
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F. MENANT, Les chartes de franchise
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