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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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zi di favore, dei pascoli e degli altri beni comunali, che costituivano la principale<br />

risorsa economica dei Comuni di montagna.<br />

È probabile che alla fine del Trecento e nei primi decenni del Quattrocento<br />

gli effetti negativi del ridimensionamento della posizione dei da Fino fossero<br />

almeno in parte controbilanciati dagli effetti per certi versi positivi della contrazione<br />

demografica. Ma più o meno dalla metà del Quattrocento, con la rapida<br />

espansione della parentela, il deterioramento delle sue condizioni economiche<br />

dovette risultare evidente. Era necessario correre in qualche modo ai ripari.<br />

3. I da Fino e la ripresa dei commerci<br />

Se l’accelerazione demografica pose fine al periodo caratterizzato da<br />

un’ampia disponibilità di risorse per tutti, è anche vero che essa determinò<br />

una forte ripresa degli scambi commerciali. In particolare, è ipotizzabile una<br />

forte espansione del mercato di generi alimentari, causata dalla necessità di nutrire<br />

una popolazione in continua crescita, e anche dal fatto che in molti contesti<br />

la frammentazione delle terre, determinata dalla moltiplicazione dei nuclei<br />

familiari, rese sempre più difficile per i contadini raggiungere l’autosufficienza.<br />

I da Fino, si è visto, avevano da tempo la consuetudine di tenere taverne<br />

- senza insegne pubbliche - nella località di Fino. Si è anche detto che in<br />

questa stessa località essi godevano di un’esenzione di fatto da molti dazi che,<br />

in teoria, avrebbero dovuto pagare al Comune di Onore. È molto probabile<br />

che, spinta dalla necessità di porre un freno all’impoverimento di molti suoi<br />

gruppi familiari, la parentela abbia deciso, tra gli anni ’50 e ’60 del Quattrocento,<br />

di sfruttare in maniera più intensiva i privilegi che le derivavano dalla<br />

cittadinanza e dagli accordi informali con la comunità di Onore, oltre che le relazioni<br />

che ancora conservava in tutta la valle, in tutta la bergamasca e anche<br />

in città, e abbia cominciato a dedicarsi in maniera più seria e più ampia al<br />

commercio di beni alimentari all’ingrosso e al minuto.<br />

Numerosi esponenti dei da Fino iniziarono anche a impegnarsi in un tipo<br />

di attività ampiamente praticata nel territorio bergamasco almeno dal XIII secolo,<br />

la produzione e il commercio di panni di lana 117 . L’aspetto che colpisce<br />

di più nel caso dei da Fino è la dimensione chiusa, potremmo dire familiare della<br />

produzione. Dai registri del notaio Iacobo da Fino sembra emergere una<br />

realtà nella quale tanto i committenti (o meglio il committente) quanto gli assuntori,<br />

cioè coloro che accettavano le commesse per la lavorazione della la-<br />

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