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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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CONCLUSIONI: COME È ANDATA A FINIRE<br />

Come si è detto, l’ultimo documento del registro di Songavazzo è datato<br />

30 marzo 1468. Dopo quella data, i riflettori si spengono sulla vicenda della lite<br />

tra i da Fino e i «vicini» di Onore, lasciandoci insoddisfatti a chiederci come<br />

sia andata a finire. È probabile che le due parti avessero trovato un’intesa, ma<br />

di essa non è rimasta alcuna traccia, e forse non è un caso. Ormai sappiamo che<br />

la convivenza, nella nostra Valle, era regolata anche da accordi informali e<br />

norme implicite, da abitudini e consuetudini che non sempre era necessario -<br />

e anzi a volte non era neppure consigliabile - mettere per iscritto. Nonostante<br />

questo silenzio, alcuni indizi ci aiutano a farci almeno un’idea del contenuto<br />

dei patti sui quali si fondava il nuovo equilibrio raggiunto tra i cives da Fino<br />

e gli uomini di Onore.<br />

Uno di questi indizi è costituito dalle parole del Capitano di Bergamo<br />

Giovanni da Lezze, che nel 1596, più di un secolo dopo la conclusione della<br />

nostra lite, inviò al senato veneziano una relazione sulle condizioni economiche,<br />

sociali e politiche della bergamasca 181 . Così scriveva Giovanni: «Oltre la<br />

terra di l’Onor vi è il luogo della famiglia dei d’Affin chiamato Fino, luntan da<br />

detta terra circa mezo milia in monte con case sparse. Questi al numero de<br />

452 sono cittadini originarii di Bergamo, fanno le fattioni con la città di Bergomo<br />

alla qual pagano L. 118 l’anno per il sussidio et non hanno che far con<br />

la terra de l’Onor, benchè lavorino le terre et la quarta parte di loro l’invernata<br />

va a Venetia a lavorar lana et a fachinar per la povertà. Hanno i suoi deputati<br />

et un canevaro che scode et paga alla città, non godeno privileggi de dazi né<br />

hanno voto nel Consilio Generale della Valle, né beni comunali se non un poco<br />

di pascolo in monte, né altra entrada. Hanno chiesa curata separata S.to Andrea<br />

contrada di l’Onor con entrada propria al curato de scudi 100, ma per parte<br />

sono ancora sotto la cura delle altre doi chiese di Onor». La situazione dei da<br />

Fino non pare cambiata molto dall’epoca che è stata al centro del nostro interesse,<br />

anche se la condizione economica della parentela, o almeno di una parte<br />

di essa, sembra essere ulteriormente peggiorata, spingendo molti suoi membri<br />

a emigrare a Venezia per buona parte dell’anno. Lo stesso facevano del resto<br />

molti altri abitanti della Val Seriana superiore, poiché la stentata agricoltura<br />

di questo territorio non era in grado di nutrire una popolazione sorprendentemente<br />

numerosa, che doveva perciò ricorrere al mercato - e quindi doveva avere<br />

disponibilità di denaro - per far fronte alle proprie esigenze alimentari.<br />

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