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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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I. IL QUADRO GIURIDICO FORMALE<br />

E IL NODO <strong>DE</strong>L CONTEN<strong>DE</strong>RE<br />

1. Il sistema fiscale veneziano: le imposte dirette<br />

La vicenda che narriamo in queste pagine si svolse in Val Seriana superiore,<br />

una delle tre circoscrizioni - le altre erano la Val Seriana inferiore e la Val<br />

Gandino - nelle quali la valle del Serio era divisa nella seconda metà del Quattrocento.<br />

Fin dall’età viscontea, cioè dai decenni centrali del Trecento, la Val<br />

Seriana superiore, come le altre valli bergamasche, aveva ottenuto la «separazione»<br />

dal contado di Bergamo. In linea di principio, tale privilegio conferiva<br />

a queste terre un’ampia autonomia rispetto alla città, e le sottraeva alla condizione<br />

di dipendenza politica, amministrativa e fiscale alla quale invece continuavano<br />

a essere soggette, come in piena età comunale, le cosiddette «terre aderenti»,<br />

cioè le comunità di pianura che rimanevano a pieno titolo inserite nel<br />

contado cittadino.<br />

Nella pratica, i contenuti e i significati della separazione variarono molto<br />

nel corso del tempo. Numerosi tentativi di ridurre i margini di autonomia delle<br />

valli furono compiuti alla fine dell’età viscontea, negli ultimi due decenni<br />

del Trecento, in seguito ai disordini politici e agli scontri di fazione che misero<br />

a ferro e fuoco le aree prealpine e che, in alcuni momenti, si tradussero in<br />

vere e proprie rivolte antiurbane e antiviscontee. Con Pandolfo Malatesta tuttavia,<br />

nei primi anni del Quattrocento, le comunità della montagna riconquistarono<br />

gran parte della libertà di movimento perduta. L’annessione allo Stato<br />

di Venezia, nel 1428, non segnò da questo punto di vista un significativo cambiamento:<br />

le autorità veneziane, per garantirsi la fedeltà di queste terre di difficile<br />

controllo, preferirono mantenere lo status quo e riconfermare molti dei<br />

diritti e dei privilegi che i «valleriani», come venivano abitualmente chiamati<br />

gli abitanti delle valli, ritenevano ormai irrinunciabili.<br />

Anche in età veneziana, comunque, la condizione delle valli fu tutt’altro<br />

che omogenea o immutabile. I rapporti con Bergamo - che continuava a considerare<br />

queste terre come aree di sua naturale pertinenza, e al momento della<br />

dedizione a Venezia aveva chiesto, senza tuttavia ottenerlo, il loro reintegro<br />

nel suo contado - furono caratterizzati da un continuo tira e molla, nel corso del<br />

quale la città, con o senza la copertura della Dominante - Venezia - riuscì in molti<br />

casi a recuperare un po’ di terreno. Tornando alla Val Seriana superiore, bi-<br />

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