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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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to di generi alimentari, e dunque erano essi a pagare le somme più alte per i dazi<br />

sulla carne, sul formaggio, sul vino. Ne dobbiamo dedurre che gran parte delle<br />

imposte pagate sulla compravendita di cibo e bevande tornava in possesso<br />

della casata, che provvedeva poi a ripartire il ricavato tra tutti i fuochi dei da<br />

Fino, residenti a Fino, Onore, Castione, Rovetta, Clusone.<br />

L’accordo, alla fine, non era stato tanto svantaggioso per i da Fino, anche<br />

se avevano dovuto accettare che la loro aspirazione a farsi comunità autonoma<br />

su base parentale non ricevesse alcun riconoscimento pubblico e ufficiale,<br />

né dal Comune di Onore né dalle autorità veneziane. Certo non possiamo<br />

sapere se si trattasse di un’intesa a scadenza, se cioè fosse previsto che gli appaltatori<br />

dei dazi dei da Fino dovessero essere da Fino o uomini di loro fiducia<br />

solo per qualche tempo, o magari addirittura solo in questa occasione. Inutilmente<br />

cercheremmo indicazioni in proposito nei documenti scritti, perché non<br />

era lì, come si è visto, che queste faccende venivano regolate. Rimaneva tutto<br />

piuttosto in sospeso, indeterminato, ma questo faceva parte del gioco. Gli accordi<br />

non venivano certo conclusi una volta per tutte, ma la contrattazione<br />

era continua, quotidiana, infinita. Ogni giorno una delle due parti cercava di<br />

prendersi un po’ più di spazio, di forzare un po’, ma solo un po’, i termini<br />

dell’intesa, di mettere appena un piede oltre i confini frastagliati tracciati dai<br />

patti, nella speranza che l’altra parte non reagisse. Ogni giorno gli accordi venivano<br />

ridiscussi, rivisti, adattati. Ogni tanto l’accumularsi di piccole tensioni,<br />

di piccoli strappi, di dispetti e malumori sfociava in un vero e proprio conflitto<br />

aperto, e allora veniva sfoderata l’arma della legge, veniva chiamato in<br />

causa lo Stato, e abbiamo visto quali potevano essere le conseguenze. Allora<br />

era tutto da rifare, bisognava ripartire da zero, ricontrattare su basi del tutto nuove.<br />

Queste occasioni, le controversie giudiziarie, le liti e le dispute legali, per<br />

noi sono particolarmente preziose, perché gettano un improvviso fascio di luce<br />

su tutto un mondo che altrimenti, rimanendo in gran parte ai margini, alla<br />

periferia dei testi scritti, resterebbe in ombra.<br />

La lite tra i da Fino e i «vicini» di Onore non fu una questione che riguardò<br />

soltanto qualche centinaio di persone in una sperduta valle di montagna. Restavano<br />

le tante sentenze emanate dai Rettori di Bergamo, scrupolosamente registrate<br />

nei libri della cancelleria cittadina. Restavano le deliberazioni dei<br />

Consigli veneziani. Restavano soprattutto le lettere ducali, almeno cinque per<br />

quanto ne sappiamo, pronunciamenti delle massime autorità dello Stato veneziano,<br />

conservate tanto nei registri della cancelleria veneziana quanto nell’ar-<br />

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