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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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quindi non compaiono nella rilevazione estimale, e perciò neppure nel nostro<br />

computo. In ogni caso, è probabile che già in questa generazione l’esuberanza<br />

demografica della fase precedente tendesse un po’ a scemare, di fronte agli<br />

effetti perversi delle spartizioni ereditarie.<br />

È infatti abbastanza evidente che un frazionamento così pronunciato portava<br />

nel tempo a un impoverimento di molti gruppi familiari della parentela.<br />

Questo fenomeno si vede bene proprio negli estimi. Accanto a ciascun fuoco<br />

è riportata una cifra. Questa cifra non corrisponde al valore del patrimonio, ma<br />

è un coefficiente o moltiplicatore 114 . Quando veniva imposto un tributo, ordinario<br />

o straordinario, ogni contribuente si vedeva moltiplicare il proprio coefficiente<br />

di tante volte quant’era l’aliquota unica che era stata fissata per raggiungere<br />

la somma richiesta. In ogni caso, la definizione della cifra d’estimo era il<br />

risultato finale di un’attenta indagine condotta sui beni e i redditi di tutte le famiglie<br />

fiscali, e dunque possiamo ritenere che essa fosse grosso modo proporzionale<br />

al patrimonio, che fosse cioè un indicatore sufficientemente attendibile<br />

della capacità contributiva dei singoli fuochi.<br />

Nel 1447 la cifra d’estimo media dei fuochi della parentela dei da Fino era<br />

pari a 12,41 denari, un po’ più di un soldo (nel sistema monetario dell’epoca<br />

1 lira=20 soldi, 1 soldo=12 denari). Nel 1470 era scesa a circa 3,17 denari,<br />

un quarto di quella di 23 anni prima. Nel 1447 13 fuochi avevano una cifra d’estimo<br />

compresa tra 1 e 6 denari, 17 tra 7 e 12 denari (1 soldo), 7 tra 13 e 24 denari<br />

(tra 1 e 2 soldi), 3 tra 25 e 36 denari (tra 2 e 3 soldi), e uno al di sopra di<br />

3 soldi, per essere precisi ben 7 soldi, pari a 84 denari. Nel 1470 30 famiglie<br />

fiscali avevano una cifra d’estimo compresa tra 1 e 6 denari e 21 tra 6 e 9 denari.<br />

9 denari era la cifra più alta; nessun fuoco dei da Fino arrivava nemmeno<br />

alla cifra d’estimo di 1 soldo. Le condizioni dei gruppi familiari che componevano<br />

la parentela si erano decisamente livellate verso il basso 115 . Non esistevano<br />

più le forti disuguaglianze che si possono notare nel 1447 - quando la<br />

capacità contributiva dei fuochi andava da un minimo di 1 a un massimo di 84<br />

denari - ma la parentela nel suo complesso sembrerebbe all’inizio degli anni<br />

‘70 molto più povera che negli anni ’40.<br />

L’esplosione demografica fu una delle cause principali dell’indebolimento<br />

economico dei da Fino, ma certamente non l’unica. Il fatto è che nel corso<br />

del Quattrocento erano venute a mancare gran parte delle condizioni che nei<br />

due secoli precedenti avevano determinato la fortuna della parentela. Già dai<br />

decenni centrali del XIV secolo il rapporto con il vescovo di Bergamo si era<br />

progressivamente allentato. Il rafforzamento del controllo del Comune citta-<br />

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