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Alma Poloni «ISTA FAMILIA DE FINE AUDACISSIMA ...

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sentenza o da un provvedimento emanato da una magistratura o da un qualsiasi<br />

ufficiale veneziano, non potevano o non volevano presentarsi personalmente<br />

a Venezia. Fu forse in occasione di uno di questi itinerari che i da Fino contattarono<br />

gli Auditori e chiesero loro una «intromissione» contro la decisione<br />

degli Avogadori e del Consiglio dei Quaranta di revocare la lettera ducale e la<br />

concessione della limitazione di 16 lire. Gli Auditori scrissero perciò ai Rettori<br />

di Bergamo ingiungendo loro di non prendere alcuna iniziativa, un invito<br />

del quale forse i due ufficiali non avevano un gran bisogno 66 .<br />

I «vicini» tornarono a chiedere l’intervento degli Avogadori, per i quali ora<br />

stava diventando anche una questione di puntiglio. Il 30 gennaio del 1465<br />

l’Avogadore Filippo Foscari ordinò agli Auditori nuovi Michele Pizzamano e<br />

Andrea Bragadin di non impedire in alcun modo la risoluzione della questione<br />

dei dazi a favore della comunità di Onore, poiché questo andava al di là delle<br />

loro prerogative 67 . Vari provvedimenti del Consiglio dei Dieci avevano infatti<br />

stabilito che tanto gli Avogadori quanto gli Auditori non potevano raccogliere<br />

appelli che fossero in qualche modo in contraddizione con i privilegi concessi<br />

da Venezia ai diversi corpi territoriali al momento della loro dedizione<br />

68 . Non c’è dubbio, come si è detto, che la pretesa dei da Fino di non pagare<br />

le imposte indirette fosse contraria a uno dei capitoli concessi alla Val Seriana<br />

superiore nel 1428, che stabiliva con chiarezza che i cittadini residenti in<br />

valle dovevano pagare i dazi nel Comune dove vivevano. Gli Auditori nuovi,<br />

in ogni caso, ignorarono il mandato del Foscari e non ritirarono la loro intromissione.<br />

L’odissea dei «vicini» di Onore suscitò l’interessamento in particolare di<br />

uno degli Avogadori che erano stati in carica nel 1464, Andrea Vendramin,<br />

un uomo politico molto potente, infastidito probabilmente dall’ostruzionismo<br />

opposto dagli Auditori e dai Rettori di Bergamo, tutti anch’essi patrizi veneziani,<br />

all’esecuzione del volere suo e dei suoi colleghi. Fu per ordine di Andrea<br />

che nel giugno del 1465 furono raccolte le testimonianze che abbiamo analizzato<br />

nelle pagine precedenti. E fu probabilmente su pressione di Andrea, oltre<br />

che per far tacere le continue rimostranze degli uomini di Onore, che finalmente,<br />

il 15 novembre 1465, Benedetto Venier e Maffeo Contarini emanarono una<br />

sentenza ufficiale a risoluzione della questione dei dazi 69 . Essi riconobbero<br />

che i privilegi del 1428 non lasciavano dubbi sull’argomento, e che non si<br />

poteva che dare ragione alla comunità di Onore, ma stabilirono che i da Fino<br />

«fossero tenuti soltanto a quei dazi della detta Val Seriana superiore che erano<br />

in vigore al tempo della concessione di quel privilegio accordato alla det-<br />

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