L'architettura militare di Gabriello Busca, milanese ... - mura di tutti
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Trimo Lihro, Cap. L XXV. 193<br />
gliate»&'fpezzat.e.Potraano farfi,òpilaftri,ò colonne, ò in vece loro termi<br />
ni. con pelli <strong>di</strong> Leoni, te con icapi loro per menfole. Le quali cofeo'tre che<br />
bene fi accompagnano, Se" danno non poca gratis à limili opere, pare anco<br />
che molto fi conuengano a cosi fatti luoghi per efferefegni in bene <strong>di</strong> virtù<br />
ài fortezza <strong>di</strong> magnanimità,.?*: <strong>di</strong> vigilanza.In altro modo prefi <strong>di</strong> gente fé<br />
roce,&: fuperba»& indomita foggiogata vinta,&: domata. Le Aquile i Grifoni<br />
i Serpenti à limili opere fi milmente molto conuengono. Sopra la porta<br />
principale foglionfi mettere le arme de' Principi con qualche infcrittione,<br />
la quale <strong>di</strong>chiari riiìtentione,&: il fine perche fia fatta,& refli memoria del<br />
fondatore. Et fannofi,ò <strong>di</strong> finiffirni marmi,ò <strong>di</strong> metal!o,& quelle quanto più<br />
ricche,&: fuperbc d'inuentione Ci faranno tanto più faranno da flimarfi:nu<br />
come fu dettocene kabbiano del graue,&: dell'intero,&T del l'odo. Conuiene<br />
ancora accommodarui l'oprala porta luogo pervnafentinella . Queftofi<br />
farà nella groffezza del muro con vnabalauilata, ò vn verrone, chefpcrti in<br />
fuora del muro . Però meglio tornerà , che fia nella groffezza. Et in quello<br />
luogo, come ne'le fortezze principali fi via potranno Ilare i fonatori »& tram<br />
boni à fare le mufiche loro la mattina, & la fera. La lunghezza <strong>di</strong> quello vano<br />
fari a ballanza <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci pie<strong>di</strong> l'altezza <strong>di</strong> otto . la quale fi finirà con va<br />
arco fcemo,8£ entrerà nel muro da quattro à cinque pie<strong>di</strong>. Et quella parte fi<br />
^otrà fimilmenteadornateconornamenti,però chea! rimanente s'accompagni,<br />
&Tcorrifponda Acanto alla porta Ci fi vn portello per leuare l'occafione,ò<br />
<strong>di</strong> tenere fempre baffo il ponte grande, &la porta aperta.; ouero <strong>di</strong><br />
•abballarlo ad ogn'vno, che entri od elea» te <strong>di</strong> quella porticela Ci tien fempre<br />
baffa la porticella, & la portella, te s'apre, te chiude fen^a incommodo ,<br />
Fer accompagnar l'or<strong>di</strong>ne faffene vna per parte • Quella aperta lafciando,<br />
che più ci torna commoda, & l'altra ferrando <strong>di</strong> muro» mofirando laporta<br />
finta. Auuertifcalì a nonfalir tanro in fuora con gli ornamenti,che fi occupi<br />
la villa dé'rianchi. il CaeaglierPaciotto foleua fare vn finto, sfondato nel<br />
la <strong>mura</strong>gHa»&:quiuifaceiiala porta con fuoi ornamenti; ma rimane troppa<br />
fchiacciata. Non <strong>di</strong>rà alcuno impe<strong>di</strong>mento , te fi porranno fare gli ornamenti<br />
congratia»fe non rifalteraffi più in fuora della fcarpa della <strong>mura</strong>glia,<br />
& fé pur <strong>di</strong> più <strong>di</strong> poca cofa . Cominciando adunque l'opra ii zoccolo fi leuerann<br />
) in alto il muro della porta, te corpo <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a à perpen<strong>di</strong>colo. Perche<br />
volendo feguire la fcarpa della <strong>mura</strong>glia » oltra chi noR nfponde alfatpetìo<br />
apporta ancora moke incommo<strong>di</strong>tà alle porte. Et però conui-ene quella<br />
parte <strong>di</strong> <strong>mura</strong>glia fia alzata à piombo. Ale fortezze, chehann 9 foltenuto<br />
batteria» te affaki fogliano <strong>mura</strong>re ne'retti del muro le pale deK'artiglieria,<br />
chequi le fuso ilare tirate , quafi come trofei, cherapprefentino la memoria<br />
<strong>di</strong> quel fatto. Et però ne finimenti <strong>di</strong> cosi fatte opere fi mettono cu<br />
quelle grolle palle delle balille, & de mangani, che anticamente fi vfauano.<br />
Et finalmente in tutte le coliche fi adorneranno olferuifi quella parte, che<br />
l'Architettura chiama Decoro. come a <strong>di</strong>re non vellire vn foidate da religio<br />
sfa, ne vn dottore da conta<strong>di</strong>no» te vna vecchia da Citella, te così fatte <strong>di</strong>feonuenienze.<br />
Adornanfi fimilmente le guar<strong>di</strong>ole, te luoghi doueifoldati<br />
fanno le loro guar<strong>di</strong>e, te fentinelle: ma già non mi pare, che fi conuengano<br />
Ce 3 come