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L'architettura militare di Gabriello Busca, milanese ... - mura di tutti

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Trìmo Libro. Cap. XIV. 50<br />

iere. Che i corpi <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a delle porci doueffino la notte ftar fi ferrati il<br />

•mede (Imo trattato. ne debbe fareauertiti; perciòche pollo che l'in ùnico<br />

folle entrato, non potendo fopraprendere i corpi <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a delle porte<br />

lenza combatte eharrebbono dato tempo al rimanente del preil<strong>di</strong>o<strong>di</strong><br />

radunarfiin qualche parte, «Sedarle molto noia ,cV~ far'eriufarevano il<br />

loro <strong>di</strong>llegno.Ethora ranco più fa bifogno<strong>di</strong>itarauertiti in limili fucceffi<br />

perlainuentìone de Petar<strong>di</strong>, cV~ delle Salciccie : poi che cosi le chiamano<br />

i Francefi.* loro inuentor». con i quali rompono, 6V~ porte, cVponti><br />

&_ Palizzate : ma che ad effe fi pollino accofure. Hebbe percontra<br />

effetto la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Cafale <strong>di</strong> Monferato,* nel quale quelli che il <strong>di</strong> era -<br />

no entrati fconolciuti. andarono la notte ad vna porta , vecifero la guar<strong>di</strong>a,<br />

&T l'aperfero, & fecero entrare l'efferato, prima che il corpo <strong>di</strong> guar<br />

<strong>di</strong>a » della piazza ne folle auertito , &c toccaffe arme . Dal qua! fucceffo<br />

auifati s'è poi introdotto l'or<strong>di</strong>ne ne'luoghi che fi guardano <strong>di</strong> far confìgnarelaferaifóra(h'eri,cheil<strong>di</strong>fono<br />

entrati. Verificandoli con il confronto<br />

delle confegne della fera,<strong>di</strong> chi gli alloggia, con quelle rie) giorno<br />

che alle porce (ì riceiuno. Ma per <strong>tutti</strong> i cali ini penfa-ti, (i de rubbamenti'<br />

come de tra<strong>di</strong>menti ,ouero de amutinainenti de ioldutt piace, à molti»<br />

che vn luogo fìcuro dentro la fortezza, fìa <strong>di</strong>gran<strong>di</strong>flìmo momento. Nel<br />

quale ricouerandofì i più fedeli tanto (olienti no i ribelli che gli fi polla<br />

dare foccorfo, perche, ne i tra<strong>di</strong>menti, ne i rubbanenti rare volte con<br />

molto numero <strong>di</strong> gente fi polTono effequire , èc quello luogo vorebbono<br />

che entro a fehauerie tutte lemonitiooisi del viuere , come della Guerra.<br />

Perche impadromtofi l'inimico dell'Artiglieria hauendole monitioniin<br />

fuo potere facilmente glisforzarebbe . Queltoluogo vogliono alcuni che<br />

fiala Rocca nellaquale (Ha vn Capitano <strong>di</strong>fferente da quello della fortezza.<br />

Elia in ella tutta la monitione or<strong>di</strong>naria, &del vi uste, cV" della guerra.<br />

Et habbia vn vfeita l'opra la <strong>mura</strong>glia per molte occalfioni che fi poffonoaprefentare.<br />

La quale vfeita refeileparata con vna pontfcella da le-<br />

uare, &_ oltre <strong>di</strong> qcefta,vfaggiongono alcuni checommo<strong>di</strong>filma cola vi<br />

farebbe vna via ft greta, la quale nella folla vlcilfe nota (blamente al Capitano<br />

; Ilche farebbe <strong>di</strong> molto momento per dare, cC ricéueré auifì in calo<br />

<strong>di</strong> amutfnamenti fopra prefe, &: tra<strong>di</strong>menti , Ma come 1 commó<strong>di</strong> , da q^li<br />

incomo<strong>di</strong> fempre (ogifono effere accompagnati , tanto non pò dono que-<br />

lle vie effere celate, ÓY" fegrete,che à molti fcopertej&C. manìfefie non fìa<br />

no , perdaroccafione a molti <strong>di</strong> penfare à mal fare Etnei vero Pvfo che<br />

frequente,<br />

fu détto <strong>di</strong> fopra de Petar<strong>di</strong> che s'è fatto tanto famigliare , &<br />

da non molto tempo in qui, ci 1 amia <strong>di</strong> non la fc taf porte* ne entrare, ne<br />

apertoalcuno nella munglia<strong>di</strong> uè fi polli accollare che molto bene.«mardato<br />

» 6V. cufto<strong>di</strong>tOKon ila . Et lìmilmente la fortezza entro la fortezza<br />

non piace, a molti che buona fi a; perche anco quella può, d mólti" porgeri<br />

occafìone <strong>di</strong> penfare, àcofcmale. Diche fé ne ragionerà in altro lui^go, '<br />

Et <strong>di</strong> quelle cole fia fin qui de to a baftan z a .<br />

H 1 Li

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