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L'architettura militare di Gabriello Busca, milanese ... - mura di tutti

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Trimo Libro. Cap. VK&XV<br />

'Delie rrparttioniytfjì emendamenti delleforte z^zj imperfette,<br />

cap, LXXXV^><br />

\<br />

2 2J;<br />

che R <strong>di</strong>ca alcuna eofa intornoajle fiparation^ & correttionr,,<br />

per cofi <strong>di</strong>re dcl'c fortezze imperfette . Et coficome la fortezza.*.<br />

REfra<br />

viene ;ò dalla mancò dal fitOyCofi i mancamenti, & le debolezze,.<br />

&dall'vno,& daU'altro,&da amboinfiemepoflbno venire. Le pia'<br />

<strong>di</strong>fficili à correggere fono certamente quelle del fito. Percieche neleuargli<br />

lealtezze.cheglhfouraftannofi può : ne molte altre imperfettioni.» che il fico<br />

feco apporta, come hauere poca piazza, poterli <strong>di</strong>fficilmente foccorrere,,<br />

ouero in paefe pouero»& fenz'acqua ytc fia bifogno inuiarle <strong>di</strong> lontano ogni<br />

forte <strong>di</strong> monitione, in luogo <strong>di</strong> pefsima aria . Tutte le quali cofe rendono,<br />

molto imperfetta la fortezza ..Età quello può anco l'Architetto in qualche<br />

Peto la principale intentione<strong>di</strong> quello luogo è:<br />

parte porgere alcuno aiuto .<br />

<strong>di</strong> riparare, & emendare quelle cofc,che fortezza *ò debolezza alla <strong>mura</strong>glia<br />

fono per recare.Come alle eminenze» le quali fono, àgiufto tiro delmofchetto,ò<br />

dell'artiglieria ,6c non vi èdubio, che metteranno àgran<strong>di</strong>fsimo perico<br />

lo la fortezza. Opponfi alle altezze, quando li fabrica vd forte nuouo, con<br />

volgeteci accommodare le cortine^&belouar<strong>di</strong> in parte,che dall'alto non fi<br />

polsino imboccare i fianchi _Et fattegli fronte,.non con le punte de belouar*<br />

<strong>di</strong>,come s'è detto in altro luogo : ma con le cortine. Ma eflendo già fattala,<br />

fortezza,& panica <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong>fficolta faràbifogno ricorrere alle ttauerfe, Se.<br />

con quelle coprirli. Tante facendone,che le piazze d'alronon reflino feoperte.<br />

Auu ertendo però <strong>di</strong> non occuparle tanto, che non vi refti luogo per adoperami<br />

l'artiglieria , cV" porerui facilmente andare, cV ftarui i foldati<br />

alle <strong>di</strong>ffefe. Perche à quello folo,& non ad altro fine Ci fanno. Et fé alcun fian-<br />

co principale farà effe lo dall'alto farà bifogno, ò.copnrlocon merloniVò ca-<br />

ttarne nell'orecchione de) belou3rdo .<br />

Accioche quella parte non refti. fpo-<br />

gliata <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffefa . Perche il penfare <strong>di</strong> abbacare i.monti ,, ò pianare le altezze<br />

che ci offendono è penfiero è fatica vana. . Fercioche coll'ifpia—<br />

nargli fé gli fa più larga, & più commuda piazza per offenderei , per non <strong>di</strong>re,<br />

che fieno troppo gran machine d'abbracciare per non venirne giàmaii<br />

àfine. Alla fcarfità della piazza à pena che fi pofla dare alcun rime<strong>di</strong>o, tte<br />

tuttoquf Ho che fi può fare èdtue non ci è pericolo <strong>di</strong> eflere battuto far devolri<br />

, cheli baucrà piazza magg «te <strong>di</strong> fopra,& non fi occupeià Lluogo<strong>di</strong><br />

fotto. A que!l*chefenofopramonti,ò nelle palu<strong>di</strong> .alle quali non fi puòarn<br />

dare fé non per certe viecertamentt fi deue procurare , cheve ne lìtuo .mol<br />

te . Etfef àquflle vene farannoalcunelccrete fàrannoda ftiaìarfimigiiori<br />

dell'altre ,K)uenendo ad fletti della mano quelìrprincipalmen ce confinone?;<br />

in «lue parta ne'belouar<strong>di</strong> 3& nelle cortine. Et..quelli pojfonoeifer.impetiet-re;<br />

ò pernmi effere fiati ben piantati ,,& ben polii , ò per efferc-<strong>di</strong>>mihir;e i'pro*pornonate.<br />

E<strong>di</strong> gran<strong>di</strong>lsimo momento il piantar bene vna tortezza fecondo<br />

la cenuenicJizadelfiio.il quale febeneuojifa^<br />

aaoltii

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