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saltazione del piccolo e dell’anonimo contro l’invadenza della “grandezza”.<br />

Un tema che arriva a Dick non solo da Ayn Rand, da lui in altri<br />

luoghi più volte citata, ma che risale ben più indietro, a tutto un filone<br />

della cultura e della sensibilità statunitense che potrebbe essere riassunto<br />

nel nome di Henry D. Thoreau.<br />

Cominciare un discorso su capitale e capitalismo in Dick partendo<br />

dal povero Otto Zitte potrebbe essere considerato eccentrico, a dir poco,<br />

perché Otto è un tipico esempio di chi la logica del capitalismo non<br />

l’ha proprio imparata. Membro del Sindacato dei riparatori extraterrestri,<br />

ne ha infatti violato la regola principale, facendo riparazioni non retribuite.<br />

Be’, non proprio gratuite, “perché un guadagno lo aveva. Era<br />

solo un nuovo modo di far pagare le clienti, e nemmeno così nuovo, a<br />

ogni buon conto. Era veramente il modo più vecchio del mondo: una<br />

specie di baratto. Ma il suo compenso non poteva essere versato al Sindacato<br />

perché prendesse la sua parte” (cap. 6). Così la concupiscenza<br />

rovina il buon Otto, e lo getta sul lastrico. Ben gli sta, potrebbe dire il<br />

lettore europeo di sinistra: Otto ha fatto l’individualista e ha tradito<br />

l’organizzazione dei lavoratori di cui fa parte. Calma. Qui siamo dall’altra<br />

parte dell’Atlantico, e la parola “sindacato” non ha esattamente lo<br />

stesso significato che ha da noi. Negli anni Sessanta l’era dei wobblies, i<br />

membri del sindacato Industrial Workers of the World (uno dei più<br />

combattivi e radicali dell’inizio del Novecento) è già finita nel sangue,<br />

stroncata dagli uomini dell’agenzia Pinkerton pagati dagli sbrigativi capitalisti<br />

– e ciò che si chiama “sindacato” è ormai spesso (non sempre,<br />

certo) un’organizzazione mafiosetta e pronta al compromesso sulla testa<br />

dei lavoratori, oltre che alla gestione autonoma di notevoli fondi.<br />

Così, almeno, sono i Sindacati marziani descritti da Dick: il più potente<br />

fra essi, il Sindacato idraulici locale (sezione Quarto pianeta), è una vera<br />

potenza economica, e il suo dispotico leader, Arnie Kott, non si distingue<br />

in nulla da un tycoon capitalista. La competizione tra Kott e il gruppo<br />

di investitori rappresentati da Leo Bohlen per la speculazione edilizia<br />

sulle montagne FDR (Franklin D. Roosevelt) è infatti né più e né<br />

meno che un conflitto intercapitalistico.<br />

Il conflitto fra diverse aziende e settori del capitale è la forma prevalente<br />

che assume in Dick il discorso sull’economia, un conflitto che può<br />

essere o non essere mediato da un’eclatante innovazione tecnologica<br />

(→ tecnica). Gli attori sono spesso grandi aziende, l’equivalente del corporate<br />

capital, le multinazionali del nostro mondo, come appunto in Noi<br />

marziani o in → Le tre stimmate di Palmer Eldritch.<br />

Quello che Dick non rappresenta mai è il conflitto capitale/lavoro,<br />

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