05.06.2013 Views

Scarica gratis - AgenziaX

Scarica gratis - AgenziaX

Scarica gratis - AgenziaX

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Dick cita due o tre volte nei suoi romanzi tanto Spengler quanto<br />

Toynbee ma non appare influenzato più di tanto dalle teorie di nessuno<br />

dei due. Utilizza a volte uno dei più tipici topoi della fantascienza, il<br />

viaggio nel → tempo, con l’annessa problematica questione della possibilità<br />

o meno di “cambiare la storia”, ma quasi mai ne esplora in modo<br />

ampio le possibilità narrative. Il romanzo in cui questo meccanismo è<br />

utilizzato più ampiamente è Il dottor Futuro ma qui i risultati sono confusi<br />

e deludenti, ben lontani dall’eleganza con cui autori come Heinlein<br />

o Tenn si sono destreggiati nei paradossi temporali. Tentativi di viaggi<br />

nel passato o nel futuro per alterare la storia compaiono anche in Illusione<br />

di potere e → Il sognatore d’armi, e soprattutto in I simulacri, dove<br />

addirittura Nicole fa prelevare Goering dal suo tempo per trattare con<br />

lui il salvataggio degli ebrei. Questo ci porta al tema del → nazismo e alla<br />

vera e propria ossessione che esso rappresentava per Dick, e quindi al<br />

romanzo più significativo per comprendere l’atteggiamento di Dick<br />

verso la storia: L’uomo nell’alto castello.<br />

Non è difficile capire che la struttura di questo romanzo dimostra<br />

tanto la concezione fluida e dinamica della storia in Dick quanto le ossessioni<br />

etiche (e in senso lato politiche) che sulla storia egli proiettava e<br />

articolava. Qui Dick, come in gran parte dei suoi romanzi, ci presenta<br />

un’opposizione tra due “livelli finzionali o narrativi” (come li hanno<br />

chiamati Pagetti e Rossi; cfr. Pagetti 1977): quelli di un “testo primario”,<br />

il mondo della narrazione, in cui Giappone e Germania hanno vinto<br />

la Seconda guerra mondiale e si sono spartiti gli Stati Uniti e il mondo<br />

ma ora sono sull’orlo di uno scontro fra loro; e di un “testo secondario”,<br />

in questo caso il romanzo contenuto nel romanzo, La cavalletta non si<br />

alzerà più di Hawthorne Abendsen, in cui la → guerra è stata vinta da<br />

Stati Uniti e Gran Bretagna, con la successiva liquidazione dell’Urss e lo<br />

sfruttamento colonialista del terzo mondo (anche qui si delinea la minaccia<br />

di guerra nucleare fra gli ex alleati). Come si vede, né il testo primario<br />

né quello secondario descrivono la realtà storica nota al lettore<br />

del 1962 (e a quello odierno): c’è quindi un terzo livello, non narrativo<br />

ma “reale”, storico, che Pagetti ha chiamato “testo zero”: il mondo del<br />

lettore. Ma qual è il significato di questa contrapposizione di testi all’interno<br />

del romanzo? Alla fine del libro Abendsen, pressato da Juliana<br />

(→ donne) si rifiuta di dichiarare la verità storica del suo libro (“Non<br />

sono sicuro di niente”; cap. 15). Ma ciò non accade tanto, come sostiene<br />

Slusser, perché Abendsen “non si affida alla storia” né come autore né<br />

come personaggio (Slusser 1988, p. 210), quanto perché ciò che interessa<br />

a Dick è il gioco fra i livelli narrativi e il livello della realtà: in altre pa-<br />

232

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!