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i diritti, anche se generalmente Gorin realizzava documentari (citiamo, per i cinefili,<br />

Vent d’est del 1969, Pravda del 1970 e Lettre à Jane del 1972).<br />

Dick è entusiasta. Un po’ perché un francese si è scomodato a raggiungerlo<br />

per proporgli la realizzazione di un film tratto da un suo romanzo; un po’ perché<br />

c’è da intascare subito qualche dollaro. Gorin infatti è disposto a versare<br />

1500 dollari per la stesura di una bozza della sceneggiatura entro la fine dell’anno<br />

e altri 2500 alla consegna. Il regista pagava di tasca sua perché sapeva che<br />

Francis Ford Coppola era interessato a produrre il film: e sentire quel nome<br />

aveva ulteriormente attizzato l’entusiasmo di Dick. Ma il progetto non andò in<br />

porto. Coppola si dileguò, e quando Dick consegnò la sceneggiatura, ben prima<br />

della scadenza (la scrisse in soli trenta giorni) scoprì che Gorin non possedeva<br />

i 2500 dollari pattuiti per saldare il lavoro. In seguito il regista riuscì a pagare<br />

Phil, ma non a trovare un altro finanziatore per la pellicola. Il primo film<br />

tratto da un romanzo di Dick sarebbe stato Blade Runner, come ben sappiamo.<br />

Resta di questa vicenda il dattiloscritto, pubblicato postumo da una piccola<br />

casa editrice del Minnesota e diventato un pezzo da collezionisti (nel 2000 lo si<br />

comprava a 90 euro). Dick provò a mandarlo a due attrici che ammirava molto,<br />

Victoria Principal e Kay Lenz, ma ovviamente non ne venne fuori niente.<br />

Quando Gorin gli aveva proposto di scrivere la sceneggiatura, Phil aveva dichiarato<br />

di sapere come si faceva a scriverne una. Ma il dattiloscritto è semplicemente<br />

l’insieme dei dialoghi del romanzo sfrondati delle descrizioni. Un testo<br />

troppo lungo per un film (se ne potrebbe forse ricavare uno sceneggiato a puntate),<br />

e comunque non sufficientemente adattato alle esigenze narrative del grande<br />

schermo (ma se mai si decideranno a filmare Ubik, lo sceneggiatore si ritroverà comunque<br />

parecchio lavoro fatto). L’interesse della sceneggiatura sta piuttosto nelle<br />

indicazioni e nei suggerimenti che Dick ha inserito nel testo, che aiutano a definire<br />

la personalità di Joe Chip, di Glen ed Ella Runciter e degli altri personaggi.<br />

Una trovata estremamente interessante, che suggerisce anche un modo di<br />

leggere il romanzo, è che le pubblicità di Ubik avrebbero dovuto essere inserite<br />

in sovrapposizione sul film, realizzando così una pellicola radicalmente pop (un<br />

film interrotto dalla pubblicità all’origine). Non resta che rammaricarsi per il<br />

film che non venne girato. (U.R.)<br />

Un oscuro scrutare<br />

Titolo originale: A Scanner Darkly (1977).<br />

Ispirato a: il titolo originale è ispirato a Paolo di Tarso (vedi scheda: La città<br />

sostituita) nella parafrasi dello stesso Dick: “We see as into a passive infrared<br />

scanner darkly”.<br />

Sotto un certo profilo Un oscuro scrutare, uno dei più belli e significativi romanzi<br />

di Philip Dick, può essere annoverato fra quelli meno fantascientifici, dal<br />

momento che tutto ciò che vi avviene era (ed è) possibile, per non dire in atto<br />

già da ora, se si escludono i servizi elettronici di sorveglianza e la bellissima invenzione<br />

della “tuta disindividuante” (chiamata nella prima versione italiana<br />

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