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Oscuro, lo dichiara lo stesso autore. Però lo cita. Ora, il Circolo di Vienna<br />

e la logica simbolica non sono privi di connessione con il calcolo delle<br />

probabilità ma il legame non è così immediato. E comunque, ci chiediamo,<br />

Dick conosceva qualcosa di logica formale? Qualche cosa della<br />

logica classica forse sì, ma in modo impreciso ed equivoco. In La trasmigrazione<br />

di Timothy Archer l’hysteron proteron, che è una figura retorica,<br />

viene scambiata per una fallacia logica (cap. 5 e in altri luoghi). Ma<br />

Dick leggeva, leggeva. Torniamo a Tempo fuor di sesto; nel capitolo precedente<br />

Ragle Gumm ha scoperto i bigliettini con le descrizioni dei luoghi<br />

e ha appena scambiato qualche battuta con Vic citando Berkeley.<br />

“Per me sono solo parole” gli ha risposto Vic. E Ragle rimugina:<br />

Il problema centrale della filosofia. La relazione tra parola e oggetto...<br />

Che cos’è una parola? Un simbolo arbitrario. Eppure viviamo tra le parole.<br />

La nostra realtà è fatta di parole, non di cose. Comunque non esistono<br />

cose; una gestalt nella mente. La cosità... Il senso della sostanza.<br />

Un’illusione. La parola è più reale dell’oggetto che rappresenta.<br />

(Tempo fuor di sesto, cap. 4, corsivo nostro)<br />

Ohibò. Controlliamo l’originale: “Relation of word to object”. Ora Word<br />

and Object (Parola e oggetto) è il titolo di una delle opere più importanti<br />

di Willard Van Orman Quine, eminente logico e filosofo del linguaggio<br />

del Novecento. Le tesi adombrate nelle righe successive di Dick non sono<br />

proprio quelle di Quine, che era un realista moderato, ma la tematica<br />

è quella. Restiamo al capitolo 4. Nelle prime righe apprendiamo che i<br />

due amichetti con cui Sammy ha costruito il suo rifugio alle Rovine si<br />

chiamano Butch Cline e Leo Tarski. Cline/Quine, be’, è solo un’assonanza.<br />

Ma Tarski? Alfred Tarski è il più eminente rappresentante della<br />

scuola logica polacca, autore di opere importantissime pubblicate in<br />

Polonia e in Germania negli anni Trenta e dai primi anni Quaranta negli<br />

Stati Uniti. E lo stesso nome lo ritroviamo in → In questo piccolo mondo<br />

(è un vicino di Liz da piccola). Se pensiamo al modo in cui Dick trovava<br />

i nomi dei suoi personaggi, una coincidenza fortuita è possibile ma improbabile:<br />

forse dobbiamo concludere che qualcosina di logica, nelle<br />

sue letture selvagge, il nostro avesse orecchiato. Peccato che Word and<br />

Object sia stato pubblicato nel 1960, mentre Tempo fuor di sesto è stato<br />

scritto nel 1958. Ma sappiamo che Quine era l’autore della voce “Symbolic<br />

Logic” nella Encyclopedia Americana del 1957. Con tutte le enciclopedie<br />

che leggeva, vogliamo escludere che Dick non avesse dato una<br />

scorsa anche a quella voce?<br />

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